“Un bless gli sta anche stretto” dice il non lettore che recensisce gli episodi pari di Hap And Leonard, confrontandosi con il recensore lettore degli episodi dispari. Come non essere d’accordo, in quello che è uno degli episodi più lansdaliani di questa breve stagione di esordio (o almeno speriamo)?
Ci si era “lamentati” per una certa mancanza di botte e violenza, preferendo invece una più lenta contemplazione del Texas orientale e della sua fauna.
Botte qui non ce ne sono e la cosa viene anche evidenziata in un confronto tra i due protagonisti: questa non è una rissa come tante. Però c’è tanta violenza sanguinaria.
Uno dei marchi di fabbrica dello scrittore texano è quello di narrare dei fantastici psicopatici, perfetti per un girone infernale. Soldier e Angel – anche grazie allo splendido lavoro dei due interpreti – rendono giustizia ad un intero plotone di killer pazzi estrapolati da un intero repertorio cartaceo.
L’intero clima di prigionia che si respira per tutto “War” è evidenziato ulteriormente da alcuni azzeccatissimi stratagemmi scenici. I rumori ambientali sono amplificati: sentiamo i passi sul pavimento, il respiro affannoso dei personaggi, ogni suono è ingigantito nella nostra percezione, come la riproduzione dello stato di angoscia che percorre i personaggi in pericolo.
Anche l’ambientazione contribuisce alla grande a questa lente di ingrandimento dello stato d’ansia che deve percorrere gli spettatori al pari dei personaggi sotto tiro.
Come se non fosse abbastanza, si sceglie di potenziare la sfera sensoriale uditiva grazie alla scelta musicale di Soldier. Viene abbattuta completamente la dimensione folk/country che traspare dalle pagine di Joe Lansdale, per lasciare spazio ad un martellante ritmo elettronico, tanto fastidioso per lo spettatore, quanto efficace per l’immedesimazione dello stesso. Ed è proprio in questo caso che la dicotomia dell’autore texano si manifesta anche su schermo. La natura, la descrizione del rigoglioso Texas orientale, le piccole realtà rurali sperdute lasciano spazio a violenza estremamente cittadina perpetrata da personaggi vomitati da angoli suburbani sporchi e violenti. Speriamo che questo dualismo non venga mostrato solo nella colonna sonora, ma in maniera esplicita in stagioni future.
Anche in questo caso Hap e Leonard rimangono un po’ sullo sfondo, osservatori di una storia che li ha visti coinvolti loro malgrado. Una storia dove veri protagonisti sono stupidità (Trudy e i suoi ideali astratti che prendono forma con un chiodo conficcato nella mano) e follia (Soldier e Angel). Ah, e c’è spazio anche per un po’ di sano odio. Certe serie hanno il potere di farci scoprire lati di noi stessi che non avremmo mai pensato. E’ incredibile come la scrittura di certi personaggi non propriamente malvagi ci faccia venire pensieri di violenza. Alzi la mano chi non ha aspettato l’esecuzione di Howard da inizio episodio. Soldier è importante ai fini della trama, ai fini della spettacolarità, l’attore è bravo. Ma Marco Baldini Howard si colloca in quella serie di personaggi fittizi che vorremmo veder morire male. E così succede. Stesso identico discorso va fatto per Paco.
Tornando ai due protagonisti nominali dello show, l’impressione è che il loro utilizzo venga dosato con il contagocce. La scelta paga, inevitabilmente, visto il risultato spettacolare di questo episodio. Occorre ricordare che nei libri la narrazione è impostata in prima persona, narratore lo stesso Hap. Tutte le scene al di fuori del campo visivo di Hap, sono quindi da considerarsi “inedite”. Interessante quindi conoscere il punto di vista di lettori e non lettori sulla percezione nei confronti dei due personaggi. Il lettore, inevitabilmente, non potrà che sentire particolarmente la differenza in un tipo di narrazione “esterna” piuttosto che “interna”.
Occorre chiedersi: non è forse indispensabile questo cambio di registro, nel rendere il racconto crudo, esattamente come su carta risulta cruda la descrizione dei fatti da parte di un personaggio non certo raffinatissimo come Hap Collins? Un’eventuale voce fuori campo avrebbe sicuramente cambiato le carte in tavola per quanto riguarda il clima della serie, facendo così pensare ad un vago scimmiottamento della prima stagione di True Detective.
Che il season finale della prossima settimana sia solo il primo di una più o meno lunga serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Trudy 1×04 | 0.21 milioni – 0.04 rating |
War 1×05 | 0.27 milioni – 0.05 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.