History Of The World: Part II 1×03 – IIITEMPO DI LETTURA 3 min

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History Of The World: Part II 1x03 recensioneL’invenzione del telefono, la guerra civile americana, la rivoluzione russa, la figura di Sigmund Freud. Bene o male tutti hanno ben chiaro come sono andate le cose, le verità storiche studiate tra i banchi di scuola. Una versione che non coincide a pieno con quanto narrato da History Of The World: Part II, che continua a dissacrare e ridicolizzare avvenimenti chiave della storia dell’esistenza umana. La scrittura dei vari autori (tra cui figura anche Mel Brooks stesso) sceglie, così come fu fatto nel cult del 1981, di partire dalle dicerie, le leggende che riguardano personaggi storici.
Ad esempio, ama giocare con i presunti disturbi sessuali di Freud, l’alcolismo di Ulysses Grant e con la Bibbia stessa. Un mix di sketch variegato, che prende a cuore alcuni di questi per costruirli in più puntate, senza disdegnare le storielle one-shot, con momenti musical (marchio di fabbrica di Mel Brooks) e umorismo in tutte le sue forme.

RUNNING GAG


La Guerra di Secessione è finora l’unico sketch che sta godendo di una certa assiduità. La storia di Grant e Robert Lincoln si protrae sin dal pilot, trovando comunque sempre soluzioni originali che riescono a rendere piacevole la prosecuzione di questa gag. Stavolta tocca tirare in ballo un’altra pagina di storia con la famosa attivista sociale Harriet Tubman, che fondò una rete di case sicure per salvare oltre 70 schiavi. In questo caso la battuta si serve da sola, visto che tale rete si chiamava “Underground Railroad“, in italiano letteralmente “Ferrovia Sotterranea”.
L’altra “storyline” (con parecchie virgolette) ancora in corso è quella che sta narrando, sketch dopo sketch, gli avvenimenti della Rivoluzione Russa. Dopo l’assassinio dello zar, ora è il momento di Lenin, ma soprattutto di un eccezionale Jack Black, nei panni di un Joseph Stalin bullizzato dai suoi “compagni” e che sogna di regnare un giorno, promettendo crudeltà con gli stessi occhi sognanti di Rachel Zegler in West Side Story.

ONE SHOT


Non son da meno, però, gli sketch autoconclusivi. In particolare questo terzo episodio si apre con il racconto dell’invenzione del telefono, ad opera di Alexander Graham Bell. Un segmento che parte molto bene, facendo corrispondere alla prima telefonata il primo scherzo telefonico, per poi indirizzarsi verso un certo tipo di umorismo demenziale che spesso incontra maggiormente i gusti del pubblico statunitense rispetto a quello europeo. Anche meno dai.
C’è da spezzare invece più di una lancia a favore, invece, per la gag su Noè e la sua passione per i cuccioli di cane. D’altronde trattenere per quaranta giorni insieme tutte le specie animali, inclusi predatori feroci come tigri e leoni, avrebbe significato solo una carneficina tremenda. Ultima menzione d’onore per il Premio Oscar Taika Waititi, che interpreta un esilarante Sigmund Freud, che tiene una MasterClass di psicoanalisi tra figure falliche, lapsus imbarazzanti e diagnosi un po’ azzardate.

MUSICAL


Quando si pronuncia la parola musical si corre un grosso rischio. Oggi, nonostante i grossi titoli che ogni tanto riescono a mantenere alto il nome (non solo La La Land), sembra essere un genere quasi tabù per la mole di gente che dichiara di disprezzarlo. Eppure il musical appartiene alla cultura dello spettacolo a cui appartiene proprio Mel Brooks, e che non perdeva mai occasione per metterlo in scena nei suoi film. History Of The World: Part II pare voler proprio ripercorrere queste orme, di prodotto fuori tempo nella forma, con contenuti odierni. Ed in tal senso anche il segmento finale, con musical annesso, riesce a funzionare molto bene, legando tutti i diversi sketch in modo sapiente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jack Black totale come Stalin
  • La comicità moderna che mira ai maschi bianchi nella guerra civile americana
  • Lo sketch della prima telefonata parte bene…
  • Taika Waititi esilarante come Freud
  • Effettivamente meglio trascorrere quaranta giorni ad accarezzare teneri cucciolotti
  • Anche il segmento musical non dispiace affatto
  • Schmuck Mudman troppo “macchietta” anche per gli standard di Mel Brooks
  • … per finire in maniera imbarazzante

 

History Of The World: Part II continua a soddisfare gli spettatori orfani di un tipo di comicità ormai in via di estinzione ad Hollywood, ma che dimostra di potersi adattare anche ai canoni odierni di inclusività.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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