Con questo quinto appuntamento stagionale, dal titolo che non può fare a meno di suscitare ironia e curiosità, Homeland sbroglia il complesso intreccio narrativo ordito nei primi quattro episodi, svelando il bandolo della matassa finora rimasto celato da un complesso ma sistematico impianto di intrighi e macchinazioni. Arrivati a questo punto ancora molti aspetti risultano avvolti da un alone di mistero, ma volendo mettere ordine nel marasma diegetico creatosi finora, la trama ruota fondamentalmente intorno a tre solidi blocchi narrativi (già elencati nella precedente recensione) ancorati in maniera altrettanto massiccia a questioni d’attualità di estrema rilevanza.
In primo luogo abbiamo Saul e il suo tentativo – andato letteralmente in fumo – di rovesciare il regime di Assad in Siria, una mossa che consentirebbe al governo americano (caratterizzato, nello show come nella realtà, dall’eterna presunzione di considerarsi l’ultimo baluardo nella difesa dei princìpi alla base del sistema democratico) di esportare la democrazia oltreoceano grazie alla strategia dell’imposizione piuttosto che seguendo il diritto all’autodeterminazione.
In secondo luogo abbiamo Laura e il suo tentativo di smascherare la cospirazione architettata da CIA e BND, svelando i segreti relativi all’intelligence americana attraverso la divulgazione di documenti top-secret. Una questione che naturalmente strizza l’occhio al caso Snowden, esempio più recente relativo allo spionaggio informatico ed ennesimo collegamento diretto della serie alla nostra società odierna. Da questo punto si sviluppa anche tutta la questione relativa alla figura del criminale informatico, talvolta trattata con superficialità e, in seguito alla dipartita di Korzenik, riversata interamente sulle spalle di Numan, personaggio che però non spicca in termini di caratterizzazione. Per quanto riguarda la parentesi in stile Anonymous il coinvolgimento risulta decisamente scarso, ancor di più per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di seguire la serie rivelazione dell’estate Mr. Robot e che ancora non sono riusciti a togliersi dalla testa il fantastico monologo di fine stagione.
Infine abbiamo il terzo snodo narrativo, quello relativo a Carrie e Quinn (ah già, c’è anche zerbino Jonas) citato per ultimo non per scarsa importanza, ma perché collante tra le altre due storyline sopracitate. L’appiattimento del personaggio di Peter Quinn, da noi lamentato ad inizio stagione, subisce così un brusco ridimensionamento, dimostrandosi solamente un momentaneo stallo funzionale ad un ritorno di fiamma nei confronti della Drone Queen. La determinazione nel voler salvare Carrie anche a costo della vita – rischio che Jonas, per sua stessa ammissione, non sarebbe disposto a correre – non fa altro che mettere in evidenza quanto siano simili i due personaggi, legati indissolubilmente da una vocazione, quella lavorativa, che rappresenta per entrambi la massima gratificazione in termini prettamente professionali, ma allo stesso tempo un enorme fardello che porta con sè il peso di centinaia di vite strappate precocemente all’affetto dei propri cari.
Tra le numerose pedine presenti sull’imponente scacchiera internazionale naturalmente si erge con predominanza il personaggio di Allison Carr, new entry stagionale e rivelazione assoluta da un paio di puntata a questa parte. Miranda Otto (celebre soprattutto per il personaggio di Eowyn ne “Il Signore Degli Anelli”) con la sua fantastica interpretazione ci mostra una donna misteriosa e senza scrupoli in grado di orchestrare inganni estremamente raffinati nella loro semplicità. I sospetti circa un suo coinvolgimento nel tentato omicidio di Carrie emersi nel corso del precedente episodio ci vengono così confermati durante il tête-a-tête tra lei e Ivan, mostrando anche un certo legame tra i due. Il suo personaggio finisce così per rivelare per contrasto la nuova natura di Saul, sempre più sulle sue e a tratti eccessivamente ingenuo, considerata la sua esperienza sul campo e la sua naturale diffidenza verso colleghi e non. Una leggerezza che inevitabilmente lo porterà ad essere un bersaglio facile e che quasi certamente lo riporterà a fidarsi dell’unica donna che non l’ha mai tradito e che a fine episodio lo trascinerà via in taxi per salvarlo da sè stesso.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Why Is This Night Different? 5×04 | 1.63 milioni – 0.6 rating |
Better Call Saul 5×05 | 1.30 milioni – 0.4 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.