“I took him into my life, into my home. He needed someone to look after him, someone to love him and I wanted to be that person. I wanted to protect him. I tried so hard.
All I did was ruin him. I mean, if I had just left him alone, he would’ve been fine. But I just wanted to love him. I wanted to hold him tight. I wanted to keep him safe, this boy, my student, who was really just a stranger to me.
That’s a lie. He wasn’t just a stranger. He was… he felt like my son. He felt like my son because he was. He was my son. He was my son. And he’s gone.”
Sin dall’alba dei tempi, How To Get Away With Murder è sempre stato caratterizzato da quei colpi di scena che non ti aspetti, misteri ed eventi presentati senza remore e senza rimpianti, il tutto guidato dall’unica legge seguita dagli autori: quella dello sconvolgimento. Tanti sono stati i momenti WTF? delle scorse stagioni, fino ad arrivare all’ultima, quella più sconvolgente ed inaspettata di tutte, ossia la morte di Wes nello scorso winter finale.
I colpi di scena presentati in questi due episodi conclusivi di stagione, tuttavia, si distinguono l’uno dall’altro e, mentre uno sconvolge attraverso la scoperta dell’assassino di turno, l’altro lascia il segno per quanto riguarda gli sviluppi che hanno inaspettatamente messo al centro della scena un altro dei protagonisti.
“He Made A Terrible Mistake” si focalizza su qualcuno che non era minimamente stato, almeno fino agli ultimi minuti della scorsa puntata, considerato pezzo essenziale del puzzle; mentre tutti erano impegnati a cercare di rispondere alla domanda “Who killed Wes?“, Connor e i suoi comportamenti pedanti avevano iniziato addirittura a stancare, lasciando passare il personaggio per quella che sembrava una fase di crisi post multi-trauma. Senza sapere, o sospettare, che c’era tutto un mondo dietro. Mettere Connor Walsh al centro della scena, in questo modo così inaspettato e sorprendente, è stato un gran colpo da parte degli autori, non solo perché si è data, ancora una volta, la possibilità a Jack Falahee di mostrare tutte le sue qualità recitative, ma anche perché lo stesso Connor appare sempre più come uno dei personaggi con più potenziale all’interno del gruppo dei protagonisti e non approfittarne sarebbe, questo si, davvero un crimine. I momenti a forte cadenza emotiva che hanno segnato Connor in questi ultimi episodi – dal tragico flashback con Wes, al crollo emotivo durante la sua confessione da salotto su quanto accaduto quella notte, fino all’ “incarcerazione” per mano del procuratore Denver – sono stati tutti momenti che hanno imposto un diversivo efficace ed elevato alla questione centrale degli episodi.
Una carica emotiva, quella mostrata da Connor, superata solo dalla sempre stupefacente Annalise (e Viola Davis, fresca di Oscar, con lei). Quanto affrontato e mostrato in “Wes” non è stato soltanto il riepilogo degli ultimi avvenimenti per la professoressa, bensì un tornare indietro per riaffrontare la perdita del figlio, riapparsa nelle sembianze di quel bambino conosciuto anni prima che ne aveva preso il posto. Ed è per questo che, alla fine, passano addirittura in secondo piano la risoluzione delle accuse di omicidio contro di lei, o la scoperta (impensata ma comunque decisamente poco accattivante) della mente che manovrava il tutto apparsa nella persona del procuratore Denver, o ancora tutto l’intero plot dei Mahoney, in quanto, con il suo monologo finale Annalise ha emozionalmente chiuso un cerchio aperto, almeno sullo schermo, ben tre anni fa dal momento in cui il nome di Wes Gibbins era finito nella tanto chiacchierata “lista d’attesa”.
E con l’attenzione che si focalizza sulle emozioni e i comportamenti dei vari personaggi, passando anche attraverso la vulnerabilità di Frank e la crisi di Laurel che, seppur giustificata, inizia a sfociare in comportamenti decisamente fuori controllo. Come ogni rivelazione che si rispetti, sono solo gli ultimi minuti a regalare la risposta che tutti aspettavano. Rivivendo, attraverso i sempre presenti flashback, gli eventi della notte dell’incendio con gli ultimi istanti di vita di Wes e della sua brutale morte, la scoperta dell’assassino si rivela in pieno stile How To Get Away With Murder: l’entrata in scena del padre di Laurel come mandante dell’omicidio appare saltata fuori dal nulla, inaspettato e senza nessun intreccio logico nei confronti della storia raccontata finora, ma è per questo che ha totalmente senso. Dopotutto, ingarbugliare all’inverosimile la trama per poi andare a cercare soluzioni da tutt’altra parte è sempre stato il marchio di fabbrica dello show.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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It’s War 3×13 | 4.66 milioni – 1.3 rating |
He Made A Terrible Mistake 3×14 | 5.07 milioni – 1.5 rating |
Wes 3×15 | 5.07 milioni – 1.5 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.