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Peter Nowalk, tra le varie anticipazioni sulla quarta stagione di How To Get Away With Murder, ha detto che quest’anno gli intrecci saranno ancora più complicati. Una dichiarazione che genera certamente curiosità, ma anche timore. Timore perché non ci si ritrova davanti uno show solido, con alle spalle un team dalle idee chiare, bensì una serie tv che, già alla seconda stagione, ha perso il suo smalto iniziale, portando lo spettatore medio ad abbassare le proprie aspettative. Uno show con queste premesse non dovrebbe arrivare a una quarta stagione, ma fa pur sempre parte del territorio Shondaland e ci si stupirebbe se non dovessero spremerlo il più possibile.
“I’m not her”, pur trattandosi del secondo episodio, ha più le sembianze di una season premiére. C’è più dinamismo, si ritorna finalmente tra le aule del tribunale e forse ci si inizia ad abituare ai Keating 5 alle prese con la loro vita senza Annalise. Posto che questa separazione duri per più di un paio di episodi, questo taglio del cordone ombelicale potrebbe dimostrarsi la carta vincente, se saputa giocare correttamente. In un primo momento può lasciare perplessi e spaesati ma, mettendo da parte lo stupore iniziale, ci si rende conto che un cambiamento di dinamiche potrebbe rappresentare un fattore positivo. Il rapporto tra i ragazzi e Annalise è sempre stato particolare, che nessuno definirebbe “sano”: un legame che non deriva da un affetto genuino, ma dalle terribili situazioni vissute dai giovani quasi avvocati, che si sentivano in debito con la loro professoressa.
È stata fino ad ora una caratteristica importante per lo show (molto simile, come già notato in precedenza, al rapporto tra i Gladiator e Oliva Pope in Scandal) e continua comunque ad esserlo, in quanto Annalise continua ad essere presente nella loro vita anche se solo come figura astratta alla quale voler assomigliare o da cui distanziarsi. Il problema era che le dinamiche tra i ragazzi ed Annalise erano diventate fin troppo ripetitive, cadendo in un circolo vizioso da cui si faceva fatica a uscire, nonostante i vari tentativi. Uscire da questo schema, anche se solo temporaneamente, potrebbe rappresentare una ventata di aria fresca, soprattutto perché darebbe modo di conoscere i vari personaggi liberi dall’ingombrante presenza della Keating.
È stata fino ad ora una caratteristica importante per lo show (molto simile, come già notato in precedenza, al rapporto tra i Gladiator e Oliva Pope in Scandal) e continua comunque ad esserlo, in quanto Annalise continua ad essere presente nella loro vita anche se solo come figura astratta alla quale voler assomigliare o da cui distanziarsi. Il problema era che le dinamiche tra i ragazzi ed Annalise erano diventate fin troppo ripetitive, cadendo in un circolo vizioso da cui si faceva fatica a uscire, nonostante i vari tentativi. Uscire da questo schema, anche se solo temporaneamente, potrebbe rappresentare una ventata di aria fresca, soprattutto perché darebbe modo di conoscere i vari personaggi liberi dall’ingombrante presenza della Keating.
L’altro elemento positivo dell’episodio consiste nel caso legale della settimana, che riporta, finalmente, lo spettatore nelle aule di tribunale, con una Annalise Keating nuovamente combattiva. Il caso dell’amica di prigione di Annalise spinge inevitabilmente lo spettatore a riflettere sul malato funzionamento del sistema. Non è una novità per Nowalk quella di usare i casi legali per dare più profondità allo show e per affrontare tematiche di carattere sociale ed è un jolly che, se non altro, ha sempre saputo usare abbastanza bene. Il confronto tra l’avvocato e la sua assistita è molto forte e, soprattutto, il coinvolgimento sentito da Annalise nei confronti del caso non è dovuto alla constatazione abbastanza scontata fatta dal suo (losco) psicologo.
Non potevano mancare invece i tipici flashforward per alimentare la curiosità sul mistero di stagione che vedono protagonista Laurel. Proprio a proposito di lei, come già notato nella recensione dello scorso, la Castillo sembra aver preso il posto di Wes come personaggio centrale almeno per quanto riguarda l’intrigo della stagione. Il suo doppio gioco col padre si fa interessante e non ci si può fare a meno di chiedere se egli sia più o meno responsabile delle condizioni in cui vediamo la figlia nei flashforward.
Quello che lascia un po’ perplessi, è proprio la natura del mistero di quest’anno. L’apparente mancanza di un morto/a potrebbe far perdere quell’impatto emotivo che solo un omicidio può dare. D’altro canto questo clima di incertezza fa ben sperare, alla luce anche delle promesse fatte da Nowalk.
Le pecche dell’episodio sono, invece, sempre le stesse e ce le portiamo dietro dalla prima stagione. Una delle quali ha un nome e un cognome: Bonnie Winterbottom. Hanno anche inutilmente provato a darle spessore, ma il suo personaggio continua a risultare piatto e a tratti fastidioso. Il problema è che non ha mai avuto un ruolo all’interno della serie, se non come braccio destro (maldestro) di Annalise, manca di un qualsiasi tipo di carisma, le scene che la vedono protagonista annoiano a morte, con o senza la Keating. La domanda a questo punto è: perché è ancora tra noi?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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How To Get Away With Murder è uno show che dovrebbe essere già finito. Purtroppo non lo è e tutto quello che si può fare è sperare che Nowalk abbia una idea precisa su dove portare la stagione, possibilmente verso un Series Finale.
I’m Going Away 4×01 | 4.02 milioni – 1.0 rating |
I’m Not Her 4×02 | 3.88 milioni – 0.9 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.