Lorenzo il Magnifico: “Perché non me l’hai mai mostrato prima? Volevi prima sapere se eri al sicuro? Lo sei, Giulio. Lo sei. Perché sei nato Medici. Ora imparerai ad esserlo.”
Giulio De’ Medici: “Quando l’avrò imparato… potrò avere un coltello per l’uomo che ha ucciso mia madre?
Torna anche quest’anno la serie che sembra uno strano miscuglio tra Beautiful ambientata nel Rinascimento e uno di quei frammenti di ricostruzioni storiche tipiche dei programmi di Alberto Angela.
Detto in questo modo potrebbe anche non sembrare male come prodotto, e di fatto la serie I Medici dimostra di sapersi fare apprezzare dal proprio pubblico (la prima serata di questa terza stagione si attesta su una media del 19% di share rivelandosi primo fra gli ascolti). Merito certamente di una narrazione che tocca le corde emotive di una certa sensibilità verso il periodo storico scelto, la ricostruzione (dove s’intravede molta CGI ma fatta veramente bene) del paesaggio medievale e i grandi capolavori artistico-architettonici (quelli originali) che da soli fanno meritare la visione dei singoli episodi.
Per tutto il resto purtroppo la serie, già dalla precedente stagione, ha mostrato di volersi piuttosto concentrare sugli aspetti più puramente soapish che non sulle vicende storiche in sé (che pure sono già abbastanza soapish di loro). Così, dall’attenzione verso la costruzione della Cupola del Brunelleschi si è passati alle trame e intrighi delle famiglie Medici e Pazzi, che proseguono esattamente da dove si erano interrotti nell’ultimo episodio della seconda stagione.
Si comincia fin da subito da quella che sarà la prima new entry della serie: Giulio De’ Medici, figlio illegittimo del defunto Giuliano e di Fioretta Gorini. In un inizio di puntata mozzafiato e d’azione, il personaggio viene introdotto come una sorta di “novello Jon Snow” (che comunque riporta abbastanza fedelmente quella che è stata la vita del futuro papa Clemente VII) per cui è difficile non prendere le sue parti sin dall’inizio. La sua presenza sullo schermo sembra voler rimandare a un suo ruolo sempre più importante, in cui uno dei possibili leitmotiv potrebbe essere la rivalità con i cugini (qui ampiamente messa in primo piano). La parabola del “bastardo dei Medici” dimostra come la serie stia sempre più prendendo esempio dagli show di successo come, per l’appunto, Game Of Thrones o il meno mainstream Reign (di cui peraltro viene ripreso buona parte del cast). Ma dimostra anche come una certa tendenza alle soluzioni assurde e ai risvolti oltremodo drammatici, tipici di tutta una tradizione di fiction italiane, sia ben dura a morire. E lo si vede purtroppo nella famosa scena dell”agnizione” di Giulio in cui il bambino viene riconosciuto Medici solo dopo aver tirato fuori il famoso anello di Giuliano; un momento talmente surreale per il modo in cui avviene e per il suo risvolto finale che non può non far venire alla mente la famosa scena dell’“anello del Conte” di Boris che qui non avrebbe sfigurato.
Tra le altre sorprese di questa terza stagione c’è il nuovo “consigliere” di Lorenzo il Magnifico: messer Bruno Bernardi (Johnny Harris), introdotto in maniera quasi casuale ma che, probabilmente, andrà anche lui a ricoprire un ruolo centrale nelle prossime vicende. Per fortuna ci sono anche le novità positive come papa Sisto IV, interpretato da un ottimo John Lynch, perfetto villain per questa stagione, insieme al nipote Girolamo Riario a cui l’attore Jack Roth (figlio di Tim Roth) dona un ghigno e un’espressione “da cattivo” inquietante al punto giusto. Tra le new entry è da segnalare un gradito ritorno: Francesco Montanari (il Libanese di Romanzo Criminale-La Serie) nei panni di fra’ Girolamo Savonarola. Nella serie si vede una sorta di “coming-up” del frate domenicano, per cui in questi primi due episodi appare più come un “Papa Francesco ante litteram” che non come il terribile predicatore avversario dei Medici. Seppur, alcuni indizi su un possibile “scontro” tra il frate e casa Medici già si avvertono in questi primi due episodi. Sarà interessante vedere come sarà l’evoluzione del Savonarola nelle prossime puntate e come si evolverà il suo rapporto con la famiglia di banchieri fiorentini.
Lorenzo Il Magnifico: “Viviamo le nostre vite sommersi dalla paura del Giudizio finale.”
Leonardo Da Vinci: “Io vivo la mia come meglio credo. Dovreste scegliere come vivere la vostra, Lorenzo.”
Per quanto riguarda la trama in sé degli episodi, questa si dimostra essere il vero punto debole dei primi due appuntamenti. La narrazione riprende da dove si era interrotta con l’episodio “Consacrazione”, pochi giorni dopo la Congiura dei Pazzi. Fin da subito si entra nel clima da scontro politico con la scomunica di Papa Sisto IV all’intera città di Firenze. Avvenimento che all’epoca non era assolutamente cosa da poco. A questo si aggiunge poi un’epidemia di malaria e la vera e propria guerra contro le forze armate del Papa e di Riario, coadiuvate dalle truppe del Regno di Napoli.
Tutta una serie di calamità apparentemente insormontabili a cui, però, la serie dà una risoluzione abbastanza facilitata, riassumendo in poche ore trattative diplomatiche che nella realtà impiegarono mesi e che qui appaiono abbastanza banalizzati. Per non parlare dei dialoghi tra i personaggi che ricalcano più una mentalità contemporanea che non medievale in senso stretto, da sempre il difetto maggiore di questa serie.
Ma il vero problema resta sempre il perdersi in trame soap-operistiche (e il ritorno di Lucrezia Donati, interpretata da Alessandra Mastronardi è indice di questa tendenza) mettendo le questioni puramente politiche in secondo piano. Soprattutto appare alquanto sprecata la battaglia tra le due armate, fin qui combattuta solo con il trash-talking tra Lorenzo e Riario ma mai con un vero e proprio scontro.
Per il resto, è un continuo flashback della giovinezza di Lorenzo con il fratello defunto Giuliano (una scelta che puzza molto di fan-service per Bradley James), che non aggiunge assolutamente nulla alla trama né alla descrizione dello stato d’animo del protagonista. Si tratta solo di un reiterare l’ovvio, così come i continui “camei” di personaggi storici come Sandro Botticelli (comunque l’unico ad avere anche un ruolo “attivo” nelle vicende), Poliziano e, soprattutto, Leonardo Da Vinci, qui interpretato da Stephen Hagan.
Anche su quest’ultimo ci sarebbe da discutere: il profilo dell’attore britannico è sicuramente un’ottima scelta per il ruolo, così come la sua introduzione splatter carica di mistero e suggestione. Il problema è che la scena sembra essere staccata da tutto il contesto narrativo e inserita quasi a caso all’interno della narrazione.
I Medici quindi, pur con un carico di fascino e di suggestioni non da poco, ancora non riesce a fare quel salto di qualità necessario per essere una “buona” serie di costume. E giunti ormai alla terza (e probabilmente ultima) stagione, questo potrebbe essere un problema.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Consacrazione 2×08 | 4.21 milioni – 19.7% share |
Sopravvivenza 3×01 | 4.84 milioni – 18.7% share |
I Dieci 3×02 | 4.00 milioni – 19.2% share |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!