A un passo dal finale di questa prima stagione Il Problema Dei 3 Corpi non alza affatto il piede dall’acceleratore. Una peculiarità del prodotto made in Netflix è stata proprio la sua capacità nello snocciolare una trama alquanto complessa da spiegare e raccontare al grande pubblico dal punto di vista scientifico. Il tutto con un ritmo abbastanza sostenuto, capace di condensare in soli otto episodi numerosi avvenimenti, turning point importanti, colpi di scena e ribaltamenti di fronte, senza farsi mancare un paio di sequenze che resteranno certamente impresse nella memoria degli spettatori.
Stavolta il focus è totalmente su Will e Saul. La coppia di amici che sta affrontando la storyline più toccante dell’intero show, che colpisce per la delicatezza nella scrittura, oltre che nella recitazione, per portare in scena i temi trattati. Viene finalmente abbandonato il personaggio di Auggie, che non aveva ormai nulla più da dire, e si saluta anche la dottoressa Ye Wenjie, sperando di non rimpiangere troppo in futuro un personaggio così affascinante come quello di Rosalind Chao.
UN PIANO FANTASCIENTIFICO
Se la scorsa puntata aveva presentato l’ambiziosissimo piano partorito dalla geniale mente di Jin Cheng, commissionato dalla sempre più misteriosa figura di Thomas Wade, interpretato da un magnetico Liam Cunningham, ecco che in “Sempre Avanti” viene svelata una piccolissima modifica. Raccogliere mille testate nucleari potrebbe essere un problema effettivamente, perciò, avendo meno spinta da poter dare, l’unica soluzione che rimane è quella di abbassare la massa del proiettile, portandola a un peso di massimo un paio di chilogrammi.
Ad ogni problema, però, c’è una soluzione (avanzamento tecnologico permettendo). E stavolta la soluzione è anche particolarmente fantasiosa, ma non per questo meno affascinante, dato che si parla sempre di un prodotto di fantascienza. Non sarà più una persona ad essere inviata, bensì solo una parte di essa, ovvero il suo cervello. Wade fa affidamento proprio sull’avanzamento tecnologico che ci sarà da ora a quattrocento anni, e su quello dei San-Ti, sperando di riuscire ad ottenere tutto ciò che richiede da questa missione solo attraverso un cervello.
UNA STELLA PER EREDITÀ
Non un cervello qualsiasi, ovviamente. Con una svolta narrativa abbastanza telefonata, toccherà al buon Will, ormai consumato dal cancro al pancreas, donare la propria mente geniale per sperare di stabilire un contatto con i San-Ti. È questo infatti il vero cuore di “Sempre Avanti”, che si dedica principalmente a mostrare gli ultimi atti di Will Downing, interpretato da un ottimo Alex Sharp. I temi trattati spaziano dall’accettazione della morte, all’amore mai sbocciato con Jin, che troppo tardi scopre del regalo/eredità ricevuta dall’amico da sempre innamorato di lei.
C’è infine spazio anche per una struggente eutanasia. A nulla servono i tentativi di un disperato Saul, unico vero amico e a provarci fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo consenso dato da un rassegnato Will, però affascinato dalla prospettiva di poter conoscere inconsciamente una specie aliena. È infatti proprio lui il prescelto, o l’unica cavia eleggibile, a seconda dei punti di vista. Un incarico che solo un malato terminale avrebbe accettato, anche attraverso la subdola insistenza dell’ambiguo signor Wade.
Ye Wenjie: “I’m sorry you had to come all this way to do something I was going to do myself.”
SCOPO ESAURITO
Un’altra caratteristica de Il Problema Dei 3 Corpi, che volendo potrebbe essere proprio una peculiarità del duo Benioff & Weiss, è quella di non affezionarsi troppo ai propri protagonisti. Anche aiutati da un forte materiale di partenza, la serie non ha paura di dire addio ai personaggi più importanti e affascinanti, contando su una forte specie di autostima narrativa. Non c’è problema quindi a dire addio (o magari arrivederci) a tre personaggi in un solo episodio come accade per Will, Ye e Auggie, che abbandonano il palcoscenico per motivi vari, tutti però con un unico denominatore: hanno esaurito il loro scopo.
Una scelta da apprezzare, in quanto non sempre gli autori riescono a riconoscere il momento di salutare una propria creatura, talvolta temendo anche di non riuscire a replicare la creazione di altri personaggi altrettanto funzionanti. Gran parte del merito sarà anche di Liu Cixin, ma bisogna riconoscere dei meriti quando la messa in scena, e il percorso che porta a queste dipartite, riesce a suscitare forti emozioni.
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Il Problema Dei 3 Corpi non si arresta nemmeno ad un passo dal finale. Anzi, viene da chiedersi cosa resta da fare ora mentre si aspettano circa 400 anni per incontrare i San-Ti.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.