Si conclude questo primo ciclo di Jupiter’s Legacy, la nuova collaborazione fra la casa di produzione Millarworld e Netflix.
Un universo narrativo che fonda la sua origine nella mitologia greca (ma anche nel ciclo arturiano) e nelle atmosfere di H.P. Lovecraft, con un occhio alle ultime tendenze del genere supereroistico.
In questo season finale i due binari narrativi che avevano scandito le diverse puntate convergono finalmente intrecciando passato e presente. Finalmente regalando un cliffhanger finale che lascia aperta ben più di una porta per una prossima stagione.
UNA SERIE GGGIOVANE CON PROTAGONISTI ANZIANI
L’episodio precedente concludeva il viaggio dei sei fondatori della The Union e spiegava finalmente come avevano acquisito i loro superpoteri. Il discorso legato alla storyline del “passato” però non si concludeva certo lì, e non si conclude neanche in questo episodio.
Sebbene lo show s’intitoli, infatti, Jupiter’s Legacy, va detto che finora non c’è stata molta attenzione sulla “legacy“ (i figli di seconda generazione dei suddetti eroi) quanto proprio sulla parte storica. “How It All Ends” ha il merito di riportare l’attenzione proprio su questa storyline in cui i “figli di” tornano ad essere finalmente protagonisti.
Rimane comunque una certa predominanza dei personaggi più “anziani” (la cosiddetta 1° generazione) che di fatto gestiscono tutta l’azione e sono quelli che smuovono le carte e i gombloddi. Una scelta abbastanza strana che rende difficile categorizzare il target dello show, che non sono certo gli young adult ma neanche il pubblico più adulto che è abituato a prodotti di tutt’altro livello.
L’INCEPTION DEL MILLARWORLD
Rimane comunque un buon prodotto a livello registico e di effetti visivi che qui sfoggiano il meglio di sé nella sequenza (che grida Inception da tutti i pori) ambientata “dentro la testa del falso Blackstar”. La scena ha il merito di mostrare finalmente il volto del villain tanto accennato nello show ma mai mostrato per ben sette episodi: George Hutchene/Skyfox.
Da questo punto di vista va segnalato il fatto che, in generale, questa serie è stata fin troppo dialogica. Anche il racconto del “tradimento” da parte di George viene semplicemente raccontata da Sheldon al figlio Brandon, quando sarebbe stato molto più bello, ed efficace, farlo vedere in uno dei tanti flashback. Chiaramente ci sono state diverse discussioni su come trasporre il materiale originale e si è optato per un costante salto tra passato e presente, scelta che, probabilmente ripaga solo in alcuni momenti.
L’azione vera e propria viene così regalata principalmente nella sequenza suddetta e nella scena della rivolta in carcere da parte di Blackstar.
CLIFFHANGER EFFICACE
Anche in questo episodio, infine, non mancano i personaggi presentati all’ultimo minuto e sfruttati un po’ male. In questo caso si tratta della figlia di Walter, Raikou (Anna Akana), personaggio estremamente intrigante che purtroppo nasce e muore nel giro di due puntate. La coralità rimane dunque il punto debole di tutto lo show.
In compenso, il cliffhanger con annessa rivelazione finale è ciò che salva non solo la puntata ma anche l’intera stagione, rinnovando l’interesse per la vicenda narrata. Si spera solo che da adesso in poi ci si concentri di più sulle vicende del presente e vengano centellinati di più i flashback sul passato (che di certo non mancheranno) che hanno divorato gran parte del minutaggio senza un motivo valido.
Anche perché le avventure della Union sembrano essere appena iniziate e, viste le tante questioni che la serie lascia in sospeso (e che sarebbe interessante approfondire), a questo punto una seconda stagione diventa quasi un obbligo!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Finale di stagione che in realtà non è la conclusione di qualcosa ma l’inizio di una nuova parentesi narrativa. Il presente e le seconde generazioni di supereroi tornano ad essere il centro della scena dopo essere state in stand by fino a questo momento.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!