Kate Winslet ed HBO. Quale migliore presentazione per una serie tv?
Mare Of Easttown è il nuovo crime drama scritto e ideato da Brad Ingelsby e diretto da Craig Zobel che ha esordito lo scorso 18 aprile sulla rete HBO.
Protagonista d’eccezione di questa miniserie è Kate Winslet, che torna al centro di una serie tv ben 10 anni dopo la sua partecipazione in Mildred Pierce. Drama del 2011 sempre targato HBO, Mildred Pierce era valso all’attrice, ma anche alla serie stessa, una consistente sequela di nomination e relativi premi.
Dopo anni di assenza dal piccolo schermo quindi, la Winslet si ripresenta al pubblico con Mare Of Easttown, un progetto che ha pur sempre dovuto sottostare ai ritardi di produzione che hanno contraddistinto il 2020 ma che, dopo la visione del primo episodio, sembra meritarsi già un’attenzione particolare. E, con i presupposti a cui si accennava, non appare di certo una sorpresa.
IL SOLITO PAESINO SPERDUTO
Tra i protagonisti primari di Mare Of Easttown vi è il piccolo e sperduto paese in cui hanno luogo le vicende. Ad una prima occhiata non è difficile collegare tale ambientazione (e relative ambiguità) con altre simili location che hanno fatto la storia della televisione, uno su tutti Twin Peaks. L’aura di mistero che fa da contorno all’apparente normale quotidianità del paesino rispecchia in pieno i canoni dei suoi predecessori, donando al luogo un ruolo primario all’interno della narrazione.
Le vicende di Mare Of Easttown si svolgono più precisamente in un paesino della Pennsylvania, prendendo spunto dal reale borgo di 10.000 abitanti di Easttown Township, luogo di nascita del creatore Brad Ingelsby. Per capire l’importanza che questo luogo ha nell’intera storia basta sapere che la stessa Winslet ha insistito affinché i personaggi utilizzassero l’accento del luogo (Delco accent) nei loro dialoghi. Questo perché secondo l’attrice la comunità stessa rappresentava uno dei character principali della storia e il suo utilizzo poteva rivelarsi un elemento fondamentale nel sottolinearlo.
La centralità di Easttown si collega strettamente al genere della serie stessa. Come gli autori hanno sottolineato, infatti, questo prodotto non si presenta semplicemente come crime drama, nonostante questo sia ovviamente il fattore predominante. L’elemento crime viene infatti analizzato anche da un altro punto di vista, ossia come i tragici eventi che contraddistinguono la storia interferiscono con la comunità e come tutti in un modo o nell’altro ne vengono afflitti.
DETECTIVE MARE E LA SUA CERCHIA
Comprendere il ruolo primario della comunità in questa serie serve soprattutto a dare un valore aggiunto alla presentazione lenta del pilot. “Miss Lady Hawk Herself”, infatti, per buona parte della sua ora di visione si presenta con un’apparente indolenza, dove a rubare la scena è una minuziosa descrizione dei personaggi e delle relazioni che tra essi intercorrono. Ad una prima occhiata, la mole di character messi in scena sembra quasi confondere, ma il tutto viene narrato con estrema accuratezza portando, nei minuti conclusivi dell’episodio, ogni persona ad avere delineato il proprio ruolo, mentre ogni connessine inizia a prendere forma.
Al centro di tutto vi è ovviamente il personaggio interpretato da Kate Winslet che porta in scena il Detective Mare Sheehan, star della cittadina grazie ai suoi trascorsi nella squadra di basketball al liceo e adesso impegnata a lottare contro il crimine in un paesino fatto (per la maggior parte) di guardoni e liti famigliari. Un character quello di Mare, che non si può certo dire colpisca per la sua verve ma che, al contrario, si mostra quasi apatico, sopraffatto e decisamente cinico. Tutti elementi che visti così potrebbero risultare negativi ma che invece favoriscono una maggiore attenzione verso un personaggio stratificato e più complicato che già promette un percorso conoscitivo profondo ed articolato.
Oltre alla presenza della Winslet, non risulta da meno neanche tutto il resto del cast di Mare Of Easttown. A partire dall’attrice Jean Smart nel ruolo di Helen, la madre di Mare, tra i numerosi volti si susseguono anche Evan Peters (American Horror Story e recentemente WandaVision), Julianne Nicholson, Neal Huff e Guy Pearce.
IL GIUSTO CLIFFHANGER
A fare da contorno agli elementi sopracitati vi è naturalmente il fattore crime drama che, seppur mostrato in maniera più incisiva soltanto negli ultimi minuti, permea tutto l’episodio. Ogni famiglia presa in considerazione potrebbe essere il destinatario di una possibile tragedia nascosta dietro l’angolo, ma con il passare dei minuti l’attenzione dello spettatore viene spostata in una direzione ben precisa, con alcuni input che fanno presagire quale personaggio tenere maggiormente sotto controllo. Il cliffhanger di fine episodio si mostra in tutta la sua eleganza come tipico di questo genere di prodotti, ma non per questo meno incisivo. E anzi, una presentazione dei character fino a quel momento così minuziosa, dona al cliffhanger un interesse sia investigativo che emotivo molto ben realizzati. Il tutto poi, si incastra al meglio con il ritorno in auge di un caso irrisolto che dopo un anno ancora tormenta Mare Sheehan.
Tutti elementi che contribuiscono ad una più che positiva presentazione di questo Mare Of Easttown, che ora fa ben sperare in merito ai suoi prossimi sei episodi.
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Ancora una volta HBO si presenta all’altezza delle aspettative. Sarà solo il primo episodio ma le premesse non deludono di certo, rendendo Mare Of Easttown uno dei pochi prodotti al momento realmente degni di essere seguiti.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.