Diciamolo: per chi ha iniziato ad apprezzare Maccio Capatonda (aka Marcello Macchia) anni fa quando ancora curava i trailer dello “Speciale Cinema” a Mai Dire, l’annuncio di una sua serie tv è stato un fulmine a ciel sereno rappresentato da gioia e speranza. Insomma, all’epoca c’era venuto un coccolone – uno di quelli normali, non quello trattato da Ippolito Germer durante la puntata – ma per una giusta causa. Quando si decise di cancellare la seconda stagione fu lo sconforto a regnare sovrano in noi: se nemmeno Maccio, fenomeno web con video e pagine dedicate ad ogni suo singolo personaggio, frase o scena, riusciva ad aver successo nel mondo delle serie tv con il suo più che eccellente prodotto, allora tutto era destinato a fallire.
“Ma qualcosa stava per cambiare“: come per l’altra serie sceneggiata da Marcello – “Drammi Medicali” – anche in questo caso si decide di saltare a piè pari la seconda stagione giungendo alla terza.
Così, dritto pe’ dritto.
E noi avidi spettatori che non aspettavamo altro potemmo goderci i venti minuti di riallaccio tra prima e terza stagione verso fine maggio a cui seguirono mesi e mesi di attesa. Ma finalmente la tanto agognata stagione venne partorita.
Gioia gaudio e tripudio!
Le puntate mandate in onda sono precisamente due. Una è quella già recensita ed andata in onda a maggio con l’aggiunta però dei minuti conclusivi in cui viene introdotto il vero nocciolo di trama di questa stagione: riuscire a far eleggere Ginetto come Presidente del Consiglio. La seconda puntata vede sempre Mario e suo padre Lord Micidial indaffarati mentre cercano di rendere il povero inetto (“Ginetto, con la ‘g’ non inetto“) una figura credibile agli italiani i quali dovranno riporre in lui la loro fiducia votandolo. Gli effetti sono più che disastrosi e non poteva essere altrimenti; tanto disastrosi che i due saranno costretti a sottoporre Ginetto ad un indottrinamento politico forzato.
Come? Con un semplice metodo americano per diventare politici, “Funziona anche se sei scemo” è lo slogan. Così si conclude la puntata e così rimaniamo in attesa della prossima settimana. Mancano all’appello ancora alcuni ritorni: quello di Oscar Carogna e di Pino Cammino (e del suo famoso quanto semplice “come una catapulta“), ma in questa apertura di stagione abbiamo potuto riabbracciare gran parte dei personaggi della scorsa stagione tra i quali Ippolito Germer.
Nota a margine: tra i titoli di coda del tg è riconoscibile lo sponsor “Gropponi Abbigliamento Infimo” vecchia conoscenza nell’archivio di Maccio, essendo anche uno degli sponsor degli album di Mariottide.
Rispetto alla passata stagione – la prima perché la seconda per problemi di budget è stata invece relegata solo all’uscita in VHS – è possibile notare un certo cambio di rotta repentino per quanto concerne la sostanza della trama: i connotati socio-politici sono decisamente accentuati e da come è per ora stata presentata è possibile immaginarsi una stagione impostata sui canoni già visti in altri video del Sommo Maccio (tra tutti spicca sicuramente “Italiano Medio“).
Da semplice comedy italiana basata sui principi di quelle americane ad un nuovo genere di difficile nomenclatura: una sorta di House Of Cards all’italiana. Come non esserne felici vista l’evoluzione in positivo?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mario Mario Mario 3×01 | ND milioni – ND rating |
Un TG Andato A Mario 3×02 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.