Mario 3×13 – 3×14 – Veterimario – Mamma MiaTEMPO DI LETTURA 5 min

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Nelle recensioni precedenti:
RecenSerie ha utilizzato alcune note figure della comicità italiana, come Totò e Checco Zalone, per paragonare Maccio Capatonda (l’uomo che pare sia comico), contrapponendo i suddetti al fine di descrivere dove stanno i tanti, molti, troppi, mobbasta pregi dell’uomo affetto da una grave patologia altamente contagiosa: la malattia del legioMario (o anche tem-peste di risate), una malattia che lo ha reso l’anchorman della comicità odierna, e che attraverso la serie tv Mario, ne sta dando sempre più prova. Con la sua vedenza mirata alla risata, Mario e i suoi compriMari si muovono a passo d’asino nel cuore (e sulla bocca) degli sciocchi, diventando ancor più preferiti di Amedeo Mango… o almeno, questo finché non arriverà Ben Affleck a mettergli i piedi in testa. E adesso “gustiamoci” insieme, la recensione càproüna e crétéinà di RecenSerie, che si sentono arrivati ma il lustro non ce l’hanno ancora.
Per riallacciarci a questo prologo scamuffo, lo stile comico appioppato al fu-Marcello Macchia, non è per nulla simile a quello di un altro artista italiano, con il quale però, condivide la metodologia delle stesse gag da lui usate e create; stiamo parliamo di Leo Ortolani, famoso fumettista italiano e padre non-putativo di Rat-Man, serie a fumetti molto celebre nel Bel Paese (no, non questo, quell’altro) che da semplice comics umorista all’insegna della parodia, si è pian piano trasformato in un prodotto tridimensionale, triemozionale, trimaturo. Pur essendo prodotti totalmente diversi nello stile e nella realizzazione, cosa accomuna il Mario di Maccio e il Rat-Man di Ortolani? Il fatto che ogni gag non è creata solo a scopo esilarante.
Tutti i momenti di genuina risata di entrambo le serie, hanno da sempre avuto una doppia valenza: quella di momento di ridere, certamente, ma anche come geniale colpo di scena. Le gag sono un po’ come una bella donna la Mossa Kansas City del film Lucky Number Slevin (dove “loro guardano a destra e tu vai a sinistra”), e un po’ come il maiale (non si butta via niente, e tutto, ha un preciso scopo culinario). Sono come il trucco di un illusionista: prima promettono al pubblico la risata con una piccola preview, poi lo distraggono, e poi (quando la premessa promessa se la sono dimenticata) la fanno ritornare con prepotenza in un doppio ruolo stilistico, quello di gag, ma anche di deus ex machina per tracciare nuovi eventi. Qualche esempio? In “Occhio Pin“, quando Ozio usa la sua frase ricorrentemente fatta per aiutare Melanie a scappare: questo è il perfetto esempio di quanto abbiamo sostenuto finora.
Parlare prima, e soprattutto, di gag è cosa buona djusta, perché in questa doppia abbuffata di ilarità, è l’elemento che più risalta in “Veterimario” e “Mamma Mia”. Nella duplice abbuffonata, si avverte come una sorta di “riscoperta” della prima stagione, dove il tono e la costruzione degli episodi andati in onda ricalcano dritto pé dritto quelli della precedente; la trama principale, pur proseguendo, è quella su cui le puntate si concentrano meno, favorendo l’aspetto più leggero della serie e quello su cui tanto si era puntato, come già detto, nella stagione uno. A differenza delle altre volte, qui i momenti comici e/o le battute ricorrenti dalla verve quasi scanzonata, l’hanno fatta decisamente da padrone, spodestando la trama principale dal trono di elemento trainante della settimana; ciò è stato possibile grazie a due elementi: 1) Il bisogno di un season finale ad effetto, perché è chiaro che, se l’elemento umoristico è stato privilegiato al resto, quello che ci aspetta è probabilmente ‘nabbotta di finale. Anteporre la calma, alla tempesta, è stata una grande mossa strategica; 2) La grande qualità delle battute e delle gag, tra cui ricordiamo piacevolmente: la lanciatissima rubrica dei malanni della coppia che scoppia (di salute non di certo) di Ippolito Germer e il Signor Poveracci, ormai pietra militare dello show; un ritrovato Oscar Carogna, che senza vergogna, si cimenta in un servizio hip-hop, e se la cava easy come se giocasse all’hulahoop: solo per questa grande hit messa a segno, si merita un grande plauso, senza disdegno; la 23° Edizione dell’Oscar delle Comparse; Ambo Velocetti e Antongiangiuglio Lentognoni conducono la Finale di Succhiabrodo in diretta da Brodway; i tentativi di Lord Micidial per spiegare a Ginetto il sesso; il discorso sul lavoro dell’Avvocato Scatarrutti, che sottolinea ancora una volta, la pungente satira di Maccio verso l’Italia. Questi sono, indubbiamente, i punti più alti nell’Indicatore Ilarità di Mario in uscita questa settimana.
Ma come si era detto prima, anche se ridere è quello che si fa di più in “Veterimario” e “Mamma Mia”, viene fatta avanzare di poche caselle anche la trama principale, sulla quale c’è poco da dire perché poco è stato detto; i momenti clù degli episodi non sono altro che autocitazioni ai lavori passati di Maccio e soci: il trapianto di cane e padrone è ispirato alla webserie Drammi Medicali (in cui figura anche l’Elio di Elio E Le Storie Tese nel cast che effettuò un mirabile “trapianto di resto del corpo”), mentre la rivelazione della Mamma di Mario e Melanie, che non mi pento di definire un signor colpo di scena degna di un altro Mamma Mia di un altro Mario, viene da Intralci. Le uniche pecche del doppione di puntate, sono state: 1) La rimozione della sigla finale che sanciva la fine degli episodi e permetteva allo spettatore di elaborare eventuali colpi di scena e di scema; trovarsi a fine Mario subito con quella trashata di Jersey Shore è stato traumatizzante; 2) Questa è la penultima coppia di puntate. Dal Mario noi non vogliamo proprio liberarci.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La Gara di Succhiabordo a Brodway
  • Il discorso di Scatarrutti
  • >Ippolito Germer
  • Il Signor Poveracci
  • Oscar Carogna canta Shakira rappa Public Enemy
  • L’Oscar delle Comparse
  • Tante gag brillantemente riuscite
  • Il trapianto di padrone e cane
  • Luke Mario, sono tuo Padre Madre
  • Lord Micidial che spiega il sesso…
  • …e Ginetto che lo “capisce”
  • Aiaihaiahiai, Mario, Mario, Mario. Porque MTV no tienes la cancion final?
  • Mario quasi alla fine

 

Ecchevvelloddicoaffare? Mario è ormai iscritto nel firmamento come uno degli appuntamenti più imperdibili di sempre, anche perché, la qualità che ci offre è sempre alta e si vede. Non ci resta che tuffarci nella spasmodica attesa del finale con la caratteristica frase di Maccio Capatonda: fletto i muscoli e sono nel vuoto. No, aspetta, quella era una citazione di Rat-Man. Scusate, ho sbagliato io.

 

Patto Micidiale 3×12 ND milioni – ND rating
Veterimario 3×13 ND milioni – ND rating
Mamma Mia 3×14 ND milioni – ND rating

 

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