0
(0)
Partiamo con una verità incontrovertibile: “‘Cca nisciuno è fess”, per come direbbe Rupert Sciamenna (o Totò), altrimenti questa serie non verrebbe seguita in maniera così sentita e a dir poco maniacale. Le due puntate andate in onda hanno poco degli elementi presentati negli scorsi episodi e che caratterizzavano l’MTG: nessun trailer dei film di Ugo Tiralaltro, nessuno morto male in HD e nessuna strampalata nuova riforma da presentare in tutti i suoi vari e particolari cavilli.
Mario, anche se debilitato dalla nefasta sfortuna che guasta momentaneamente la sua bici con cambio Shimario (prontamente riparato con La Botta), riesce a fermare il Pulmino del Futuro (si sprecano le citazioni riguardanti la saga cinematografica de “Ritorno al Futuro” di Robert Zemeckis). Spiegare il modo in cui compie il salvataggio è abbastanza complicato, ma ci avvarremo della prode parlantina di Marcello Macchia per spiegare l’accaduto:
“Il finalmente buono Mario ferma la sorella in partenza per gli anni sessanta grazie all’aiuto di lei stessa da vecchia che tornata la prima volta indietro negli anni sessanta è invecchiata ed ora ha dato un fucile a Mario per fermare sé stessa nel presente… vabbè guardatevi la puntata che tanto è meglio”.
E così, una volta sottratta la sorella ad una infausta vita basata sulla vendita di salamelle in un chiosco, Mario potrà avvalersi di un ulteriore aiuto nella ricerca, che si protrae da ben tre stagioni, del suo amato padre putativo: Paolo Buonanima.
Interessante come la storia di Melany Micidial, approdata all’anno 1967, venga raccontata da Nevio Nipoti come se fosse uno dei soliti servizi “Come eravamo” presente anch’esso nella puntata.
Deciso a mettere sotto scatto il padre, Mario chiede aiuto al prode avvocato Scatarrutti (ed un plauso va anche all’attore che non mi pento di definire inarrivabile: una classe cristallina) il quale consiglia al finalmente buono giornalista di rivolgersi ai Bersaglieri, l’unico corpo militare ancora non corrotto dai soldi di Lord Micidial. Ma, ahinoi, il tutto sarà reso vano dalla micidiale fuga del cattivo della serie.
Abbastanza ilare il fatto che durante la discussione con l’avvocato, al quale vengono spiegati tutti i fatti occorsi, compaia nel basso dello schermo la scritta “Nelle puntate precedenti” con il chiaro jingle che solitamente accompagna l’inizio della puntata nel quale vengono ripresi gli episodi importanti precedentemente avvenuti.
Per potersi muovere liberamente negli studi televisivi senza farsi notare da nessuno, Melany dovrà sperimentare il Lato Oscuro di Genny (o come ha giustamente detto Katherine J. Junior: “De Dac Said Ov Genni”) il quale porterà Mario ad una terribile verità: anche le persone possono subire un’eclissi, specialmente se ad adombrarle c’è Anna Pannocchia e la sua snella figura femminile.
Il resto della puntata scorre normale con poche differenze dalla normale impostazione episodica già largamente sperimentata. Ma sarà il finale di puntata, con la scoperta del coinvolgimento di Pinocchio (fino a qui personaggio totalmente lasciato nel dimenticatoio) nel filmato girato a Buonanima, a sconvolgere gli schemi e a calare un velo di fitto mistero sui giochi di potere all’interno degli studios Micidial.
Ed una domanda sembra ormai aleggiare come uno spettro: Ginetto riuscirà a divenire Presidente del Consiglio?
La puntata presenta tante altre citazioni tra le quali ne spiccano alcune.
Ginetto si definisce un “presidente operaio”, così come ha fatto (questa volta nella realtà) il caro e buono Silvio Berlusconi, anch’esso utilizzatore della formidabile e convincente formula del pugno di pollice.
La stravagante mania di Giobbe a cui non possono essere tolti i pinoli ricorda, seppur eccessivamente enfatizzata, la mania di Fox Mulder per i semi di girasole.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
La decima puntata prende spunto da Joe Carlone, per l’appunto il magnate degli spaghetti, che a quanto pare ricoprirà un ruolo abbastanza importante nelle prossime (o almeno nella prossima) puntate.
Ma non illudiamoci: anche Motivator Jim sembrava poter essere un valido aiuto, ma s’è dovuto arrendere contro l’incommensurabile stupidità di Ginetto, quel brav’uomo.
E votatelo anche voi, altrimenti siete scemi e pure dei caproni. Almeno così dice Piero Peluria.
E chi siamo noi per dargli torto?
Ma non illudiamoci: anche Motivator Jim sembrava poter essere un valido aiuto, ma s’è dovuto arrendere contro l’incommensurabile stupidità di Ginetto, quel brav’uomo.
E votatelo anche voi, altrimenti siete scemi e pure dei caproni. Almeno così dice Piero Peluria.
E chi siamo noi per dargli torto?
Sano E Calvo 3×08 | ND milioni – ND rating |
De Dac Said Ov Genni 3×09 | ND milioni – ND rating |
Il Magnate Degli Spaghetti 3×10 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.