E pensare che, quando la ABC annunciò la quinta stagione, dopo i grandi risultati ottenuti con la quarta, il pubblico di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. cominciò a temere una drastica caduta di qualità. Anche se il timore di veder realizzata questa possibilità è sempre dietro l’angolo, episodi come “Fun & Games” aiutano a ricordare agli spettatori che il serial non conosce parole come “battute d’arresto”.
La cosa che salta più all’occhio in questa sesta puntata è la quantità di avvenimenti presenti e la velocità con cui essi accadono. Sicuramente qualcuno potrebbe storcere il naso per questo secondo fattore, del tutto contrario al registro narrativo adottato finora, mirato ad una andatura molto ben bilanciata, impegnata a stare nel mezzo tra una parsimoniosa caratterizzazione della Lighthouse e delle sequenze action inserite per controbilanciare una parte che poteva risultare tediosa.
Quello che potrebbe sembrare una eccessiva velocizzazione della trama è in realtà una presa in contropiede della serie verso lo spettatore, che sfrutta l’inaspettato ritorno di Fitz come deus ex machina e permette al serial di giocare d’anticipo. L’arrivo di “Boshtok” giustifica l’accelerazione della storia e il tutto si pone come una mossa studiata non solo per mettere a segno qualche colpo di scena e qualche sequenza di grande impatto, ma anche per evitare un affossamento della trama. Al contempo, l’arrivo di Fitz dà vita ad un elettrizzante episodio pieno di memorabili sequenze, con una rediviva (e trascurata) May nuovamente in azione e il tanto agognato confronto tra Quake e Sinara.
In questo piacevole marasma, Fitz/Boshtok gioca sicuramente la parte del leone, riuscendo a focalizzare su di sé l’attenzione grazie al ruolo che si ritaglia nella puntata. Giocando la parte dell’infiltrato, Fitz ha modo di mettere in pratica gli insegnamenti impartiti da Lance Hunter sul dualismo bene/male insito nell’uomo e di riscattarsi dai peccati del Framework, fornendo allo spettatore una recitazione a regola d’arte.
Grazie a questo espediente la storyline con al centro gli intrighi di “Palazzo Kasius” acquista ulteriore importanza, lasciando in secondo piano quella che vede Coulson e soci tentare di sopravvivere nei bassifondi della Lighthouse, sidequest resa interessante solo dall’introduzione di Flint e dalla morte di Tess, personaggio nuovo di cui non s’era mai sentito il bisogno. A onor del vero, non era nemmeno necessaria l’introduzione di un nuovo Inumano ma, tutto sommato, fa sempre piacere vedere qualche personaggio dei fumetti trasposto su schermo. Coulson soprattutto sembra stare molto sullo sfondo, ma forse perché il suo alter-ego in carne e ossa è impegnato dietro la macchina da presa.
Ad impreziosire il tutto, infatti, c’è l’accorta e sapiente regia di Clark Gregg che qui si trova alla sua terza prova. Gregg dimostra che la quantità non è sinonimo di bravura e, nonostante sia vero il detto che la pratica rende perfetti, a volte esistono delle eccezioni: malgrado le poche occasioni avute, il modo in cui “Fun & Games” è diretto mostra una naturale predisposizione per la regia. Infatti, le inquadrature che utilizza descrivono uno stile registico generato soprattutto da un occhio raffinato di natura, impreziositosi e fortificatosi attraverso un non casuale studio.
- Lady Karaba, Gaius Ponarian, The Vicar, Faulnak e Maston-Dar sono personaggi inventati per il serial.
- Il pianeta chiamato Kitson è un omaggio a George Kitson, uno degli sceneggiatori della serie. Ha scritto gli episodi “Paradise Lost“, “Identity And Change” e “Progress“: quest’ultimo, terzo episodio della webseries su Yo-Yo. Tra le sue produzioni c’è anche il one-shot a fumetti Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.: The Chase del 2014 ambientato dopo gli eventi di “Seeds“.
- Anche se molti siti d’informazione dicono che “Fun & Games” è il debutto alla regia per Clark Gregg, come detto nella recensione, questo non è esatto. Gregg ha già sperimentato questo ruolo in ben due film: Choke (2008) e Trust Me (2013).
Facce da Fumetto
Flint
Comparso per la prima volta su Inhumans #3 del 2014, Jaycen (successivamente ribattezzato Jason) è un Nuhumans, cioè un Inumano i cui poteri si sono attivati dopo il massiccio rilascio delle Nebbie Terrigene avvenuto per mano di Freccia Nera nel crossover Infinity. Fu adottato da una famiglia caucasica quando era un bambino, dalla quale fu cresciuto in una piccola città fatta di Inumani, che venne distrutta insieme ai suoi abitanti dopo il rilascio delle Nebbie in Infinity, facendo di lui l’unico sopravvissuto. Inizialmente allo sbando, venne contattato da Lash, adottò il nome di battaglia Korvostax e si unì alla sua squadra, che aveva l’obiettivo di uccidere la Regina Medusa. Quando Jason scoprì che Lash era malvagio, quest’ultimo cercò di ucciderlo, ma venne fortuitamente salvato da Gorgon e portato a New Attilan. Una volta in salvo, cambiò il suo codename in Flint e si unì agli Inumani di Medusa, per poi essere ricollocato in una squadra d’assalto guidata da Crystal.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Rewind 5×05 | 2.40 milioni – 0.6 rating |
Fun & Games 5×06 | 2.49 milioni – 0.7 rating |
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