Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 2×10 – What They BecomeTEMPO DI LETTURA 11 min

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“In un anno cambiano tante cose”, recita una famosa frase fatta. Questo modo di dire, per quanto generale, descrive situazioni per il 90% dei casi veritiere: modo di dire, che si sposa perfettamente con Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. Il serial della Casa Delle Idee rientra perfettamente in questa espressione che, nonostante descriva una situazione generalizzata, non impedisce di diventare una fedele rappresentazione dell’andazzo del telefilm; proprio l’anno scorso, delusi dalle promesse non mantenute dallo show battezzato da Joss Whedon, paragonavamo la serie tv Marvel ad un altro serial comics di grande successo: The Walking Dead, serie tratta dall’omonimo fumetto di Robert Kirkman, che ha avuto l’arduo compito (svolto egregiamente) di “sdoganare” i fumetti anche sul piccolo schermo. E’ ironico, ma anche soddisfacente, vedere come nel giro di un anno, siamo qui per dire l’esatto contrario su più larga scala: che non solo The Walking Dead, ma anche tutti gli altri serial comics, dovrebbero prendere esempio dalle gesta televisive del Team Coulson per tutti gli incredibili numeri che è riuscito a collezionare da “Shadows” a questa parte. Forse è ancora troppo presto dirlo, dopotutto siamo solo al mid-season finale e davanti a noi ci sono ancora una decina di episodi circa. Ma davanti a tutto questo tripudio di eventi scoppiettanti, sparati a raffica dalla produzione come se fossero in trincea, è impossibile non guardarsi indietro e rendersi conto, grazie a “What They Become”, cosa Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. è diventato.
Prima di tessere le molteplici lodi del serial Marvel, togliamoci dalla scarpa un fastidioso sassolino, parlando di due potenziali difetti contenuti all’interno dell’episodio, che sono le morti di Daniel Whitehall e Antoine Triplett. E’ davvero un peccato che, dopo aver speso almeno nove puntate a sfaccettare un villain signorile e spietato come Whitehall, lo show l’abbia liquidato in questo modo inglorioso, privandoci anche di un confronto tra lui e il Padre di Skye, il quale prometteva epici cazzottoni. Per Trip, invece, dispiace solo che sia morto senza essere stato approfondito di più, ma a dirla tutta, nonostante si ritagliasse il suo spazio negli episodi, era il personaggio che meno si incastrava nell’economia della serie e che meno aveva ragione di esistere; quindi, a livello narrativo, Trip trova la sua utilità solo nella morte, diventando il primo precedente di “caduti in battaglia” del Team Coulson, nonché evento drammatico che fornirà, con tutta probabilità, futuri disagi a tutta la squadra.
Ma come abbiamo detto mentre anticipavamo le righe che avete appena letto, questi difetti sono solo a livello “potenziale”, perché questo serial (come tutti gli altri film dell’universo narrativo in cui è ambientato) ci ha insegnato a diffidare della morte; “L’aldilà, nell’universo Marvel, ha le porte girevoli” diceva Stan Lee, citazione che la storia ha trasformato in verità. Si sprecano gli esempi di presunte dipartite durature, decessi poi trasformati in una semplice “pausa di riflessioni” del personaggio, prima di farlo tornare in pompa magna in qualche nuova e accattivante veste: come Mike Peterson (tornato come Deathlok) o Bucky Barnes (tornato come Il Soldato D’Inverno) oppure lo stesso Phil Coulson, sul quale ritorno si è costruita una corposa parte di storyline. Certo, sembra difficile credere che Whitehall e Trip torneranno (sopratutto per il second), ma visti i precedenti, il beneficio del debbio è concesso e, anzi, viene spontaneo. Alla luce di queste attenuanti, si rimanda il necrologio di Daniel Whitehall e Antoine Trip alla mid-season premiere, dove speriamo ci saranno più informazioni.
Dopo aver chiarito che, le morti sopracitate, non sono dei difetti della puntata ma semplici incognite che saranno risolte nella seconda parte della stagione due (siccome il pubblico è, oramai, diffidente), è il caso di parlare quali sono le tante cose che lo show azzecca in “What They Become”, portandolo ad un nuovo, strabiliante e disumano Inumano livello. Azione splendidamente coreografata, colpi di scena a nastro, nessuna paura ad utilizzare personaggi del mito Marvel, nessuna paura a prendere direzioni di trama/situazioni/personaggi audaci e forti, dialoghi brillanti e ben costruiti, spazio per ogni personaggio, maggior interazione e coesione fra di essi e sopratutto una trama lineare che mostra con precisione dove vuole andare a parare il telefilm: questi sono tutti gli, ormai, marchi di fabbrica che stanno regalando alla serie tv della Casa Delle Idee una propria, inconfondibile identità; tutti questi aspetti ci siamo limitati a citarli, perché se precedentemente erano le componenti migliori del telefilm, questa volta fungono solamente da saporito e succulento contorno al vero piatto forte: rende il telefilm stesso indispensabile per l’economia generale del Marvel Cinematic Universe.
Quello che prima era considerato un semplice “elemento aggiunto” per tutti gli appassionati di questo universo narrativo multimediale, con “What They Become” e l’ufficiale introduzione dei tanto rumoreggiati Inumani, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. non conquista una posizione di rilievo nel MCU, la strappa con forza e prepotenza, reclamandola di diritto e gestendo il tutto con egregia magistralità e rispettosa fedeltà per l’originaria controparte cartacea, rendendo la tensione e la curiosità, le emozioni principali che spingono lo spettatore a divorarsi letteralmente la puntata, desiderando altro minutaggio extra. Con questa mossa, le avventure seriali del Team Coulson si accaparrano una comoda poltrona in prima fila, oltre che a incoronarsi come principale elemento trainante per gli eventi futuri del MCU: ve lo ricordate che nel 2018 esce un certo Inhumans, vero? E che c’è tutta una Fase Tre da costruire, vero? Tutti i marchi di fabbrica dello show, aggiunti ad altri momenti destinati ad essere iconici per la serie, come: il badass ben servito di Skye a Ward, la magnetica e coinvolgente recitazione di Kyle MacLachlan e la spettacolare trasformazione della hacktivista e Raina in Inumani, hanno permesso al mid-season finale, di consacrasi a nuova colonna portante del Marvel Cinematic Universe, oltre che ad un imperdibile appuntamento nel nascente parco dei serial comics. Diventare un must watch, è uno di quei pregi veramente difficili da conquistare, sopratutto visto come si presentava la serie un anno fa. In un anno cambiano tante cose, e noi siamo più che contenti e soddisfatti, di aver dato fiducia a questa serie e della piega che hanno preso e di cosa sono diventati.
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
 
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
  1. Quando il Padre di Skye si presenta alla figlia, quest’ultimo dice di chiamarsi “Cal”. Una volta scoperta la vera identità della figlia, si fa presto a fare a unire i punti e a realizzare che il genitore non è altri che Calvin Zabo, meglio conosciuto come Mr. Hyde. Celebre avversario di Capitan America e Devil, Mr. Hyde è uno storico villain della Marvel, introdotto nei primi anni di vita dell’universo narrativo (su Journey Into Mystery #99 del 1963) che cercò di ripetere gli eventi raccontati nel romanzo di Robert Louis Stevenson Lo Strano Caso del Dr. Jackyll e Mr. Hyde, essendo fortemente ossessionato da quel libro, riuscendoci ma perdendo costantemente il controllo della sua controparte. Di più non vi diciamo, perché il Padre di Skye è ancora un personaggio misterioso e non ci sono abbastanza elementi per ospitarlo in Facce Da Fumetto e spiegare, in lungo e in largo, su quali elementi differisce il personaggio originale nella versione televisiva.
  2. Nella razza degli Inumani esiste questo processo chiamato “Terrigenesi”, che consiste nell’esporre membri del razza non ancora dotati di superpoteri ad una sostanza che innesca l’acquisizione di abilità superumane e la totale riscrittura del DNA; questa sostanza si chiama Nebbia Terrigena, ricavata da un particolare cristallo (il Cristallo Terrigeno), il quale è fondamentale per il processo di Terrigenesi, dato che si infiltra nell’organismo della persona esposta al processo per conferirgli i poteri. Una volta che la Nebbia si è insidiata nel corpo, i futuri Inumani vengono ricoperti da un bozzolo (qui rappresentato in forma pietrosa), chiaro segno che la Terrigenesi è in pieno svolgimento e andrà a buona fine. Una volta che il processo è concluso, si diventa ufficialmente Inumani e dotati di poteri; alla luce di ciò, l’Obelisco non era altro che il contenitore del Cristallo Terrigeno.
  3. I poteri che vengono conferiti al neo-Inumano alla fine della Terrigenesi sono casuali.
  4. A cosa diavolo serve un contenitore per un cristallo? Niente, o almeno, non serve a niente per un cristallo normale, ma per un Cristallo Terrigeno si; come mostra la puntata, il cristallo in sé non serve a molto, ma inserito nella apposita Camera Terrigena, da vita al processo di Terrigensi seguito dal manifestarsi della Nebbia Terrigena. Detto grezzamente: il cristallo è una sorta di “benzina” non lavorata, essenziale materia prima per il processo, che necessita di stare in un’ambiente dalla temperatura controllata. Di fatti, le scorte di cristalli sono dagli Inumani attentamente curate e sorvegliate.
  5. Come mostrato da Trip a sue spese, il processo di Terrigenesi è mortale per gli umani. Non solo: gli Inumani venerano spasmodicamente questo processo, considerandolo un passo importante nella vita di ogni Inumano, nonché entrata ufficiale nella suddetta società della razza.
  6. L’uomo senza occhi che compare a fine episodio è Videmus. Nei fumetti, Videmus è un Inumano non vedente, il quale può attaccare i suoi bulbi oculari sulla fronte delle persone e vedere sfruttando i suoi occhi; una volta che i suoi occhi si attaccano alla fronte dell’ospite, egli può anche leggergli nella mente e spulciare tra i suoi ricordi e pensieri. Debutta su Son Of M #2 del 2006.
  7. Ci viene mostrato, proprio in questo episodio, che Skye è un Inumana, oltre che è Daisy Johnson/Quake. Nei fumetti, la “situazione genetica” della sua controparte cartacea è più complessa e molto più simile all’Uomo Ragno; essendo i suoi poteri frutto di radiazioni nel sangue, è ancora oggi difficile stabilire se sia una superumana, o una mutante.
Facce da Fumetto
Conosciamo un pò di più i volti noti (e ignoti) dell’Universo Marvel cartaceo trapiantati qui, in questo serial televisivo dedito ad espanderne l’universo.
Quake

 

Anche se non abbiamo ancora abbastanza elementi per approfondire Mr. Hyde, tutt’altra faccenda è per la star del momento: Daisy “Skye” Johnson, nel serial Marvel, personaggio totalmente rivisitato e piegato agli scopi della trama. Nei fumetti, Daisy è la figlia di Calvin Zabo e di Kim Johnson, una prostituta con il quale Zabo era solito intrattenersi, tra una batosta e l’altra ad opera del supereroe di turno; quando Kim diede vita alla piccola Daisy, la figlia del criminoso Mr. Hyde venne subito data in adozione e ribattezzata con il nome di Cory Sutter dalla sua famiglia adottiva. Passarono gli anni e, quando divenne una teenager, rubò dei CD da un negozio di dischi, causando l’accidentale risveglio dei suoi poteri sismici, scatenando un potente terremoto; venne presa in custodia dalla S.H.I.E.L.D. e, dopo diversi interrogatori, Nick Fury decise di prenderla sotto la sua ala ed addestrarla affinché, in futuro, diventasse il suo successore. Dopo svariati eventi di transizione e molteplici mutamenti dello status quo dell’Universo Marvel Cartaceo, Daisy (che prese il nome in codice di Quake) divenne il capo dello S.H.I.E.L.D. subito dopo che Fury si ritirò a vita privata, ma venne in poco tempo spodestata da Maria Hill a causa dei metodi troppo simili a Nick Fury della Johnson, cosa che il mondo non voleva vedere di nuovo; convinta che lo S.H.I.E.L.D. aveva ormai perso lo smalto che ha sempre contraddistinto “la gestione Fury”, decise di prendere il Soldato D’Inverno e Mimo come soci ed operare per conto loro. Compare per la prima volta su Secret War #2 del 2004, riscuotendo subito l’attenzione dei lettori per il suo potere e per il fatto che fosse già un’agente S.H.I.E.L.D. di Livello 10 dall’età di diciassette anni.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • Niente

 

“What They Become” è un mid-season finale che va oltre ogni immaginazione e oltre ogni più roseo pronostico. Non c’è rimasto nessun altro modo per descriverlo e nessun altro modo di convincervi di quanto abbiamo detto finora, se non: guardate questa puntata, guardate questa serie, e convincetevene da soli. In “…Ye Who Enter Here” avevamo detto che, in questo finale di metà stagione, si sarebbe scatenato l’inferno: così è stato. Sfortunatamente, lo spettatore rimane intrappolato in un girone infernale, a fine visione della puntata: quello degli insofferenti, costretti in quella cerchia perché già spazientiti nell’aspettare Marzo e la ripresa del serial Marvel. Diciamo, dunque, “arrivederci a presto e buon, meritato riposto” a Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. …ma non all’universo Marvel! Vi ricordiamo, che nei due mesi di pausa (Gennaio e Febbraio) andrà in onda Agent Carter: spin-off ufficiale del serial sul Team Coulson incentrato su Peggy Carter e ambientato negli anni ’40/’50, che ci racconterà come è nato lo S.H.I.E.L.D. Siccome noi RecenSerie non ci faremo scappare nemmeno questo serial comics, vi si rinnova l’appuntamento al 6 Gennaio 2015, data della messa in onda del pilota di Agent Carter. Non mancate!

 

…Ye Who Enter Here 2×09 5.36 milioni – 1.8 rating
What They Become 2×10 5.29 milioni – 1.7 rating

 

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5 Comments

  1. Perfetto riassunto nel Thumbs up/Thumbs down!
    Seriamente, non penso ci siano stati momenti deboli, solo meno forti!

    Trip da quel che dicono gli autori sarebbe già dovuto morire nella prima stagione, ma sapete, ammazzare un personaggio indifferente è facile, perché non inserirlo nella squadra e creare qualche serio problema a team e fan? Classic Whedons…

  2. Ciao Francesco, e grazie per il commento 🙂

    Beh, che dire? Hai proprio capito la tattica Whedon garantita e collaudata con Coulson 😀

  3. Complimenti per la recensione, fantastica…come questa seconda stagione di agents of shield…non capisco proprio i bassi ascolti usa…adesso chi resiste fino a marzo???

  4. Ciao Vincenzo e grazie millissime per il commento e il complimenti 🙂

    Eh, bella domanda! Chi resiste fino a Marzo? Qui è già partito il rewatch eh eh 😀 ma come già scritto nel commento finale, tra pochissimi giorni inizia Agent Carter in vesta di "tappa buchi". Speriamo che faccia la sua porca figura come questa seconda stagione 😉 come speriamo che, grazie alle feste, la gente si recuperi Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D., che come hai già sottolineato, merita 😉

  5. Ciao, un piccolo appunto.

    I cristalli di Terrigene sono il minerale blu che provoca la trasformazione a inumano per le persone predisposte per la loro discendenza Kree, ma essi, da soli, sono totalmente innocui per gli umani.

    L’involucro, ovvero l’obelisco, è invece mortale per i semplici umani, che toccandolo diventano completamente di pietra (non solo in superficie), mentre è innocuo per gli inumani. E’ stato chiaramente studiato per evitare che i cristalli cadano in mani sbagliate, ed erroneamente interpretato come “un’arma” o addirittura gli è stata data una spiegazione religiosa (l’obelisco sceglie chi è meritevole di sopravvivere).

    Trip muore perchè, dando un calcio ai cristalli, colpisce accidentalmente anche l’obelisco, i cui pezzi gli finiscono addosso, a contatto con la sua pelle, facendolo diventare di pietra.

    Grazie per queste recensioni, sto facendo un ripasso della serie e mi diverto un sacco a leggerle!

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