Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 4×21 – The ReturnTEMPO DI LETTURA 4 min

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Se si dovesse descrivere “The Return” con una parola sola, questa sarebbe “ferita aperta”. Termine che, in questa puntata, abbraccia il significato non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. Tutta la 4×21 di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. – ultima puntata che ci separa dal season finale della quarta stagione – gioca sull’acquisizione di un corpo da parte di Aida, ufficialmente riprogrammata reincarnatasi in Ophelia, sua traslazione umana.
Dalla metà della prima stagione in poi, il serial Marvel Studios/ABC si è fatto sempre più impegnato, tant’è che gli autori hanno abituato personaggi e spettatori a rafforzare il proprio carattere attraverso scene di enorme impatto emotivo. Grazie a ciò, i personaggi sono cresciuti, dando la possibilità agli showrunner di utilizzare questa evoluzione caratteriale al fine di creare storie sempre più ricercate, sia dal punto di vista della trama, sia dal punto di vista del coinvolgimento emotivo. Ovviamente, più tragedie subiscono i personaggi, più lo spettatore si rafforza e si abitua a certi stilemi narrativi. Sotto questo aspetto, possiamo quasi dire che, sia personaggi che spettatore, hanno sviluppato una certa dose di indifferenza verso le emozioni, poiché tutto quello che il Team Coulson ha dovuto subire li ha fortificati nel profondo. Le emozioni non sono sparite, solo che adesso è più difficile che scalfiscano.
Con Ophelia, ci troviamo davanti ad un essere umano adulto con un fisico femminile perfettamente formato; adulto, però, solo fisicamente. Mentalmente, invece, abbiamo niente di più che una bambina che analizza la varietà dei sentimenti umani con un linguaggio tecnico/analitico lasciatole in eredità da Aida, ma che in realtà non ne comprende realmente la complessità. Ophelia non è nient’altro che un libro di testo con tutte le nozioni teoriche, ma senza alcun riferimento pratico o esperienza acquisita in grado di darle gli strumenti necessari per sopportare la fragilità e il delicato equilibrio dell’esistenza umana. Questo porta il personaggio, interpretato da una Mallory Jansen sempre stratosferica, ad essere investito da emozioni primitive, pure e selvagge e che creano empatia con lo spettatore. Per questo, in apertura, si descrivevano questi 42 minuti di grazia come una “ferita aperta”. Grazie alle sequenze in cui Ophelia viene a contatto con l’umanità, indubbiamente valorizzate dalla performance della Jansen, lo spettatore riscopre una vasta gamma di sentimenti che risvegliano in lui qualcosa di assopito e lo preparano allo spettacolare season finale. E a proposito di questo…
Mentre “The Return” pensa a ri-caratterizzare Ophelia, allo scopo di farla impazzire così da innescare gli eventi che ci porteranno a “World’s End”, il resto dell’episodio si concentra sul far riabituare i protagonisti del Team Coulson alla vita vera e, anche qui, lo spettatore entra in empatia con i personaggi grazie agli svariati episodi ambientati nel Framework. Collocare la maggior parte delle puntate di questo arco narrativo all’interno di una realtà parallela ha così innescato un processo di estraniazione dalla realtà che è sfociato poi, una volta ritornati alla normalità, in un forte senso di alienazione. In questa situazione, lentamente i personaggi cominciano a venire a patti con quanto successo non solo nella trama del Framework, ma anche nei precedenti archi narrativi della quarta stagione. Questo confronto, comunque, non viene tanto valorizzato, ma soltanto accennato. Questo perché, probabilmente, la serie vuole conservare tutto il materiale buono per la prossima annata, fondando parte delle relazioni tra i personaggi (e delle premesse della trama) sulle conseguenze di questa stagione.
A fare da collante a tutto ciò vi è la storia della puntata, crocevia – nonché punto di incontro – delle caratteristiche dei precedenti archi narrativi della stagione, contribuendo a creare una puntata enormemente versatile e variegata, piena di spunti e sequenze di vario tipo che martellano lo spettatore ad ogni minuto, evitando che questo possa distrarsi anche solo per un secondo. Il ritorno di Ghost Rider, poi, è la proverbiale ciliegina sulla torta di questa grande puntata titolata, non a caso, “The Return”.

 

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Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter egg e trivia disseminati nella puntata.

  1. I poteri utilizzati da Ophelia sono rispettivamente il teletrasporto di Gordon e l’elettrostaticità di Lincoln.
  2. Nei fumetti, Ophelia non ha poteri, anche se utilizza dei gadget sperimentali che le consentono di padroneggiare diverse abilità, come ad esempio un anello che le permette di teletrasportarsi. Va anche detto, però, che per un breve periodo l’occhio destro di Viper venne sostituito con una sfera nera in grado di inviare le persone in una dimensione magica.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • – 1 al season finale
  • Niente
  • – 1 al season finale

 

“The Return” è l’episodio che fa scoccare l’ora X: quella in cui poter sfoggiare un attesissimo season finale, risultato di una quarta stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. davvero strabiliante. I giocatori ormai sono al loro posto e tutti aspettano con trepidazione di entrare nel vivo della partita. Non resta che attendere il fischio d’inizio.

 

Farewell, Cruel World! 4×20 2.15 milioni – 0.7 rating
The Return 4×21 2.14 milioni – 0.7 rating

 

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