Masters Of The Air 1×04 – Part FourTEMPO DI LETTURA 4 min

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Masters Of The Air 1x04 RecensioneCon “Part Four” arriva anche l’ultimo episodio firmato Cary Fukunaga, che riesce ancora una volta a mantenere quello standard qualitativo inizialmente settato. Fa un po’ storcere il naso la frettolosità con cui viene risolto il cliffhanger della scorsa puntata, ma il tutto viene alla fine perdonato da un paio di “Fortezze” in decollo. Stavolta viene riservato un grosso spazio al Sergente Quinn di Kai Alexander, impegnato nel tornare in territorio alleato, e al Maggiore Egan.
Resta un po’ più sullo sfondo invece Buck, mentre si costruisce un plot che rischia di diventare la trama orizzontale prevalente dell’intera miniserie. Tutto ciò, però, finisce per pagare dazio sul piano del ritmo generale dell’episodio, consegnando quella che forse rischia di essere la puntata più debole tra quelle uscite finora. Il vero banco di prova sarà la prossima settimana, con un passaggio di consegne in cabina di regia e un Austin Butler da ritrovare.

FUGA DALLA FRANCIA


La storyline più interessante di questa quarta parte di Masters Of The Air è senza dubbio quella che vede protagonista il Sergente William Quinn, personaggio protagonista di una struggente decisione proprio nello scorso episodio. In “Part Three“, infatti, quest’ultimo ha visto morire sotto i propri occhi William “Babyface” Hinton, senza alcuna possibilità di salvarlo, scappando mentre il suo amico chiedeva aiuto davanti a morte certa.
Le ripercussioni della pessima situazione in cui si è trovato il buon Quinn si presentano, infatti, tutte nella puntata odierna. Il giovane Sergente è costretto subito a superare il fresco trauma, mentre cerca di nascondersi dalle forze naziste attive nelle Fiandre e in Francia e, allo stesso tempo, prova a superare il confine aiutato dalla resistenza locale. Una trama verticale fatta tutta di suspense, tensione e malinconia, che arricchisce con un altro tema importante il punto di vista sulla guerra da parte di giovani di belle speranze mandati spesso a morire come carne al macello.

MERITATO RIPOSO


Alla grande tensione portata dalle vicissitudini che vedono protagonista il malcapitato Sergente Quinn si contrappone la grande calma trasmessa da tutto ciò che riguarda il Maggiore “Bucky”, John Egan, in questo episodio. C’è finalmente spazio per un po’ di dolce romanticismo, che bene si contrappone alla tangente sensazione di morte perennemente sullo sfondo.
Un momento di fugace tranquillità, comodo per fare qualche riflessione sulla guerra, per spostare una volta tanto il punto di vista. Si passa da chi rischia la vita per volare in cielo e sganciare ordigni, a chi si trova a terra e vede pioversi dal cielo una grandinata di bombe. In guerra non esistono giusti, anche i “buoni” alla fine mietono delle vittime, colpevoli del solo fatto di esser nati in una terra “perdente”. Si attendeva qualche riflessione del genere sul tema, finalmente è arrivata.

Paulina:The closer you are to death, the more alive you feel. Every second is a little death.

SALVATE IL SOLDATO CLEVEN


Nel mentre, continua il bombardamento di Brema, città tedesca ormai detestata dai protagonisti di Masters Of The Air e simbolo degli orrori che la guerra porta con sé. Stavolta tocca al Maggiore Gale “Buck” Cleven andare in missione con la sua squadriglia, dando per la prima volta anche lui segni di vulnerabilità rispetto a una plot armor che potrebbe non proteggere nemmeno i propri protagonisti. Si potrebbe cercare la storia vera dietro al 100imo Gruppo Bombardieri facilmente online, ma si correrebbe il rischio di rovinare le sorprese che John Orloff ha in serbo per gli spettatori. Ad ogni modo, la leggerezza con cui viene narrato tutto ciò e il poco screentime dedicato ad Austin Butler dovrebbe essere abbastanza rassicurante per gli spettatori. L’importante è che Bucky torni a volare per andare a cercare il suo amico perduto in missione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un po’ di sano romanticismo che non stona affatto
  • La suspense che pervade la storyline di Quinn
  • Ogni scena maestosa di decollo o atterraggio
  • Finalmente alcune riflessioni dal punto di vista di chi sta a terra
  • Le nuove leve: una boccata d’aria fresca
  • Alla quarta puntata si abbassa momentaneamente il ritmo
  • Troppo poco Buck, urge rimediare…
  • … anche perché l’esito del cliffhanger sembra abbastanza scontato

 

Mentre la maestosità dei bombardieri in volo acceca e distrare lo spettatore in un episodio più riflessivo, forse si innesca in gran segreto un’altra trama orizzontale.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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