Masters Of The Air 1×08 – Part EightTEMPO DI LETTURA 4 min

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Masters Of The Air 1x08 RecensioneGiunti al penultimo appuntamento con Masters Of The Air si è ormai al centro di un climax in continuo divenire. Una trama ormai suddivisa in almeno due linee narrative ben distinte che portano parallelamente avanti la storia degli avieri statunitensi durante il secondo conflitto mondiale. Ormai, dopo così tanto tempo sullo schermo, sono i personaggi a portare avanti la storia, nonostante gli avvenimenti esterni influenzino scenari e decisioni. Tuttavia una scrittura così fine, unita a grandi interpretazioni da parte dell’intero cast, stanno tirando avanti lo show praticamente per inerzia.
Non che non stia accadendo nulla, tra l’attacco alla Costa Azzurra, le preparazioni per il D-Day e una fuga dal campo di prigionia della Luftwaffe che mantengono alto ritmo e tensione per ben cinquanta minuti. Però, giunti a questo punto dello sviluppo dei personaggi, allo spettatore potrebbe essere raccontata praticamente qualsiasi cosa, senza uscire troppo dal seminato, che si otterrebbe sempre un risultato ragguardevole.

CACCIA


Per la prima volta Masters Of The Air sceglie di distaccarsi dai bombardieri, noti anche col nome di “Fortezze volanti”, per raccontare l’altro lato della medaglia degli avieri militari, più noti al grande pubblico grazie a opere come Top Gun, ovvero i caccia. L’opportunità è l’Operazione Dragoon, ovvero l’invasione Alleata della Francia meridionale, resa possibile dalla liberazione di Roma, mostrata nelle prime scene di questa “Part Eight“. Un’opportunità molto ghiotta, anche per narrare di una realtà poco nota che è il Tuskegee Airmen.
Un vero e proprio reparto dell’aviazione americana esclusivamente dedicato alla popolazione di colore, che riesce nel giro di un singolo episodio a narrare molto del tessuto sociale americano tra le righe. Ad esempio è abbastanza significativo in merito il fatto che tutti abbiano il grado massimo di tenente, oppure che vengano mandati al massacro, in una vera e propria missione suicida come quella del bombardamento di Tolone e Cannes mostrato in puntata.

Robert Rosenthal:No, I don’t have any last words because I’m going to see you again. Alright? Just take off, do your job, you land, and then you’re going to be giving me some words of wisdom. Each flight is its own lesson.

D-DAY


La parte che potrebbe invece coinvolgere maggiormente il pubblico è la storyline che riguarda il tenente Harry Crosby, con l’annessa preparazione dei centinaia piani di volo per il fatidico sbarco in Normandia. Un coinvolgimento che potrebbe nascere banalmente dalla notorietà di questa battaglia, mostrata in tutto il suo orrore nel famosissimo Salvate Il Soldato Ryan. Il pregio di Masters Of The Air è quello di mostrare il grande sforzo dietro le quinte da parte delle forze Alleate, che ha poi permesso di arrivare a vincere, seppur con tantissime perdite, una battaglia che ha cambiato le sorti dell’Europa.
Il supporto aereo durante il D-Day fu cruciale, soprattutto data la praticamente assente resistenza aerea della Luftwaffe, impegnata nella sua totalità sul fronte orientale contro la Armata Rossa. Una strategia Alleata vincente resa possibile anche dal lavoro di uomini come il buon Crosby, interpretato da un magnifico Anthony Boyle, così volenteroso di contribuire all’impresa al punto di non dormire per tre giorni consecutivi, perdendosi però, beffardamente, proprio la gloria di una vittoria che l’ha visto protagonista.

PREPARATIVI PER LA FUGA


Venendo ai maggiori Cleven e Egan si torna al cuore della grande struttura articolata che porta in scena Masters Of The Air. I due carismatici protagonisti, ormai riuniti nella cornice peggiore che gli potesse capitare, stanno iniziando a preparare la propria fuga per cogliere al volo l’opportunità di una fragilità nazista. Un’occasione che nasce dal duplice e contemporaneo attacco ai confini tedeschi, da oriente e occidente. Una situazione che obbliga infatti la Luftwaffe a ritirarsi dal compito di controllare i propri campi di prigionia per tornare sul fronte e rimettere il tutto in mano alle terribili SS.
Entrano in gioco però i nuovi protagonisti provenienti dal Tuskegee Airmen, catturati dopo la missione suicida in Costa Azzurra. L’inserimento di risorse fresche e idee nuove possono infatti essere la spinta decisiva per i sempre più numerosi prigionieri per ribaltare il fronte anche dall’interno, seguendo una scia positiva proveniente dalle recenti vittorie, non prive di vittime, da parte degli Alleati.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ci si avvicina alla fine della guerra e inizia a crescere l’ottimismo
  • Il razzismo, sempre presente nella storia americana, con il Tuskegee Airmen
  • A bordo dei caccia, e non dei soliti bombardieri
  • L’imponente preparazione del D-Day e l’ardua scelta di farlo succedere off-screen
  • Le reazioni dei protagonisti prigionieri alle notizie incoraggianti sentite alla radio
  • La stupidità degli ufficiali tedeschi che gridano ogni volta prima di fare un’ispezione dando la possibilità di nascondere tutto

 

Ci si avvicina alla fine della guerra, così come al termine dello show, e iniziano a essere tanti e noti gli avvenimenti portati in scena, con la solita maestria che contraddistingue il kolossal di Apple TV+.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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