Men At Work 2×02 – 2×03 – Will Work For Milo – The New BossTEMPO DI LETTURA 3 min

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Era stata preventivata una carrellata di guest star per la 2° stagione ed infatti eccole qua: Seth Green, J.K. Simmons e Peri Gilpin. Il bello di rivedere volti noti del piccolo e grande schermo è che, specialmente in comedy come questa, non sai mai in che ruolo potranno comparire e se per Simmons il ruolo di Presidente di Full Steam Magazine nonchè di
futuro suocero di Neal calza sempre a pennello, per gli altri rimaneva il dubbio.
Seth Green, sempre favoloso, recita nella parte del barbone borioso che trova in Milo un pollo da spennare e da usare tramite sensi di colpa ed esibizioni canore di dubbio gusto. Ok, niente di eccezionale, qualche sorriso ce lo strappa questa strana coppia e anzi direi che è la parte più comica dell’episodio ma di sicuro non è il meglio che Men At Work possa offrire. Poi non è in dubbio il fatto che Danny Masterson e Seth Green siano già abbastanza collaudati visto che hanno già lavorato in svariati show insieme, non ultimo tra questi That 70’s Show, quindi la chimica e l’alchimia c’era già e c’è ancora e nelle loro scene si vede tutta anche se, come ho detto, non è il meglio che possiamo pretendere dalla serie.

Come già detto svariate volte, il cast dà il meglio nel suo ensemble e specialmente nelle iterazione che coinvolgono tutti quanti in maniera omogenea senza che ciascuno viva la sua avventura della settimana in maniera indipendente dagli altri. “Will Work For Milo” è l’esatto opposto di “The New Boss” e se il primo prende una sufficienza stentata giusto per grazia divina, il secondo è l’esempio lampante di come dovrebbe sempre essere lo show: unito da un solo MacGuffin, in questo specifico caso dalla nuova capa  Peri Gilpin. Momenti di epica comicità di basso livello vengono resi estremamente interessanti da cast e storyline ben costruiti che rendono onore anche a scene paradossali come quella del secondo recap e questa non è una cosa da tralasciare. E’ facile fare comicità volgare e di basso livello con flatulenze, battute sessuali e quant’altro, il difficile è sfruttare espedienti simili e trattarli con maggior profondità psicologica e più credibilità possibile, sempre fermo restando che si tratta di una comedy e che va presa per quello che è senza farci troppi trattati filosofici sopra. In quest’ottica va visto ad esempio la permanenza di Milo in ascensore con sgammo annesso oppure la professionalità di Gibbs o la maturità di Neal. Penso di non dover fare altri esempi in proposito…
Morale della favola: more cooperation and less individuality.

PRO:

  • Carrellata di guest star
  • La nuova capa e le relazioni con i quattro amigos
  • Milo nell’ascensore
CONTRO:
  • Neal rimane sempre la mela marcia della serie
  • “Will Work For Milo” poteva essere struttutrata molto meglio invece sà tanto di puntata messa lì giusto perchè andava fatta

Men At Work rimane una piacevole comedy da guardare per risollevarsi il morale ed è in grado di sorprendere quando vuole oppure di fare il minimo sindacale se gli sceneggiatori non hanno voglia di lavorare. Ad ogni modo 20 minuti spesi bene per qualche sorriso e alcune risate.

VOTO EMMY 2×02


VOTO EMMY 2×03

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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