Monarch: Legacy Of Monsters 1×03 – Secrets and LiesTEMPO DI LETTURA 4 min

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Prosegue sugli standard tracciati dalla doppia première Monarch: Legacy of Monsters.
C’è un avvicendamento dietro la macchina da presa, dove stavolta si trova l’esperto Julian Holmes (un curriculum di tutto rispetto tra Daredevil e The Boys), mentre la sceneggiatura è firmata da Andrew Colville, autore di un’altra perla di Apple Tv+ che porta il nome di Scissione. Tuttavia, probabilmente grazie alla forte guida di Black e Fraction (fumettista, autore della celebre run a fumetti che ha ispirato Hawkeye), sembra quasi di vedere una naturale prosecuzione dei precedenti episodi.
La sensazione, dovuta anche al maestoso production value, è quella di star assistendo ad una grande pellicola spezzettata, di raccordo tra i vari film del MonsterVerse. La messa in scena non sembra badare a spese. Anche la fotografia non ha paura di stringersi sul soggetto per risparmiare, tuttavia talvolta abusa di un diaframma troppo chiuso per giustificare qualche fondale virtuale. In ogni caso, ciò che è certo è che Legendary sembra aver iniziato a investire tanti soldi sul piccolo schermo, puntando sul proprio franchise di punta.

PRIMA APPARIZIONE


La prima grande sorpresa di “Secrets and Lies” è la prima apparizione completa nella serie del Titano che ha dato il via a questo grande universo condiviso made in Legendary. Ancora una volta, infatti, il MonsterVerse si mescola con la storia, prendendo il test nucleare Castle Bravo e regalandogli una nuova luce. In universe il Generale Puckett della M.O.N.A.R.C.H. diresse infatti tale test con lo scopo segreto di bombardare Godzilla: una scena titanica nella resa e con una computer grafica affatto male. L’ennesimo segnale dell’ambiguità della Monarch, di cui il Colonnello Lee Shaw rappresenta entrambe le facce della medaglia.
Se da un lato, infatti, viene fuori il lato austero del militare, interpretato molto bene da padre e figlio, dall’altro si riesce a scovare anche uno strato più debole e meno ligio alle regole. In particolare, questo viene fuori dal confronto con i due colleghi scienziati, Bill Randa, punto forte di contatto con il film Kong: Skull Island, e Keiko Miura, i genitori del misterioso Hiroshi Randa. Bisogna fare quindi un doveroso plauso a Wyatt Russell per la sua solida interpretazione, capace di definire dopo soli tre episodi già un affresco abbastanza complesso del suo personaggio.

Lee Shaw:All that I can tell him is what you tell me. And I trust that you will tell me everything that I need to know.”

I TERRORI DELL’ALASKA


Un altro pregio di “Secrets and Lies” è probabilmente quello di aver un po’ “stabilizzato” la narrazione dal punto di vista dei vari flashback. Infatti la storyline sembra ora essere solida e scorrere su un duplice binario, con un unico e misterioso punto di contatto: Lee Shaw. Il 1954 (già visto nel prologo del Godzilla di Gareth Edwards) e 2015 sono i due anni in cui si svolgono i fatti di Monarch: Legacy of Monsters, e il dubbio viene spontaneo: il personaggio interpretato da Kurt Russell dovrebbe infatti avere circa novant’anni. Una questione affrontata per ora con una piccola battuta, ma che forse potrebbe nascondere un segreto sull’ex Colonnello della Monarch.
A proposito di segreti, c’è forse ancora qualcosa da svelare sulla misteriosa duplice vita condotta da Hiroshi Randa, diviso tra Tokyo e San Francisco. La rivelazione finale, infatti, spalanca parecchie porte che potrebbero portare a galla chissà cosa la Monarch sta cercando di insabbiare. Intanto, però, i giovani protagonisti devono star bene attenti a rimanere vivi nonostante i vari Titani che popolano il pianeta, e magari anche cercare di risultare un pizzico più rilevanti agli occhi del pubblico, la cui attenzione in ogni scena ambientata nel 2015 è completamente catalizzata sull’anziano Lee Shaw.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente Godzilla nel suo splendore
  • I salti temporali sembrano essersi un po’ stabilizzati, evitando di confondere lo spettatore
  • La rivelazione finale su Hiroshi
  • Il magnetismo di Kurt Russell, di un’altra categoria in mezzo a un cast teen
  • I vari collegamenti ai film del MonsterVerse, delizia per i fan
  • La CGI del Frost Vark, non all’altezza dei precedenti Titani
  • Cate, Kentaro e May soffrono ancora di una caratterizzazione piuttosto debole
  • Bill Randa, unico punto di contatto coi film, dovrebbe avere un po’ più di rilievo

 

Non fa ancora il salto di qualità Monarch: Legacy of Monsters, tuttavia, di sicuro dimostra di non avere paura di scomodare addirittura Godzilla per mostrarlo in scena. C’è ancora da lavorare sui vari protagonisti, però Kurt e Wyatt Russell per ora riescono a portare a casa il risultato.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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