La prima (e forse ultima) stagione di Monarch: Legacy Of Monsters si conclude più o meno confermando tutti gli aspetti positivi e negativi sciorinati con ostentazione nelle 9 puntate precedenti.
Il risultato non è assolutamente così eclatante e meraviglioso come si può leggere in diversi commenti e articoli in internet (IGN è ovviamente il più eclatante). Certo, non è totalmente da buttare, ma definirlo un capolavoro o una serie da recuperare assolutamente pare è eccessivo anche per chi ama Godzilla, King Kong e mostri giganti vari ed eventuali.
I problemi di scrittura sono ampiamente visibili anche da un occhio non esperto e pertanto non possono essere semplicemente dimenticati. Allo stesso tempo è anche un po’ triste constatare come produzioni di queste dimensioni soffrano ancora di sceneggiature scritte superficialmente e senza troppo senno, soprattutto in un’epoca televisiva dove la sovrabbondanza di prodotti ha dimostrato ampiamente come sia necessario avere una scrittura più articolata e attenta per differenziarsi dalla massa.
PREVIDIBILISSIME CONSEGUENZE
Per capire cosa è andato storto anche in “Beyond Logic” basta guardare agli ultimi 5-10 minuti di puntata.
La (possibile ma sicuramente irrealizzabile) morte di Lee Shaw, sacrificatosi per permettere a tutti gli altri di salvarsi e ritornare in superficie è tanto prevedibile quanto fastidiosa, perché è ovvio che il plot twist è stato ideato per questioni di budget (il cachet di Kurt Russell era probabilmente “too much” da gestire), così come per giocarsi la carta del suo ritorno a tempo debito. Ad esempio nel prossimo season finale, qualora la serie venga rinnovata. Assolutamente niente di nuovo dal punto di vista della serialità televisiva e, anzi, un approccio veramente molto riconducibile ad un network generalista e che poco si addice ad un colosso streaming.
E questa è una delle cose che infastidiscono di più di questo finale, che ambisce ad essere un episodio maestoso suscitando invece parecchia frustrazione in diverse occasioni. Vuoi per l’utilizzo non-sense di Godzilla o di King Kong, gettato lì proprio nell’ultimo frame, o probabilmente perché si sta letteralmente assistendo a qualcosa di cui si sa già l’esito, rubando di fatto tutta la magia allo spettatore.
APATIA PORTAMI VIA
Dal punto di vista dei character i problemi sussistono allo stesso modo con azioni e reazioni che fanno veramente dubitare sia del team di sceneggiatori (già ampiamente criticato), sia degli attori che sembrano non metterci alcun tipo di impegno, salvo Kurt Russell, Joe Tippett e Mari Yamamoto.
Partendo da Hiroshi, già ampiamente criticato anche nella scorsa recensione e che continua a compiere scelte discutibili e a tenere in scacco la sua relazione con il figlio Kentaro senza alcun motivo. Proseguendo con May, che ha il solo scopo di consumare ossigeno e riscaldare le mani di Cate. Terminando poi con lo stuolo di personaggi primari (Cate è inclusa in questo gruppo) e secondari che, per esempio, avrebbero potuto essere sacrificati per il bene della trama in diverse occasioni, e che invece sono sopravvissuti non aggiungendo assolutamente niente all’episodio. Un sacrificio di May al posto di Shaw sarebbe stato più apprezzato, ci si sarebbe liberati di un personaggio inutile, mentre invece si è optato per l’usato sicuro che, però, è anche senza emozioni.
È veramente difficile, a posteriori, giustificare la visione di dieci episodi che sarebbero potuti essere serenamente dimezzati e scritti meglio. Sicuramente una seconda stagione non avrà lo stesso hype iniziale della prima ma, soprattutto, non dovrebbe essere rinnovata in primis.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Monarch: Legacy Of Monsters sfortunatamente termina lasciando ampiamente insoddisfatti. Un finale con cliffhanger prevedibile da distanza siderale, misto ad un paio di plot twist già visti e rivisti nelle ultime decadi televisive, affossa definitivamente un prodotto che vive di rimandi e teasing del grande schermo ma che ha in una sceneggiatura ignava il suo più grande tallone da killer d’Achille.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
1
Nessun voto per ora
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.