Echo 1×02 – LowakTEMPO DI LETTURA 3 min

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Echo 1x02

Echo prosegue la sua corsa con “Lowak”, episodio di passaggio che dovrebbe dare un avvio più consistente alla trama e ma che ha l’effetto, purtroppo, di mettere troppa carne sul fuoco e spargere in giro più fumo del necessario.

UNA SCENA D’AZIONE POCO COINVOLGENTE


Maya: “You want some?”
Henry: “You have no idea what you’re messing with.”
Maya: “I gave you a chance to know what’s coming. I wanted you with me.”
Henry: “Meaning, you’re starting a war.”
Maya: “There’s already a war.”
Henry: “And I don’t want New York problems coming here.”
Maya: “I have a strategy. It’s playing out the way I planned.”
Henry: “No. This is chaos. People will die.”
Maya: “I say when it starts. I say when it stops. That’s not chaos. That’s power.”
Henry: “You sound like Fisk.”

Che la ragazza sia una dura si era capito già da “Chafa“, ma gli autori ci hanno tenuto a dimostrarlo ancora una volta. Maya Lopez, infatti, dopo aver ricevuto una grossa ferita all’addome e apparentemente senza superpoteri a assisterla, si avventura nella notte in una missione quasi in solitaria, coadiuvata dal solo Biscuits, un uomo comune poco portato per la guida. Sembra convincente la modalità con cui Maya riesce a ottenere l’aiuto del cugino: del resto mentire per portare avanti i propri interessi, ammantati di giustizia sia chiaro, è una caratteristica comune ai protagonisti di questo nuovo marchio di eroi urbani che è Marvel Spotlight (basti pensare ai peggiori momenti di Matt Murdock).
Tuttavia, nonostante tutto  in “Lowak” c’è qualcosa che stona e che non permette all’episodio di spiccare come il precedente. Rispetto infatti a “Chafa” questo è il primo episodio in cui Alaqua Cox è l’assoluta protagonista: proprio per questo ci si aspettava un impegno maggiore per far emergere il personaggio e farla diventare un’eroina vera e propria e non una delle tante sottotrame intessute da Fisk. A tal proposito, si può dire a questo punto che la scelta di inserire già nei primi minuti del precedente episodio Daredevil e Fisk, se da una parte ha avuto il pregio di immettere Maya Lopez all’interno della narrazione MCU dall’altra non è stata delle più intelligenti per creare un legame vero e proprio con Maya che in questo episodio si muove da sola ma seguendo una direzione poco chiara. Non basta far salire su una moto una ragazza sorda e senza una gamba per elevare il suo status o farle avere uno scopo chiaro e definito.
La scena d’azione che la vede protagonista non è poi così coinvolgente: l’ambientazione notturna e il movimento del treno rendono a volte poco chiari i movimenti della ragazza, come anche capire ciò che sta cercando. Spunta fuori poi un piccolo dettaglio che ha i suoi effetti nell’immediato e che probabilmente farà la differenza nel corso della stagione, portando di diritto Maya Lopez nella rosa dei “supereroi”.

L’ASPETTO SOPRANNATURALE


Quando l’aspetto soprannaturale entra a gamba tesa nella narrazione c’è sempre il dubbio, in particolare sulla scelta in questo caso di associare i nativi americani alla magia antica, non propriamente un colpo di genio o comunque una novità nel 2024. La componente etica del legame con i nativi Choctaw dell’Alabama risulta comunque interessante perché potrebbe svelare qualche aspetto in più sulla giovane Maya che sembra essere collegata alla sua antenata Lowak, una donna parimenti determinata a proteggere i suoi interessi.
Il tema delle visioni che uniscono le generazioni risulta tuttavia pesante e forse poco centrato con un personaggio che ha come obiettivo smantellare l’impero di Fisk e prendere il posto del gigante come nuova regina.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La trama inizia a svilupparsi in maniera più consistente
  • La scena d’azione di Maya sul treno al centro dell’episodio è poco coinvolgente
  • Il piano ineffabile di Maya
  • La componente soprannaturale

 

Con “Lowak” la trama prende avvio in maniera più consistente ma ci sono dei punti deboli che dovranno essere superati.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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