Echo 1×01 – ChafaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Echo 1x01 Recensione Pilot Marvel Studios Spotlight Kingpin DaredevilDopo mille peripezie è finalmente giunta su Disney+ l’ultima fatica dei Marvel Studios. La prima di un 2024 molto scarno a causa degli scioperi che, insieme alle recenti delusioni da parte critica e box-office, oltre che alle vicende giudiziarie, hanno provocato un ripensamento dell’intera macro-trama e un rallentamento dei lavori. Per di più Echo è la prima (mini)serie Marvel su Disney+ ad aver ricevuto di un rilascio in blocco, in stile Netflix, a detta dei produttori per agevolare la visione del percorso della protagonista, mentre per i malpensanti questa è stata una strategia per levarsi subito di torno un prodotto problematico.
Infatti Echo è una serie che ha subito moltissimi problemi nella lavorazione, e ne è una prova tangibile il fatto che fosse stata pensata per avere sei episodi, mentre è finita con l’averne solo cinque. Tuttavia, almeno per il pilot, il campanello di allarme ancora non si è acceso. Forse disinnescato da una prima prova concreta di azione con un taglio per adulti come mai prima nel MCU, o forse disinnescato dalle acrobazie di Daredevil e Ronin, o ancor più probabilmente disinnescato dall’enorme presenza del Kingpin di Vincent D’Onofrio.

ORIGIN STORY


Questo primo episodio di Echo è in tutto e per tutto una origin story. Viene ripercorsa tutta la storia di Maya Lopez, soltanto accennata nella sempre troppo sottovalutata Hawkeye, serie che ha dato il via a questo nuovo filone urban all’interno del Marvel Cinematic Universe. Proprio per questo vengono ripercorsi alcuni momenti salienti anche tratti dallo show in cui il personaggio di Alaqua Cox ha fatto la sua prima apparizione. Un’arma a doppio taglio, in quanto agevola la visione dei fan che sicuramente non avranno avuto il tempo di rivedere una serie di ormai tre anni fa, ma rischia di diventare ridondante per gli spettatori che ben ricordano la storia di Maya.
A proposito della protagonista, Alaqua Cox si conferma un casting perfetto come Maya Lopez, così come fu detto che Iman Vellani è Kamala Khan. Al di là delle peculiarità del personaggio, l’attrice si cala totalmente nella sua controparte, rivelandosi una perfetta killer dallo sguardo di ghiaccio e l’espressione minacciosa. Un ottimo lavoro proseguito anche con il cast di supporto, preso a piene mani da opere come ad esempio Reservation Dogs, sempre incentrata sul tema dei nativi americani. Proprio il tema dei Choctaw sembra che assumerà un ruolo sempre più centrale con il prosieguo della serie, come preannunciato dalla straniante scena iniziale.

CAMEO, CAMEO, CAMEO


Probabilmente all’interno del processo di ripensamento e rimontaggio di Echo ci sarà stata una voce che avrà spinto verso lo sprigionare subito nel pilot tutte le armi da novanta che la serie potesse avere nel suo armamentario. Perciò si spiega come subito la showrunner Marion Dayre abbia deciso di lanciare le bombe come la breve apparizione del Daredevil di Charlie Cox e di Clint Burton nei panni del Ronin, piazzando gran parte di “Chafa” nell’intervallo temporale che va da Infinity War a Endgame. Una scelta simbolica che rappresenta anche il passato e il futuro del personaggio, ma anche in generale del nuovo marchio Marvel Spotlight.
La classica fanfara dei Marvel Studios è stata infatti sostituita da questa nuova etichetta che rappresenterà tutti i prodotti legati al filone urban, quindi più distaccati dalla grande trama del multiverso, e che vede in Daredevil come figura trainante. Un filone avviato proprio con Hawkeye, e che vedrà in Daredevil: Born Again e Spider-Man 4 la propria maturazione. Resta il fatto che la breve apparizione del Diavolo di Hell’s Kitchen può essere considerata tranquillamente la cosa migliore dell’episodio, con una lunga coreografia di combattimento corpo a corpo che richiama nello spettatore proprio quei dolci ricordi legati alla serie del 2015.

Maya:Kingpin had his run. It’s time for a queen.

TV-MA


Certamente si inizia a percepire la cura con cui i Marvel Studios vogliono provare a trattare i personaggi di Matt Murdock e Wilson Fisk. La sensazione generale è che si trovino nelle mani due character già perfetti così come sono. Strutturati, con un background affascinante e ben narrato, ed entrati abbondantemente nell’immaginario collettivo. Il primo grande passo per riprendere questi due personaggi è senza dubbio lasciare che non vengano snaturati da una messa in scena sopra le righe.
Infatti, entrambi erano già rispettivamente apparsi in She-Hulk e Hawkeye, subendo tuttavia un mood fin troppo diverso e poco serioso che ha fatto storcere il naso a molti fan della serie originale. Con Echo, invece, si torna a respirare quelle atmosfere violente che tanto avevano appassionato il pubblico. Chissà se anche la sola Maya Lopez riuscirà a inserirsi agevolmente all’interno di un contesto ben avviato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Gli stunt di combattimento, con tanto di pianosequenza, finalmente al passo con i tempi
  • Alaqua Cox è perfetta come Maya Lopez
  • Daredevil e tutta la sua scena
  • Il silenzio generale che permea la serie
  • L’ingombrante presenza del Kingpin e la reference finale ai fumetti
  • Le interpretazioni delle attrici bambine
  • Per chi ricorda bene Hawkeye alcune scene sembreranno ripetitive
  • La misteriosa scena iniziale, fin troppo distante dai toni della serie

 

Un ottimo avvio per il primo prodotto sotto l’etichetta Marvel Spotlight che vive di parecchi momenti esaltanti e curiose anticipazioni sulle origini della propria protagonista. L’aver, di fatto, cassato un intero episodio, rimontando i restanti cinque, per ora non è un problema percepito. Anzi, il ritmo di “Chafa” rimane sempre molto alto, così come il tasso di violenza, regalando una boccata d’aria fresca agli albori del nuovo anno.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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