“The only thing that happened just now is that you finally faced the truth. You’ve been looking away from your whole life. And now that you know the truth You can use it. I know ‘cause I done it. I been through it. My ma she used to pass me around to her friends when she’d go out to get high, and let’s just say her friends They took a lot from me. Your dad, he took a lot from you too, but he didn’t take everything. See, this shit you went through, most people don’t know pain like that. They never will. And if they did, it would end them. But the people who dig in, the ones who keep surviving, those are the ones you can’t beat. Those are the ones no one can beat. Because once you’ve weathered a storm like yours You become the storm. You hear me? You are the storm. And it’s the rest of the world that needs to run for cover. Your power is beautiful. Elliot it’s special. Don’t you believe that? I don’t know. Do you wanna believe it? I just I don’t wanna be alone anymore. Hey. You’re not alone. I see you now.”
Il panorama seriale è talmente tanto vasto, grazie alla golden age che stanno vivendo le serie tv, che nessun essere umano al mondo, tanto meno nessuna redazione di carattere critico o informativo dedicata interamente a questo argomento, riesce più a seguire tutti gli show che escono in questi ultimi anni. Cercare di guardare tutto vorrebbe dire andar contro a vari tipi di problematiche, sociali e non. Quindi, per forza di cose, si deve fare una cernita e dedicarsi ai migliori prodotti sulla piazza, a volte andando su ciò che muove le masse, a volte sulle serie di nicchia realizzate con una qualità eccelsa.
Mr. Robot è un esempio lampante della seconda categoria in quanto i suoi ascolti sono tutt’altro che eccezionali e quasi non si riesce a capire come USA Network sia riuscita a prolungarla fino alla quarta stagione. Un vero e proprio miracolo.
Come detto poc’anzi il programma ideato da Sam Esmail è fondamentalmente uno splendido gioiello seguito da un pubblico esiguo. La poca permeabilità che ha lo show sugli spettatori di tutto il mondo non è colpa di quest’ultimi, bensì della serie stessa in quanto è tutt’altro che catchy, facile da seguire e leggera. Chi è riuscito ad andare oltre a queste difficoltà si è trovato ad osservare una serie interessante, che, episodio dopo episodio, nel corso di questi quattro lunghi anni, si è trasformata in un capolavoro rivoluzionario. Questo può sembrare un giudizio forte, ardito addirittura, tuttavia dopo la visione di “407 Proxy Authentication Required” e con la consapevolezza di avere superato la metà dell’ultima stagione si può essere alquanto sicuri di questa valutazione.
Cinque Atti
All’ideatore, produttore e in questa 4×07 anche sceneggiatore e regista dello show è sempre piaciuto sperimentare con la propria creatura. Negli episodi sin qui trascorsi ha sorpreso più e più volte lo spettatore con risvolti inaspettati, scelte tecniche bizzarre e decisioni decisamente coraggiose. Basti pensare, ad esempio, alla recente “405 Method Not Allowed” in cui i characters hanno smesso di parlare e il fan si è ritrovato ad ascoltare solamente i rumori diegetici e la colonna sonora extradiegetica. Nella puntata odierna Esmail ha pensato di mettere in scena la sua storia come se si stesse guardando uno spettacolo teatrale: pochi personaggi, divisione in atti del racconto, luoghi chiusi e finale che sa tanto di chiusura del sipario. A differenza di altre volte in cui da lodare era più il coraggio che la realizzazione stessa della fantasia dell’autore in questa 4×07 tutto è pressoché perfetto e nonostante la lunghezza della puntata e la delicatezza dei temi trattati che ne hanno reso estremamente pesante la visione, il fan avrebbe voluto che il sipario non calasse mai. Altro fattore tecnico che ha reso questo settimo capitolo stagionale uno dei migliori dell’intero prodotto è ovviamente la recitazione di tutti i protagonisti: se per Christian Slater ed il fresco vincitore del Premio Oscar non c’è molto da dire in quanto la loro bravura è evidente agli occhi di tutti, per Gloria Reuben (Krista) ed Elliot Villar (Fernando) è il caso di spendere qualche parola in più in quanto nessuno si sarebbe immaginato, da parte di entrambi, delle prove così intense tanto che, con la partecipazione dei due attori protagonisti, lo spettatore si è trovato più volte senza fiato e si è sentito talmente tanto coinvolto da essersi dimenticato di trovarsi sul proprio comodo divano, ritrovandosi direttamente accanto ai personaggi: ad avere paura dello spacciatore domenicano insieme ad Elliot e Krista; al volere tentare di liberare la psicologa con il character di Rami Malek. L’emotività raggiunta nei cinquantasei minuti di episodio ha toccato livelli altissimi, forse i più alti dal debutto televisivo.
La Tempesta
I momenti di crisi, le paure e tutte le difficoltà affrontate fino a qui da Elliot Anderson paiono, dopo il confronto con Krista, essere state uno scherzo, delle mere stupidaggini se confrontate con la rivelazione sull’incidente della finestra. La tempesta che si è sviluppata in contemporanea con il plot di questo capitolo pare voler rappresentare quanto appena descritto ed è tutto merito di Fernando che ha usato Krista per spezzare l’hacker newyorkese. Questa battaglia contro il proprio passato dovrà affrontarla da solo, senza più l’aiuto di Mr. Robot, il quale, dopo l’intervento della psicologa, sembra aver esaurito, nonché fallito, la propria missione nel proteggere il suo alter-ego. Ma come può una persona malata poter superare il vero ricordo della propria infanzia, il dolore di non essere cresciuto come tutti gli altri bambini e il peso di essere stato soggetto di abusi sessuali dal proprio padre?
La risposta a tutto ciò si saprà solamente continuando a seguire lo show di USA Network, ma le uniche certezze sono che il fondatore della F-Society non può arrestarsi e rimuginare troppo sul suo passato perché la Dark Army non può aspettare oltre.
Come valutare, quindi, “407 Proxy Authentication Required” se non come l’ultimissima perla della serie? Esmail ha voluto sperimentare l’ennesimo nuovo modo di portare avanti la propria creatura centrando in pieno l’obiettivo, colpendo lo spettatore sia dal punto di vista visivo per la bellezza di tutto ciò che è apparso in scena e soprattutto dal punto di vista emotivo, lasciandolo senza parole e disgustato da quanto accaduto al protagonista della serie negli anni che sarebbero dovuti essere i più belli e spensierati della propria vita.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
406 Not Acceptable 4×06 | 0.37 milioni – 0.1 rating |
407 Proxy Authentication Required 4×07 | 0.36 milioni – 0.1 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
5
Nessun voto per ora
Tags:
Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.