National Treasure è il nome di un franchise degli anni ’00 che forse agli spettatori italiani non farà scattare niente in mente, ed è per questo che il titolo della serie è stato adatto in Il Mistero dei Templari – La Serie.
Il nuovo show di Disney+ è un vero e proprio spin-off dei due film con protagonista un avventuroso Nicholas Cage, impegnato in misteri di carattere piuttosto “patriottico”. Dopo Il Mistero dei Templari del 2004 e Il Mistero delle Pagine Perdute uscito tre anni dopo, a lungo si parlò di un terzo capitolo oggi ancora in sviluppo con dietro il famoso produttore Jerry Bruckheimer (Pirati dei Caraibi, Top Gun: Maverick).
Intanto però Disney, proprietaria del franchise, ha colto l’occasione al balzo per realizzare l’ennesimo contenuto originale per rimpolpare la sua piattaforma. Tornano a scrivere la serie Cormac e Marianne Wibberley, già autori delle non brillantissime sceneggiature dei due film. E se i due film, pur non presentando un plot impeccabile, erano riusciti a soddisfare il grande pubblico, chissà che pure la versione televisiva non riesca a bissarne il successo.
NATIONAL TREASURE CINEMATIC UNIVERSE
Sin dalla prima scena viene chiarito come la serie sia un spin-off e non un reboot. Torna infatti il buon Harvey Keitel a interpretare un piccolo ruolo, Peter Sadusky, già presente nei due film della saga. L’intenzione sembra quasi quella di voler azzardare a creare un universo condiviso anche per il modesto franchise di National Treasure. Un’esasperazione della formula MCU, ma anche l’ennesima operazione di ultra-sfruttamento di un qualsiasi prodotto d’intrattenimento che abbia mai generato profitto al box-office.
A dirla tutta, però, “I’m a Ghost” si lascia anche guardare, ripresentando, nel bene e nel male, proprio quel paradigma nel binomio avventura/mistero che aveva caratterizzato il franchise. Nonostante il livello qualitativo generale poco meno che discreto, a fine puntata è probabile che lo spettatore sia ingolosito dal voler proseguire la serie in binge watching, incuriosito dal finale e dal mistero presentato in questo pilot.
UN’AVVENTURA PER TEENAGER
La protagonista è Jess, una ragazza messicana, immigrata negli USA da neonata dopo la morte del padre avvenuta nell’ambito di una delle sue pericolose avventure come cacciatore di tesori. É interpretata dalla semi-sconosciuta Lisette Olivera, che regala anche la miglior performance in un cast piuttosto mediocre. Jess viene coinvolta, insieme alla sua migliore amica Tasha, in un’avventura che si prepara a intrecciare la massoneria e un mistero relativo ai nativi americani. Si troverà di fronte l’organizzazione criminale di una perfida Catherina Zeta-Jones, che dopo un ritiro parziale dalle scene negli ultimi anni è al suo secondo prodotto mainstream nel giro di un mese dopo Mercoledì.
Gli ingredienti indirizzano il prodotto principalmente ad un target di teenager, ma potrebbe raccogliere l’attenzione anche di qualche adulto che cerca una serie leggera e divertente, magari orfano del buon cinema di avventura che non si vede più da tempo.
ESPERIMENTO RIUSCITO?
L’episodio pilota de Il Mistero dei Templari – La Serie è un prodotto molto leggero e senza pretese. Le principali problematiche sono una sceneggiatura fin da subito infarcita di forzature e deus ex machina, un livello recitativo generale piuttosto scarso e una regia che non riesce a far emergere lo show dall’alone di prodotto per Disney Channel. In più, la scena flashback che fa da prologo è abbastanza difficile da digerire a causa di scenografie posticce e coreografie action molto “vecchie” per gli standard moderni. A questo si contrappone però un ritmo generale molto sostenuto, incapace di annoiare e in grado di far passare in scioltezza i cinquanta minuti circa di durata.
Lo spettatore dovrà necessariamente affrontare la visione con un approccio più ingenuo e poco impegnato, per poi ritrovarsi tra le mani un potenziale guilty pleasure per quella nicchia di fan dei due film di National Treasure.
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Il Mistero dei Templari – La Serie potrebbe forse far felice qualche vecchio fan dei due film, ma il suo target sembra essere tutt’altro.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.