La spirale di rancore e vendetta scaturita dalla morte di Cora nello scorso episodio, continua a mietere le sue vittime. Nonostante Mary Margaret mostri chiari segni di apatia dovuti all’enorme peso (l’uccisione di un essere umano) che ormai è costretta a portare dentro di sé, il cuore una volta puro e candido di Snow, è contaminato dall’oscurità. Riuscirà la poveretta a salvarsi e redimersi
o gli autori hanno in mente di distaccarsi così tanto dall’immaginario collettivo e trasformare Biancaneve in una donna assuefatta al male? Non sarebbe male come plot twist.
Per la prima volta dall’inizio dello show assistiamo ad un flashback che non riguarda il Mondo Incantato, ma Storybrooke agli esordi. Facciamo un salto temporale fino al 1983, anno in cui la maledizione di Regina creò la cittadina e vi imprigionò i suoi abitanti.
Devo ammettere di non aver particolarmente apprezzato questa scelta narrativa. Il flashback di Storybrooke è servito più che altro a collegare alla trama orizzontale la presenza dello sconosciuto, sopravvissuto all’incidente stradale con Hook, Belle e Gold. Segno che, come sempre, in questo show nulla avviene per caso, ma è tutto legato a doppio filo. Vediamo una Regina insoddisfatta degli effetti della sua maledizione, ma questo potevamo già averlo capirlo da soli. Regina, infatti, non indossa altro che una maschera ed il muro attorno al quale ha recintato il suo cuore è dovuto alla perdita dell’amore della sua vita ed alla pressione psicologica subita per anni dalla madre. Quando questa corazza si fa più labile, percepiamo chiaramente un brillio di bontà e fragilità: nel rapporto con Henry, per esempio, o nel tentativo di rendere felice Owen, il bambino di questo episodio. Un tentativo di aggrapparsi al bene, che è tipico di chi ha ancora un cuore.
Nella Storybrooke odierna, invece, il trio delle meraviglie, diventato un duo a causa di Snow che vegeta in un letto con un broncio chilometrico, cerca di proteggere la donna dalla vendetta di Regina, che vorrebbe annientare l’assassino di sua madre. E come darle torto, aggiungerei.
Ancora una volta, però, è Henry a risolvere la situazione e a far sì che Regina metta da parte i suoi diabolici piani per amore del bambino. E ancora una volta Henry se ne va con Emma e Charming, lasciando Regina da sola. Allora, ma quanto dovrà ancora sopportare questa povera donna? E poi, cos’è questo razzismo? Snow può uccidere chi vuole e in cambio riceve comprensione e protezione, mentre Regina rinuncia a commettere un crimine per ben due volte e riceve in cambio solo un flebile “grazie” da questo pischello? Tagliategli la testa!
Gli ultimi minuti della puntata sono riservati alla rivelazione finale, che comunque già si poteva intuire: il reduce dall’incidente stradale è Owen, il bambino che 28 anni prima è stato costretto a separarsi dal padre, catturato da Regina e lo sceriffo. Ora è ufficiale: abbiamo un infiltrato a Storybrooke…cosa succederà alla comunità magica, ora che il loro segreto potrebbe essere divulgato?
PRO:
- Un po’ di dark anche tra i cosiddetti “eroi buoni”
- Il ritorno, sebbene fulmineo, di Graham. I nostri occhi ringraziano
- Le lacrime sincere di Regina mi colpiscono sempre
- Niente Hook…qualcuno si è dunque accorto della sua inutilità?
CONTRO:
- L’ingratitudine di Henry
- Parlare al cuore come fosse un walkie-talkie. WTF?
- Snow che si immola e vuole “suicidarsi”. Mi aspettavo molto di più da lei.
Mi piace la piega che ha preso questa ultima tranche di episodi, getta buone basi per un’ottimo finale di stagione ed una ulteriore season 3. L’unica storyline che ancora non mi convince è quella legata a Greg/Owen. Abbiamo davvero bisogno di altro dramma e altra carne al fuoco?
VOTO EMMY
