Dopo una season premiere senza troppi scempi, Once Upon A Time prosegue il suo sesto ciclo con un trend leggermente più positivo rispetto alla stagione precedente. Siamo solo alla seconda puntata, questo è vero, ma l’atmosfera da last season rende tutto un po’ più sostenibile e, perché no, anche magico. Ormai il telefilm creato da Horowitz & Kitsis ha dato tutto quello che poteva dare, spremendo fino alla fine ogni possibile personaggio e storyline. “A Bitter Draugh”, infatti, sembra quasi tirare le conclusioni e preparare i nostri eroi allo scontro finale, soprattutto Emma, che ancora una volta dovrà vedersela con le inquietanti visioni inerenti il suo prossimo futuro. I protagonisti saranno chiamati a fronteggiare nuovamente i fantasmi del proprio passato, le proprie untold stories, come anticipato dalla Evil Queen. Questi scheletri nell’armadio potrebbero mettere a repentaglio l’equilibrio della cerchia di eroi creatosi a Storybrooke e porre fine all’universo onceiano che abbiamo imparato ad amare e, ahimè, anche odiare in questi anni? Lo stampo buonista dello show non può essere ignorato, quindi potremmo essere sicuri quasi al cento per cento che il tutto si risolverà con un happy ending, anche se conclusivo e definitivo. Nonostante, però, un finale già telefonato e parecchio prevedile, la puntata risulta godibile al punto giusto, solleticando la curiosità dello spettatore che si chiede quali oscuri segreti possano mai nascondere i Charming e compagnia bella.
Ovviamente i soliti elementi negativi pesano come macigni, ma lo show non se ne libererà mai, anzi, ne fa ancora di più un suo marchio di fabbrica. Continuare a portare avanti personaggi inutili come Rumple, Belle e Zelena, i quali possono tranquillamente ergersi a portabandiera del piattume narrativo, non fa altro che azzoppare le potenzialità del telefilm, che sembra sempre invischiato nella stessa ciclica storyline: il cattivo che vorrebbe cambiare, ma alla fin fine non più di tanto, il farsi accettare dagli altri per quello che si è realmente, la bella fanciulla innamorata di un mostro dal quale non riesce davvero a fuggire. Tutti tempi importanti, per carità, ma troppo abusati da Horo & Kitsis.
A controbilanciare i thumbs down ci pensa la trama orizzontale che, come detto precedentemente, crea suspence per le prossime puntate e movimenta la situazione altrimenti troppo statica. Insomma, nessuno avrebbe voluto assistere a una sesta stagione interamente dedicata a Belle che tenta di dimenticare Rumple e crescere un bambino da sola, mentre lui la segue costantemente come un cagnolino bastonato. Giusto?
Ben vengano, dunque, le licenze poetiche di questo secondo episodio, ovvero l’introduzione di un personaggio non fiabesco, ma letterario quale Edmond Dantès, il protagonista del romanzo “Il conte di Montecristo”, scritto da Alexandre Dumas. Anche nelle passate stagioni con il Dottor Frankenstein e l’anno scorso con il più recente Mister Hyde il telefilm si era discostato dal filone delle fiabe e novelle per abbracciare un universo più ampio. Se in un primo momento tutto questo ci ha fatto storcere il naso, a conti fatti ci rendiamo conto che potrebbe essere la soluzione migliore per evitare una ripetitività altrimenti pronta a saltare fuori a ogni angolo.
Soprassediamo, dunque, su dialoghi non troppo brillanti e su spiegazioni troppo banali e frettolose, concentrandoci sui punti positivi della puntata, godendoci una sensazione di curiosità che non percepivamo da tempo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
The Savior 6×01 | 3.99 milioni – 1.3 rating |
A Bitter Draught 6×02 | 3.72 milioni – 1.1 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.