Dovendo utilizzare una parola come minimo comune denominatore di “Breaking The Fiberboard Ceiling”, quella sarebbe “disperazione”. La rivolta all’interno del carcere di Litchfield va avanti ormai da qualche giorno, le risorse fisiche e mentali a disposizione delle detenute sono sempre meno. Per quanto possa sembrare assurdo e controsenso, il dover rispettare un ordine in situazioni come quelle carcerarie sono vitali per la sopravvivenza all’interno dello stesso.
Dicevamo della disperazione, elemento comune in molte delle protagoniste di una delle serie più corali del panorama contemporaneo. La disperazione di Red, alle prese con il suo grande incubo Piscatella. E’ curioso notare come si sia evoluto il suo personaggio all’interno della quinta stagione di OITNB. Era lei che dava sostegno a chiunque, era lei la “ragione”, la “mente”. Ma tutte queste sue caratteristiche sono magicamente scomparse nei giorni della rivolta, lasciando spazio al solo desiderio di vendetta nei confronti di Piscatella, anche a costo, come è poi realmente successo, di mettere in pericolo la salute di tutte le persone a lei più care. Con la situazione venutasi a creare poi, interessante sarà scoprire quale parte di Red prenderà il sopravvento ora che ha finalmente Piscatella alla sua mercè: le basterà il video messo online o cercherà una giustizia più personale?
“You do what you gotta do, you know? You don’t owe nothing to no one in here. You ain’t doing nothing every woman in here wouldn’t do if she had the chance, so hope it works.”
Disperazione come elemento comune anche per molte altre detenute, come ad esempio Gloria. Restare impassibili e insensibili dinanzi alla sua storia è quasi impossibile. L’amore per un figlio è una delle forze motrici più imponenti al mondo, è una di quelle poche, pochissime cose che riesce a mettere in discussione qualsiasi cosa della vita. L’unico pensiero di Gloria, appunto, è quello di stare vicino a suo figlio, in ospedale, alle prese con un’operazione chirurgica. Ed è pronta a tutto, anche a farsi nemico l’intero penitenziario, a tradire tutte le sue compagne. Purtroppo per lei, le guardie riescono a scappare da sole o forse no, sfruttando un buco nella recinzione. Il personaggio interpretato da Selenis Leyva regala così una delle scene più significative e toccanti dell’intera serie. Non riuscirà a scappare, non raggiungerà mai suo figlio in ospedale, perché braccata da Maria, ma la sua disperazione arriva dritta al cuore degli spettatori.
Disperazione, infine, è una delle poche parole che possono descrivere Suzanne. Privata dalla dottoressa Morello delle sue medicine, è vittima della sua stessa follia. Se qualche puntata fa avevamo definito la pazzia, citando la stessa Lorna, come “una parola inventata per abbattere le persone super-interessanti”, adesso, guardando quello che accade a Suzanne, cambia tutto. E’ una ragazza che appare in tutta la sua fragilità, in tutte le sue debolezze. L’assenza delle medicine, certo, ma anche la mancanza della sua grande amica Poussey, pesano come dei macigni sulla sua personalità. Le sue amiche assistono inermi e sconsolate ai suoi deliri, mentre Taystee è troppo impegnata nelle trattative con la Figueroa per potersi occupare di Crazy Eyes.
“Breaking The Fiberboard Ceiling” si chiude con la fuga degli ostaggi dal penitenziario. Mancano due puntate al season finale e tutto fa pensare che la rivolta stia per concludersi. Resta da capire con quali modalità.
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The Reverse Midas Touch 5×10 | ND milioni – ND rating |
Breaking The Fiberboard Ceiling 5×11 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.