Perpetual Grace LTD 1×04 – 1×05 – Felipe G. Usted. Almost First Mexican on the Moon. Part 2 – Wandering LeftTEMPO DI LETTURA 6 min

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Perpetual Grace LTD, nella scorsa recensione, è stata descritta come una serie decisamente non adatta a tutti. Questa affermazione, assolutamente da ribadire anche in questa doppia recensione, era ovviamente volta a rimarcare le differenze che separano questo show dalla maggioranza dei prodotti televisivi. Tale peculiarità è stata ulteriormente rimarcata nella seconda parte della sfortunata vicenda di Felipe G. Usted. Durante il pilot, si poteva immaginare Perpetual Grace LTD come una serie dai toni cupi e, soprattutto, centrata su un forte realismo nella narrazione. Con il passare del tempo, invece, ci si è dovuti abituare non solo a degli avvenimenti abbastanza surreali, ma anche ad una narrazione tra il comico e la sospensione dell’incredulità. Tutto ciò, combinato con atmosfere da western contemporaneo, rende lo show di Epix come una perla di grande rarità e quindi di assoluto interesse.
Per quanto riguarda l’episodio dedicato al quasi primo Messicano sulla Luna, bisogna subito rimarcare come, anche questa volta, le peculiarità più importanti fossero costantemente presenti. Innanzitutto non sono mancati i flashback in bianco e nero, questa volta dedicati alle vicende di Glenn e di suo padre. Collegata a ciò è la decisione di scegliere, anche questa volta, una diversa voce narrante, ossia quella di Glenn. Il ragazzo è senza dubbio uno dei punti di forza della serie, anche grazie all’ottimo casting: Dash Williams, infatti, non è solo un giovane attore con un buon potenziale, ma ha anche la faccia perfetta per il ruolo: così diligente, ma anche in difficoltà nel rapportarsi con il mondo fuori dal pawn shop, dato che il padre non gli ha insegnato nulla. In questo senso, la scena relativa al suo apprendimento sulla posizione dell’ovest, con le relative conseguenze derivate, esemplifica non solo il tono particolare dello show (che, in un certo modo, può ricordare i Fratelli Coen, anche se con le dovute differenze), ma anche una grande capacità di sceneggiatura. Molto apprezzabili sono state, altresì, le scelte relative allo split screen finale, con il versamento di Glenn e l’acquisto da parte della moglie di Hector, insieme alle immagini mostrate dal punto di vista del protagonista di episodio.
Parlando di questo episodio, si deve sottolineare anche l’incontro con Felipe Usted, il quale rappresenta al meglio l’anima più surreale dello show: come definire altrimenti, del resto, il discorso con il quale si comunica ad un uomo che dovrà rinunciare al sogno della sua vita per posticipare un certificato di morte? Infine, bisogna tenere a mente la figura di Donald DeLoasch, il quale riserverà sicuramente delle sorprese nella parte finale della stagione.

“I met the boys’ mother at an airport bar in Honduras. Travelers she, bound for Mexico, I, elsewhere, thrust together. Connection. Oh, how we laughed. The small things drew us together. Walking together, talking at times, not talking at times, being, just being being as one until it was taken hostage by forces held as a hostage, presumed dead by your mother, my darling, sparing you, my boys, the horror. Secret father. Escape my every thought. Reach the boys. I devised and executed my escape this past Tuesday, journeyed immediately to you, secret sons.”


Proprio come nel quarto episodio, anche nel quinto non sono mancati i flashback in bianco e nero. In particolare, il primo ha come protagonista Valerie, ed è servito a chiarire che la liaison amorosa di Contreras non è altro che parte del piano. Il secondo, invece, è apprezzabile non solo perché inserisce nel flashback scene che lo spettatore ha visto nelle puntate precedenti, ma anche perché mostra il momento in cui Paul ha scelto James. Inoltre, quelle immagini fanno capire le precarie condizioni di James nel momento in cui viene coinvolto nel piano. Spesso, infatti, si potrebbe ritenere il character di Jimmi Simpson come uno dei più razionali dello show. Il suo incidente nel concessionario fa luce su un lato di lui che fino a quel momento era stato solo accennato.
In questa puntata, la storyline con protagonista James non compie significativi passi in avanti (salvo il finale, del quale si parlerà tra poco), anche se è sicuramente ben riuscita la scena nella quale New Leaf non sapeva se il tavolo fosse pronto o i suoi genitori fossero morti. Ha compiuto dei progressi, invece, l’indagine di Wesley, che è riuscito anche ad ottenere un mandato di arresto; la scena finale, inoltre, mostra come la resa dei conti possa essere vicina, a meno che James non riesca a sfuggire di nuovo. In questa sede, però, si vuole mettere in evidenza una sospensione dell’incredulità forse eccessiva alla quale lo show ha sottoposto gli spettatori: in uno show come questo, infatti, si può chiudere un occhio su molti aspetti, ma credere che Wesley non guardi mai la foto di Paul, e che poi quella foto gli scivoli dalla cartella,  potrebbe essere troppo. Parlando di Wesley, si deve citare anche uno split screen molto interessante con la sua telefonata al padre della bambina morta e le immagini proprio della bambina, una volta ritrovata sulla riva del fiume.
Al di là di questi aspetti, sicuramente rilevanti, il vero protagonista della puntata è stato Pa. La scena a scuola dei figli di Contreras richiede, anche in questo caso, una certa sospensione dell’incredulità, ma in questo caso si tratta di un evento in linea con il tono della narrazione, quindi non si tratta di una situazione paragonabile con la foto di Paul. Il rapimento dei due ragazzi poterà inevitabilmente ad uno scontro con Contreras e il suo piano in due fasi. Il piano non è ancora chiaro, ma ci sono tutte le premesse per un’idea folle al punto giusto, in pieno stile Perpetual Grace. Del resto, se la fase uno consisteva nel seppellire viva Ma, è lecito supporre che anche gli step successivi si rivelino alquanto particolare. Parlando di Ma, nonostante lo scarso minutaggio, la sue scene sono sempre degne di nota e la modalità di evasione è forse la scena più rappresentativa di questo show, la cui peculiarità è il mostrare avvenimenti importanti con tono vagamente surreale e sempre piuttosto anti-climatico (anche l’arrivo della polizia davanti all’hotel di James è avvenuto in un contesto di certo non contraddistinto da una tensione crescente).
Bisogna sottolineare, infine, come il tema della paternità stia assumendo un ruolo sempre più importante all’interno dello show. Oltre ad essere il fil rouge di molti eventi, bisognerà vedere se assumerà anche significati ulteriori all’interno della narrazione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tono della narrazione
  • Tutto il cast
  • Il viaggio in Messico
  • West isn’t always left
  • I am your father” – semicit.
  • Mandato di arresto per James/Paul
  • Flashback
  • Split screen
  • A volte, un po’ troppa sospensione dell’incredulità 

 

Giunti a metà stagione, Perpetual Grace LTD si conferma come uno degli show più interessanti del 2019 (e forse degli ultimi anni), un vero must watch per ogni appassionato spettatore seriale. Purtroppo, però, a causa di un aspetto non propriamente ottimale, non è ancora arrivato il momento di benedire la serie di Steve Conrad e Bruce Terris, i quali si dovranno accontentare di sentiti ringraziamenti.

 

Felipe G. Usted. Almost First Mexican on the Moon. Part 1 1×03 ND milioni – ND rating
Felipe G. Usted. Almost First Mexican on the Moon. Part 2 1×04 ND milioni – ND rating
Wandering Left 1×05 ND milioni – ND rating

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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