Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa quarta stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione.
Vl: Ma qual è l’utilità del gatto?
Fb: Forse uno degli sceneggiatori aveva perso una scommessa e doveva chiamare un episodio “Skidmark” (che in italiano tradurremmo come “sgommata”, quelle sulle mutande, non quella lasciata dai pneumatici) e per giustificare la cosa alla rete ha deciso di infilarci un gatto inutile a caso.
Fd: What if… il gatto fosse il vero villain stagionale?
Vl: Si può dire che questo episodio compie un leggero passo in avanti, se non altro per una parvenza di chiarezza che la trama sta prendendo?
Fb: In realtà rivedere per la millesima volta la dinamica di coppia Daniel/Victor, in pratica un ciclico salvarsi/spararsi addosso da parte dei due personaggi che va avanti da anni, mi ha fatto provare il sentimento opposto, come se stessimo andando indietro invece che avanti.
Fd: L’episodio si salva fondamentalmente per la presenza dell’elicottero sul finale che praticamente si pone come ponte ideale tra The Walking Dead e Fear The Walking Dead, ovviamente con un riferimento nemmeno tanto velato alla situazione di Rick Grimes. Se si cominciasse a lavorare seriamente su questa trama allora si che sarebbe un passo avanti.
Vl: Quanto non sono mai state viste nella narrativa le seguenti scene: un uomo che fa vita solitaria ascoltando musica e mangiando scatolette; un gruppo di bambini che si organizza?
Fb: Fear The Walking Dead ha sempre fatto scuola in materia di riciclaggio di materiale già visto, la cosa incredibile è che ogni cliché viene sistematicamente rovinato e reso inguardabile, talvolta direi anche imbarazzante.
Fd: Ma vogliamo parlare della trashata dell’elicottero che trita gli zombie? Nuovo picco dello show.
Vl: Probabilmente non ho mai seguito bene i precedenti episodi, ma dove sono i personaggi? Perché si possono spostare solo con un aereo e devono andare via per forza? Dov’è andato Dwight? Ma la storia dei radioattivi? Ma questo pacchetto azionario, è fisicamente un pacchetto? (cit.)
Fb: Sugli spostamenti del tutto casuali dei personaggi si è già speso molto tempo, l’unica risposta possibile è: “Ok, lo accetto”. Riguardo Dwight non posso aiutarti perché già mi ero scordato del suo ingresso all’interno dello spin-off, sui radioattivi aspetto ancora ad esprimermi perché il tema “nucleare” all’interno dei survival non mi dispiace, ma parto molto prevenuto. E sul pacchetto azionario non mi sento di esprimere un giudizio certo, mi limiterò ad un diplomatico “può darsi”.
Fd: Questa storia che non ci si possa muovere senza un aereo od un elicottero non ha alcun senso, come tante altre cose nello show. Non ha senso per svariati motivi, tra cui il fatto che i protagonisti non sono finiti su un’isola deserta e la rete stradale sembra molto ben costruita, quindi anche se fossero finiti tutti in una valle chiusa, in qualche modo dovrebbero essere anche in grado di uscirne. Evidentemente pensano che volare in uno stato di radioattività sia più facile…
Vl: Valore aggiunto o rimpianto che i veri villain non siano proprio i bambini?
Fb: Da forte detrattore dei personaggi interpretati da ragazzini all’interno di serie TV e film, posso dire che me ne compiaccio.
Fd: Ci siamo appena schivati una pallottola sui testicoli!
Vl: Postilla finale sulla scena del giorno: le eliche e gli zombie misteriosamente attratti da esse.
Fb: A me è venuto in mente questo.
Fd: Una delle migliori scene di sempre! Geni!
Recenserie ha una vita particolare, tant’è che nel frattempo che si attende la risposta alle precedenti domande, in men che non si dica, anche la 5×06 è uscita. Visto che non ce ne importa nulla di far finta che si sia scelta una professionalissima doppia recensione, qui di seguito le domande e risposte della completamente diversa 5×05. Ciao.
Vl: Forse questa domanda già è stata posta in passato. Perché, in un survival, è ammesso che ci siano personaggi debilitati mentalmente che si fissano con cose stupidissime, come Al che deve per forza fare le sue interviste di merda?
Fb: Credo si tratti dell’ennesimo cliché trattato male. Il personaggio che ha subito una perdita e che trova conforto nel mondo post-apocalisse concentrandosi irrazionalmente su qualcosa di stupido è da sempre uno dei punti di forza del genere survival. Ad Al viene dato il compito di ricordare allo spettatore che da qualche parte esiste ancora un po’ di umanità. Che poi la storia scelta per motivare l’ossessione per la notizia di Al faccia schifo, questa è tutta un’altra storia.
Fd: Il mio collega ha risposto in maniera piuttosto formale, pertanto spetta a me la risposta ironica e spero di fare il mio meglio con tutte queste aspettative che gravano su di me: Al in realtà è una famosa regista polacca.
Vl: Di quanto non si sente più bisogno di episodi “monografici”, ormai scontati come non mai?
Fb: L’episodio monografico in sé non sarebbe una cattiva idea all’interno di un survival horror, anche perché ha senso che di tanto in tanto i protagonisti si trovino da soli a vivere le proprie avventure. E in realtà questa idea della task force che gira in elicottero non era per niente male, poi però se me le fai limonare così a caso, senza una reale costruzione di questo sporadico momento demmerda di baci demmerda (cit.), allora mandi tutto in vacca.
Fd: Le probabilità di una botta e via in salsa lesbo dietro a dei cespugli in cui verosimilmente si nasconde qualche cadavere è un qualcosa di becero. E pensare che se avesse premuto sul grilletto ce ne saremmo potuti sbarazzare per sempre…
Vl: In questo episodio predomina la positività della novità (episodio impostato in maniera differente), oppure la negatività della pecionata finale della love story improvvisa?
Fb: Facciamole scopare, così, de botto, senza senso.
Fd: Francamente il mio cervello è ancora totalmente ossessionato dalla scalata senza senso sul monte.
Vl: Un commento lampo sull’ennesima ricorrenza della birra.
Fb: Messaggi subliminali per rendere alcolizzati i più giovani o puro amore verso il luppolo mostrato dagli autori?
Fd: È evidentemente più facile trovare della birra piuttosto che dell’acqua potabile. Sembra di essere in Germania…
Vl: Aspettative finali sui nuovi villain e sulla nuova storyline all’orizzonte. Potete anche rispondere: “no”.
Fb: Aspettative non molte se devo essere sincero, posso solo augurarmi che almeno questa volta, con uno spunto non del tutto schifoso, la serie riesca a dare un senso ai quaranta minuti settimanali di vita che spendiamo per guardarla.
Fd: No.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Humbug’s Gulch 5×03 | 1.76 milioni – 0.5 rating |
Skidmark 5×04 | 1.66 milioni – 0.5 rating |
The End Of Everything 5×05 | 1.71 milioni – 0.5 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.