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Nonostante tutti gli episodi di Person Of Interest siano molto belli e piacevoli, alcuni vanno ben oltre, lasciando lo spettatore basito al termine della visione degli stessi. Guarda caso, uno dei fattori comuni a tutti questi episodi è l’”intro”, meglio conosciuta come la sigla iniziale.
Questo diciassettesimo episodio di POI fa eccezione così come lo aveva fatto “RAM“. La sequenza iniziale che si interrompe quasi subito e che mixa le voci di Finch e Root è solo il preludio di un episodio che lascia a bocca aperta, e non solo per le implicazioni future a cui potrebbe portare.
La prima parte dell’episodio vede Root liberare un criminale che sta per essere condotto in prigione solo per riuscire a rubare una valigetta che contiene un indirizzo, indirizzo che poi porterà Root al suo prossimo obbiettivo, che guarda caso è anche il POI di giornata. Come i primi 5 minuti, anche tutto il resto dell’episodio si distingue per la sua “Root-centricità”, per la gioia di tutti i fan di Amy Acker. Ultimamente non si era vista poi molto anche per necessità narrative che l’avevano messa ai margini della narrazione però quando ritorna ha sempre un suo perchè e soprattutto lascia sempre di stucco. La sua integrazione con la Machine è ormai praticamente completata visto che è il braccio (di Dio) sul campo ed è sempre in contatto con la Machine. Ha raggiunto un connubio praticamente totale superando ogni aspettativa visto che si è fatta impiantare un chip per comunicare direttamente nell’orecchio destro, e questo fa di lei un’arma micidiale.
Come detto con Root interagirà anche tutto il resto del team, e come già accaduto in precedenza l’interazione sarà positiva, nel senso che le due fazioni saranno alleate. E meno male, visto che il nemico da affrontare questa volta non è uno solo, ma sono ben due. Si perché da una parte c’è Decima, che vuole procurarsi l’hardware necessario a far girare Samaritan e dall’altra Collier e i suoi amici di Vigilance, che in realtà vogliono esattamente quello che vuole Shaw (vendetta sul governo, per loro stessa ammissione) ma che in realtà sono solo capaci di mettere i bastoni tra le ruote al team e in particolare alla nostra assassina preferita.
Questo “/” però è un episodio fondamentale perchè cambia il modo di rispondere alle indicazioni/ordini della Machine sia per Finch sia per Root. Se il primo finalmente comincia a capire che forse seguire le indicazioni della sua creatura non sia poi un errore, la seconda da un lato si robotizza con l’impianto del chip nell’orecchio ma al contempo diventa più umana comprendendo finalmente quanto andavano blaterando Reese e Finch tutto questo tempo. La Machine vede solo delle minacce da scongiurare in qualche modo e se ne frega fondamentalmente delle persone sacrificabili lungo il tragitto, o meglio se ne frega ma fino ad un certo punto visto che ha fornito il numero di Cyrus Wells a Finch. Praticamente “God” ha etichettato Root come il braccio ed il quartetto Finch-Reese-Shaw-Fusco come i netturbini che devono risolvere i casini combinati dalla prima. La cosa affascinante è che Root, comprendendo i discorsi di Finch e Reese, ha deciso di “disobbedire” agli ordini permettendo così la riuscita del piano di Decima. Scelta giusta ma tempismo pessimo.
Decima si è impossessata dell’hardware e le parole di Root a Finch riguardo a questa eventualità (“Cosa succede quando due divinità iniziano a farsi la guerra?”) fanno presagire il peggio del peggio. L’episodio infatti si chiude con una schermata che ci mostra l’attivazione di Samaritan, ora Greer e Decima hanno lo stesso potere di Finch e Root e la vita dei nostri e di tutte le persone legate alla Machine è in enorme pericolo e si prevede un finale di stagione al fulmicotone.
Questo diciassettesimo episodio di POI fa eccezione così come lo aveva fatto “RAM“. La sequenza iniziale che si interrompe quasi subito e che mixa le voci di Finch e Root è solo il preludio di un episodio che lascia a bocca aperta, e non solo per le implicazioni future a cui potrebbe portare.
La prima parte dell’episodio vede Root liberare un criminale che sta per essere condotto in prigione solo per riuscire a rubare una valigetta che contiene un indirizzo, indirizzo che poi porterà Root al suo prossimo obbiettivo, che guarda caso è anche il POI di giornata. Come i primi 5 minuti, anche tutto il resto dell’episodio si distingue per la sua “Root-centricità”, per la gioia di tutti i fan di Amy Acker. Ultimamente non si era vista poi molto anche per necessità narrative che l’avevano messa ai margini della narrazione però quando ritorna ha sempre un suo perchè e soprattutto lascia sempre di stucco. La sua integrazione con la Machine è ormai praticamente completata visto che è il braccio (di Dio) sul campo ed è sempre in contatto con la Machine. Ha raggiunto un connubio praticamente totale superando ogni aspettativa visto che si è fatta impiantare un chip per comunicare direttamente nell’orecchio destro, e questo fa di lei un’arma micidiale.
Come detto con Root interagirà anche tutto il resto del team, e come già accaduto in precedenza l’interazione sarà positiva, nel senso che le due fazioni saranno alleate. E meno male, visto che il nemico da affrontare questa volta non è uno solo, ma sono ben due. Si perché da una parte c’è Decima, che vuole procurarsi l’hardware necessario a far girare Samaritan e dall’altra Collier e i suoi amici di Vigilance, che in realtà vogliono esattamente quello che vuole Shaw (vendetta sul governo, per loro stessa ammissione) ma che in realtà sono solo capaci di mettere i bastoni tra le ruote al team e in particolare alla nostra assassina preferita.
Questo “/” però è un episodio fondamentale perchè cambia il modo di rispondere alle indicazioni/ordini della Machine sia per Finch sia per Root. Se il primo finalmente comincia a capire che forse seguire le indicazioni della sua creatura non sia poi un errore, la seconda da un lato si robotizza con l’impianto del chip nell’orecchio ma al contempo diventa più umana comprendendo finalmente quanto andavano blaterando Reese e Finch tutto questo tempo. La Machine vede solo delle minacce da scongiurare in qualche modo e se ne frega fondamentalmente delle persone sacrificabili lungo il tragitto, o meglio se ne frega ma fino ad un certo punto visto che ha fornito il numero di Cyrus Wells a Finch. Praticamente “God” ha etichettato Root come il braccio ed il quartetto Finch-Reese-Shaw-Fusco come i netturbini che devono risolvere i casini combinati dalla prima. La cosa affascinante è che Root, comprendendo i discorsi di Finch e Reese, ha deciso di “disobbedire” agli ordini permettendo così la riuscita del piano di Decima. Scelta giusta ma tempismo pessimo.
Decima si è impossessata dell’hardware e le parole di Root a Finch riguardo a questa eventualità (“Cosa succede quando due divinità iniziano a farsi la guerra?”) fanno presagire il peggio del peggio. L’episodio infatti si chiude con una schermata che ci mostra l’attivazione di Samaritan, ora Greer e Decima hanno lo stesso potere di Finch e Root e la vita dei nostri e di tutte le persone legate alla Machine è in enorme pericolo e si prevede un finale di stagione al fulmicotone.
Nota finale riguardo al titolo. La versione originale è “/” che nel linguaggio di Linux sarebbe “Root Directory” o “Root Path”. Da qui il significato di molte delle versioni del titolo diverse dall’originale “/”.
PRO:
- Root + Finch VS Decima Technologies
- Titolo e intro da sballo
- 2 soli minuti di Fusco alzano comunque di molto il livello dell’episodio
- Cosa succede quando due divinità iniziano a farsi la guerra?
- Schermata finale con le percentuali di pericolo spettacolare. E chi diavolo è Maria Martinez?
CONTRO:
- Shaw e Reese ormai da diversi episodi in secondo piano
- Reese in mezzo alla bufera di neve con il cappotto aperto senza sciarpa ne maglione. Bullo si ma ci sono dei limiti di credibilità
Siamo di fronte all’ennesimo episodio costruito nei minimi dettagli al fine di spiazzare sia noi che i protagonisti. Le carte sono state mescolate ed ora la situazione è decisamente incendiaria e lo scontro tra le due “divinità” promette di essere un’ecatombe senza fine. Noi ovviamente ringraziamo Nolan.
RAM 3×16 | 10.64 milioni – 1.7 rating |
/ 3×17 | 10.94 milioni – 1.7 rating |
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.