Siamo sul filo del rasoio, stiamo giocando col fuoco, anzi i nostri eroi stanno giocando col fuoco e noi spettatori temiamo per l’incolumità di ciascuno di loro, dal primo all’ultimo: ogni colpo di pistola, ogni calcio ben assestato è uno schiaffo in piena faccia. In ogni puntata infatti Samaritan si fa più pericoloso, la morsa si stringe intorno al collo: Dio malevolo per i protagonisti, per la Macchina, per la Società e infine per noi; e di rimando gli eroi, a causa dell’adrenalina, della paura, dell’abnegazione alla causa, sono più “fragili”, potrebbero fare un errore e mettere in pericolo tutta la squadra.
Il settimo episodio di Person Of Interest, “Honor Among Thieves”, è espressione di tutto questo. la puntata è costruita su due binari: da una parte ci sono Root e Harold, dall’altra Shaw. Se Root e Harold sono alle prese con Samaritan – che questa volta vuole, attraverso l’ente benefico OTPS, distribuire tablet, dotati di software educativi, alle scuole per plasmarne le menti -, Shaw invece deve salvare Tomas, ladro carismatico ed espertissimo, e soprattutto fermare la diffusione di un virus letale. Person Of Interest è in grado sempre di lavorare perfettamente su alcune delle paure più “moderne” ed emblematiche dell’oggi: l’intelligenza artificiale in grado di giocare con l’uomo, facendo di lui ciò che vuole e un virus che potrebbe sterminare la popolazione.
La storia insegna che il primo strumento di una “dittatura” è l'”educazione” per avere dalla propria parte le nuove generazioni. chi comanda fa in mondo che i bambini, i ragazzi, i giovani vedano, imparino, pensino come “Dio” vuole; educando si ha il potere, una fila di automi che si muove a comando ed è questo che vuole fare Samaritan, Dio tutto tecnologico e “operativo”. Pungente, interessante e “storico” il parallelismo che Finch fa tra la situazione che avrebbe voluto mettere in scena Samaritan attraverso i tablet, e gli avvenimenti veramente accaduti a Cuba sotto Castro. Harold dunque si interroga, parlando con Root, sul bene e il male, quale il limite dell’uno e dell’altro; è così facile segnare con un filo rosso il mondo, incasellando da una parte i Buoni e dall’altra i Cattivi? E’ evidente che in questo caso Jared Wilkins, il software engineer che si occupa del Software in questione, è in buona fede e il uso lavoro è ottimo, ma è l’ombra di Samaritan che renderebbe pericolosissimi tali tablet.
Ancora perfetto Finch, profondi i suoi pensieri, che detti apertamente risuonano ancora una volta come voce della coscienza, e lui, anima bella, è in preda al dubbio; si pone domande, si interroga sul presente, ma soprattutto sul futuro e insinua il dubbio anche tra i suoi.
L’altro filone è quello legato a Shaw, al virus e a Tomas. Interessante in questo caso l’evoluzione della donna, se fino a questo punto il suo personaggio è stato freddo, asociale, dedito soprattutto alla causa, caratterizzato da una cinica ironia, violenta e ruspante, ora invece la vediamo attratta da Tomas, vittima del suo fascino. Godibili i dialoghi tra i due, tutti incentrati tra il lavoro e l’intento seduttivo, tra l’attrazione palpabile che si è instaurata e l’ironia. Nonostante tutto, l’attenzione e la tensione di Shaw, la donna viene individuata da Samaritan, anche se non capisce chi lei sia. Le paure e le aspettative per questa svolta sono alle stelle, in puro stile Person Of Interest.
“Honor Among Thieves” pone al centro Shaw e Harold che fanno la parte del leone in questo episodio, spostati a lato invece Root – che si relaziona con Harold, diventandone il braccio, e con Shaw – , John, di cui si sente la mancanza, e Fusco – i due uomini sono come sempre fondamentali per la risoluzione dell’episodio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Pretenders 4×06 | 9.72 milioni – 1.7 rating |
Honor Among Thieves 4×07 | 9.11 milioni – 1.3 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.