“The boy. He knows. He has to.”
“Dirty Little Secret”, oltre ad essere uno dei migliori episodi di questa stagione, è inesorabilmente destinato a far parlare di sè in tono molto polemico. Non ci sarebbe nemmeno da spiegare il perchè ma, nel caso non fosse chiaro il motivo o i motivi, il tutto va a ricollegarsi direttamente con la scena iniziale in cui, con una certa ostentazione, si mostra Gesù in una versione che la Chiesa ed i cristiani ovviamente non possono e non vogliono tollerare.
Tuttavia Preacher non si rivolge ad un pubblico consono e rispettoso, quanto piuttosto a quel gruppo di spettatori che adorano e ricercano l’oltraggio e l’abuso di tematiche. Sorprendersi dell’esistenza di una “holy bloodline” direttamente discendente da Gesù vuol dire non essere gli spettatori adatti per questa serie.
È comprensibile la potenziale rabbia delle persone nonostante la scena iniziale sia stata molto curata nel dettaglio senza rendere il tutto un mero espediente per mostrare Cristo durante la sua prima volta. La scelta è irriverente, senza dubbio, volutamente oltraggiosa e scabrosa (il tweet di Seth Rogen a riguardo ne dimostra la fierezza) ma va anche vista in un’ottica seriale per il valore che la prole di Gesù rappresenta.
Herr Starr: “This is The Messiah Humperdoo.”
“Dirty Little Secret” è una puntata estremamente importante per la mitologia di Preacher e non va ovviamente spiegato il perchè di questa frase. La ricerca di Dio non poteva ovviamente rimanere bloccata a New Orleans e l’introduzione in pianta stabile di Herr Starr, con un mastodontico Pip Torrens, era esattamente ciò che serviva a Preacher per riprendersi dalla momentanea assenza di un big bad (perchè è chiarissimo a tutti che Il Santo Degli Assassini non è stato definitivamente rimosso dall’equazione della serie). Ma Herr Star, come ogni antagonista che si rispetti, ha molteplici sfumature di carattere e pertanto non rappresenta il classico big bad stilizzato che ha mire opposte a quella dei protagonisti, come dimostra questo episodio è anzi piuttosto bravo nella pianificazione e nella gestione delle sue pedine come si può evincere da questa ammissione di colpevolezza finale: “The truth is I’ve wasted my life serving someone who cannot rule. I became disillusioned. What alternative did I have? […] God is gone, and nature abhors a vacuum. Sooner or later, someone will fill it. So I ask you Why go on looking for God when you can just be Him?”.
Herr Starr da nemico si trasforma in possibile collega, aiutante quasi, nella ricerca di Dio ma è uno status quo momentaneo che non può perdurare sia per l’ammissione finale, sia per la necessità di avere un antagonista importante e carismatico come lui. Il tentativo di portare Jesse a diventare il sostituto di Dio è un’offerta allettante che non potrà che condurre le restanti 3 puntate in una direzione nuova ed imprevedibile che alimenterà ulteriormente la schizofrenia della serie. Con somma gioia di tutti gli spettatori.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puzzle Piece 2×09 | 0.99 milioni – 0.4 rating |
Dirty Little Secret 2×10 | 1.03 milioni – 0.4 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.