Raised By Wolves è una strana creatura: un’opera piena di tanti spunti interessanti, che però vengono stemperati da un andamento narrativo fin troppo lento e da una gestione dei personaggi che spesso sorprende, ma in negativo. Poi però spuntano puntate come “Control”, che danno una decisa sferzata alla trama, e allora si intravedono le potenzialità che questa serie non ha finora mai sfruttato appieno.
La cosa è resa ancor più paradossale dal fatto che “Control” è un episodio “breve”, nel senso che rispetto a quelli che l’hanno preceduto dura solo 40 minuti; eppure in quei 40 minuti sono successe tante cose quante quelle dei tre episodi precedenti messi insieme.
ATEO NON È MEGLIO
Uno dei temi caldi di questo episodio, e probabilmente dell’intera stagione, è che lo schieramento degli atei non è meno cattivo e spietato dei mitraici. Si potrebbe pensare che la religione alimenti il fanatismo e l’intolleranza, ma la genialità della serie prodotta da Ridley Scott è mostrare come anche la sua assenza non sia garanzia di bontà.
La vera bontà, a guardar bene, è quella dei ragazzini come Paul, Campion e Holly, ancora troppo giovani per essere stati indottrinati a dovere dall’una o dall’altra fazione e per questo capaci di provare pietà per Marcus anche se questi è di fatto un loro nemico. Soprattutto Paul dovrebbe odiare l’uomo che ha ucciso il suo vero padre, e invece si dimostra capace di aiutarlo avvertendolo del nemico in avvicinamento.
Purtroppo, la mossa altruista di Paul si rivela deleteria, perché il topolino del ragazzo era stato trasformato anzitempo in un’arma biologica dagli stessi atei, che avevano previsto la sua mossa dettata dalla pietà. Non si poteva trovare una scelta narrativa più efficace per dimostrare come la cattiveria sia trasversale a tutta l’umanità, che sia credente o meno.
LA VENDETTA DI MADRE
Paul rimane coinvolto negli effetti dell’arma biologica e questo scatena l’ira di Madre, che chiaramente non può sopportare la “perdita” di uno dei suoi “figli”. Ed è qui che l’episodio dà una decisa sferzata alla trama, perché nella sua furia inarrestabile eppur precisa Madre prima raggiunge Marcus e recupera i propri “occhi”, poi si rivolta contro gli stessi atei e infine penetra nel cuore della base, per disattivare Trust.
Si assiste così a un vero e proprio scontro fratricida fra macchine, non solo per via della natura simile di Madre e Trust, ma anche perché sono entrambe creazioni di Champion Sturges. La differenza è che Madre è a suo modo una creatura “umana”, capace di provare sentimenti (in questo caso la rabbia e il desiderio di vendetta), laddove Trust è solo una fredda intelligenza artificiale. E a volte le fredde AI sono più pericolose dei robot con un cuore.
Inutile dire che questa dimostrazione di forza di Madre apre le porte a scenari inediti e ricchi di potenzialità. Così come ricco di potenzialità poteva essere il confronto tanto atteso della negromante con Marcus, ma per questioni di tempo gli sceneggiatori hanno deciso di liquidarlo in due minuti. Anche senza dedicargli un intero episodio, era un incontro che era stato costruito con un’intera stagione, la prima, e avrebbe meritato molto di più.
MARCUS “FORSE” DIVENTERÀ INTERESSANTE
E’ stato scritto già più volte: la sottotrama di Marcus quest’anno non riesce a essere minimamente interessante o incisiva. Nella scorsa stagione c’era perlomeno il mistero delle sue origini e il desiderio di vedere cosa sarebbe successo se e quando avrebbero scoperto che non era un mitraico, bensì un ateo. Negli ultimi episodi, invece, Marcus è stato ridotto a macchietta, un esaltato fervente mitraico dell’ultim’ora che vuole compiere il proprio destino (qualunque esso sia) e per questo ha riunito attorno a sé qualche dissidente ateo.
Con “Control”, però, il potere che Marcus sembrava aver costruito crolla miseramente. Madre ha recuperato i suoi occhi, la fonte del potere che rendeva l’ex-ateo tanto incredibile agli occhi dei suoi nuovi seguaci, e questa perdita potrebbe avere ripercussioni enormi sul rapporto con gli altri. Chi finora l’ha seguito ciecamente continuerà a guardarlo con gli stessi occhi adesso che ha perso ciò che lo rendeva speciale? Oppure Marcus dovrà prepararsi all’ennesimo rivoltamento della sorte?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Raised by Wolves è quella serie in cui devi aspettare mezza stagione perché succeda qualcosa di importante, ma con “Control” le attese sono state almeno in parte soddisfatte. Adesso gli atei si ritrovano senza il loro supercomputer, i mitraici si sono resi conto di seguire un santone che non ha più poteri, e l’ombra di Madre incombe su tutti. Si salvi chi può!
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.