Raised By Wolves 2×07 – FeedingTEMPO DI LETTURA 3 min

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Raised by Wolves 2x07Quando una serie televisiva è vicina alla sua conclusione stagionale, è tipico che il penultimo episodio segni un punto di rottura o di svolta, al fine di aumentare l’hype per il finale e creare le condizioni per una conclusione in grande stile. E’ altresì frequente che, se ci sono misteri e segreti, una parte di questi venga svelata, un’altra mantenuta senza risposta o addirittura arricchita di nuovi interrogativi, per ottenere il medesimo risultato.
Ecco, “Feeding” fa proprio questo, e in particolare la seconda operazione. Come se Raised By Wolves non avesse già abbastanza arcani da districare, la narrazione decide di farsi male proponendo altre due-tre cose che sembrano succedere “perché sì” e che, anche nel caso trovassero risposta nell’ultimo episodio, danno l’impressione di una storia portata avanti per confezionare momenti scioccanti più che per trasmettere un messaggio. E pensare che il tema dello scontro tra religione e ateismo da solo poteva alimentare intere stagioni.

QUESTA É LA DANZA DEL SERPENTE…


L’episodio si può dividere in due grosse sottotrame, che finiscono per intrecciarsi e che probabilmente troveranno una (parziale?) conclusione nel season finale. La prima prende le mosse dalla trasformazione di Sue in albero, evento già commentato la scorsa settimana e definito un colpo di scena tanto scioccante quanto inspiegabile, almeno nell’immediato.
Anche “Feeding” non dà risposte sul perché Sue sia diventata un vegetale; in compenso riesuma il serpentone nato da Mother, che mancava dalle scene da un po’, e lo trasforma di colpo nel nuovo apparente antagonista della stagione. In una sequenza tanto bella da vedere quanto foriera di confusione e perplessità, il serpente mangia l’albero, digi-evolve e riesce a sconfiggere Mother.
Al di là dell’evidente metafora biblica (il serpente, l’albero…), l’evento serve soprattutto per creare un’inedita alleanza tra Mother e Marcus che inaspettatamente funziona, perché giustificata dalle difficoltà del momento. Marcus è forse il personaggio che più sta crescendo in queste puntate, e in generale nella serie: da ateo convinto a fedele fanatico nella scorsa stagione, mentre in questa l’abbiamo visto diventare una sorta di leader religioso salvo poi perdere tutto il suo ascendente.
In “Feeding” torna a galla il suo lato più umano, perché la sua fede in Sol comincia a vacillare e le parole con cui ammette che forse quel dio altro non è che oscurità sono emblematiche. Da una simile prova, questa fede potrebbe uscirne distrutta definitivamente oppure rafforzata, o ancora trasformata in qualcosa di nuovo.

MATERNITÀ DA RITROVARE


Parallelamente, si svolge la ricerca del figlioletto di Tempest, che fortunatamente non fa cadere nel nulla il rapimento avvenuto anch’esso nel precedente “The Tree”. Ovviamente, siccome si sta parlando di Raised By Wolves e non di una serie “normale”, la quest non solo non si risolve nell’arco di 50 minuti, ma non chiarisce i punti oscuri finora presenti. Solo nel finale avviene un colpo di scena che, tanto per cambiare, rimanda alla prossima puntata.
Il merito della sottotrama, semmai, è quello di aggiungere un’ulteriore declinazione del tema della maternità, che finora è sempre stato centrale nella serie. Come già successo più volte con Mother, anche Tempest ora è una genitrice che combatte per riprendersi la propria prole. La differenza sta nel fatto che Mother, finora, ha sempre dovuto combattere con forze umane alla sua portata (mitraici, atei, Trust), mentre Tempest ha di fronte una specie aliena misteriosa e sulle cui vere intenzioni ancora si conosce poco. E chissà se si saprà qualcosa di più la prossima settimana.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’alleanza tra Mother e Marcus
  • La fede di Marcus vacilla
  • Il tema della maternità esplorato da una nuova angolazione
  • Ancora troppe poche risposte
  • Certe cose sembrano accadere “perché sì”

 

In attesa del gran finale, Raised By Wolves continua a lesinare risposte e ad aggiungere nuovi misteri a quelli già esistenti. Misteri che forse avranno una risposta nel prossimo episodio. Ma forse, eh!

 

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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