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Raised By Wolves 2×08 – HappinessTEMPO DI LETTURA 4 min

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Raised By Wolves 2x08 recensioneQuando si formano più domande che risposte non è sempre un bene. Non lo è se la proporzione con cui si creano nuovi misteri è preponderante e non permette allo spettatore di avere una chiara impressione su quanto stia accadendo, confondendolo e non concedendogli alcun tipo tipo di riferimento.
Fondamentalmente Raised By Wolves, per sua stessa natura, non è uno show che può “giustificare” moltissimo dal punto di vista razionale, vuoi perché il fattore fantascientifico e futuristico permette di spaziare oltre il normale raziocinio, vuoi perché è proprio in quest’ambito che la serie riesce ad esprimersi al suo meglio. Eppure, fandom a parte, la serie prodotta da Ridley Scott ma scritta e creata da Aaron Guzikowski non sembra essere riuscita a maturare rispetto a quanto sciorinato nella sua prima annata, andando di fatto a cancellare qualsiasi tipo di progresso maturato nei primi 10 episodi nel corso di questi 8.

Father:A human walks into a bar and informs the bartender that he’s reading a book about evolution. The bartender asks, “Would you recommend it?”, the human answers, “Yes. It’s not great at the beginning, but it does get better and better. And better and better and better.“”

DUE PASSI AVANTI, TRE PASSI INDIETRO


Il finale di una stagione è un momento perfetto per fare una riflessione sull’arco narrativo messo in piedi dallo showrunner di turno, in questo caso Guzikowski. A giudicare da quanto visto e nonostante gli innumerevoli plot twist buttati alla rinfusa finora, purtroppo Raised By Wolves non sembra essersi mosso molto rispetto al finale di “The Beginning, anzi sembra essersi appiattito ancora di più abbandonando quel dualismo religioso/scientifico e quell’umanizzazione dell’androide a cui era stato dato ampio spazio fin dagli albori.
Togliendosi il salame dagli occhi si potrà infatti notare come:

  • Sol sia solo un pretesto per tenere Marcus ed il suo gruppo come antagonisti
  • Mother abbia ucciso suo figlio (Number 7) senza troppi scrupoli
  • Non ci sia alcun tipo di progresso nato su schermo tra le due stagioni che sia stato mantenuto

Tutto ciò che è rimasto pressoché stabile nel corso di questi episodi è nato off-screen tra le due stagioni, con lo spostamento della comunità nella zona tropicale, mentre tutto quello che è stato costruito negli 8 episodi è stato preso e distrutto in un processo che ricorda tanto la creazione di castelli di sabbia in riva al mare in attesa di un’onda che li distrugga.

VEDLO O NON VEDLO


L’inserimento di un altro androide, ora rinominato Grandmother, è stato un qualcosa di estremamente interessante e anche ben strutturato nella sua origine. L’aggiunta di un velo in grado di neutralizzare qualsiasi tipo di emozione in funzione di una razionalità onnipresente ha anche il suo perché, così come il risultato diverso dato dall’abbinamento di Mother al velo piuttosto che di Grandmother.
Da un lato quindi c’è l’aggiunta di nuovi elementi interessanti che lasciano intendere svariate possibilità da esplorare, dall’altro però c’è questa costante necessità di accelerare il ritmo creando e disfando tutto e tutti, il che porta ad avere una Grandmother come nuovo character e subito dopo a vederla intenta a trasformare tutta la comunità in esseri acquatici, una situazione che ovviamente non potrà accadere perché Guzikowski non può permettersi di perdere metà cast.
Lo stesso discorso vale per Marcus, apparentemente morto, un villain (dipende dai punti di vista) di cui la serie non può sbarazzarsi ora come ora e che, pertanto, risorgerà miracolosamente grazie a Sol(?). Quindi si: idee carine ma il cui futuro è già scontato e pertanto non così interessante.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Father, Grandmother e Mother con il velo
  • Cliffhanger finale con Marcus che levita a testa in giù a simboleggiare l’esistenza effettiva di Sol
  • CGI sempre colpevolmente imbarazzante
  • La velocità con cui si muove Number 7 è a palese discrezione della regia visto che prima fatica a star dietro alla corsa di Campion e poi sembra fare kilometri su kilometri in mezzo secondo
  • Tutto sempre estremamente veloce
  • Number 7 fatto fuori molto velocemente
  • Grandmother già passata al lato oscuro
  • Cliffhanger finale con Marcus che levita a testa in giù a simboleggiare l’esistenza effettiva di Sol

 

La seconda stagione di Raised By Wolves si chiude con più domande rispetto a quelle con cui aveva iniziato, sancendo un trend non piacevolissimo e facendo piazza pulita degli avanzamenti portati avanti durante la 1° stagione. Ovviamente sempre spendendo pochissimo per gli effetti speciali. Ci si augura che, nel caso di un rinnovo di cui non si sente il bisogno, HBO Max metta mano al portafoglio e spenda qualche dollaro in più visto che è una serie fantascientifica che sembra fatta in low budget.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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