Quantum Leap 1×01 – July 13th 1985TEMPO DI LETTURA 4 min

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Quantum Leap, tradotto in italiano come In Viaggio Nel Tempo, è una serie andata in onda dal 1989 al 1993. Dalla messa in onda del suo ultimo episodio, si è conquistata un posto fisso nel cuore di una buona fetta di pubblico e… nella classifica delle serie dal finale più deludente.
Narrava infatti le avventure del geniale scienziato Sam Beckett, capace di introdursi nella vita delle persone, salvandola e migliorandola grazie all’aiuto dell’amico Al Calavicci, presente al suo fianco in forma di ologramma. Dopo mille avventure, dal tragico al romantico al buffo, nell’ultima puntata il protagonista saltava per l’ennesima volta… e una scritta informava gli spettatori che di lui non si era saputo più nulla.
La rete NBC ha ora deciso di produrre un revival – sequel dello show, adattandolo e aggiornandolo al diverso periodo storico.

NUOVE E VECCHIE CONOSCENZE


Gli interpreti originali (Scott Bakula e Dean Stockwell) vengono omaggiati brevemente, ma si lascia presto spazio al nuovo cast.
Si nota subito come la squadra di gestione del progetto Quantum Leap sia molto più presente rispetto alle stagioni precedenti. D’altronde all’epoca i telefilm erano concepiti come momento di svago, con puntate più autoconclusive. Si pensava alla fruizione da parte di persone stanche dopo una lunga giornata di lavoro. Oggi si cura molto di più la trama orizzontale, per fidelizzare lo spettatore.
Questo, da un lato, permette agli sceneggiatori di adempiere agevolmente i doveri di inclusività e rappresentazione della diversità. C’è persino Ian, personaggio non binario affidato a Mason Alexander Park, che nella vita reale usa il pronome they.
Dall’altro, sottrae tempo al caso di giornata: nell’episodio in oggetto, per esempio, tutta la scena con ballo del tango e corsa per buttare l’esplosivo nel tombino è frettolosa e raffazzonata. Peccato, perché per il resto il ritmo generale della puntata è avvincente.

BEN SONG


Un altro cambiamento notevole rispetto al passato si nota nelle figure del “saltatore” e dell’ologramma di supporto.
Ben Song e Martina Colombari Addison Augustine, infatti, sono fidanzati, prossimi al matrimonio.
Come succedeva con Sam Beckett, purtroppo, il salto nel tempo causa perdite di memoria, per cui Ben non si ricorda più di aver amato Addison.
Questo dovrebbe dare alle vicende un sapore romantico e struggente, ma, almeno in questo pilot, l’effetto desiderato non è stato raggiunto. Tutto sembra rimanere nei confini del cliché.
Colpisce invece il bersaglio la colonna sonora anni ’80, con particolare citazione del grande concerto Live Aid. A questo proposito, non sembra casuale la citazione di David Bowie con un supercomputer chiamato Ziggy, come il suo personaggio Ziggy Stardust.

L’ELEFANTE NELLA STANZA


Occorre però davvero affrontare l’elefante nella stanza. Un elefante africano maschio, di quelli da sei o sette tonnellate.
Sicuramente, una grande percentuale del pubblico che si è accostato alla visione dell’episodio in oggetto lo ha fatto sperando di avere una risposta sulla sorte di Sam Beckett.
Non per niente, il capo del progetto Quantum Leap proviene direttamente dalla serie originale. Herbert Williams, infatti, è detto Magic dai tempi in cui prestava servizio in Vietnam, perché, come spiegato in una puntata precedente, da quando c’era lui, nel suo battaglione non era più morto nessuno. All’epoca, aveva conosciuto Al Calavicci, finito prigioniero dei Vietcong.
Questo lascia presumere un interesse per il recupero del “saltatore” originale.
Scott Bakula, però, ha fatto sapere di non essere minimamente coinvolto nelle riprese di questa prima stagione. Secondo qualche commentatore smaliziato, per evitare brutte sorprese sta aspettando un’eventuale seconda stagione, se non una terza, per entrare in scena. D’altronde, interpretando il capitano Archer nell’universo di Star Trek e Dwayne Pride in NCIS – New Orleans, egli fa ormai parte di quei simpatici volti che al pubblico piace vedere invecchiare negli anni, neanche fossero parenti.
Questa assenza crea un’oggettiva difficoltà nel gestire le trame e le attese.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Colonna sonora anni ’80
  • Ritmo della puntata
  • Omaggi agli interpreti originali
  • Assenza di Scott Bakula almeno per tutta la prima stagione
  • Cliché nella relazione Ben – Addison
  • Tutto raffazzonato da quando si scopre che Ben è saltato in un poliziotto sotto copertura

 

La puntata in sé si rivela piuttosto piacevole, salvo alcuni momenti decisamente raffazzonati. La struttura dello show presenta grandi potenzialità, anche se oggi non è più di moda il retrogusto leggermente “buonista” di tanti episodi della serie originale.
Sufficienza quindi, in attesa di sviluppi futuri.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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