Arrivati al termine di questa settima stagione e di Billions come serie tv, “Axe Global” ricopre il ruolo di preludio narrativo a quello che sarò l’episodio conclusivo. Una sceneggiatura preparatoria, che sembra spianare la strada all’elezione come POTUS di Mike Prince, ma che il pubblico sa bene essere solo una prima fase di qualcosa di ben più articolato che si vedrà in “Admirals Fund”.
Mike segue la rotta già preannunciata in “Enemies List” fare cash out e cercare di evitare qualsiasi tipo di esposizione verso Axe: quest’ultimo, Mike lo sa bene, è uno squalo che fiuta il sangue ed è pronto ad azzannare la propria preda alla minima disattenzione. Anche perché le fila dei detrattori di Prince si sono notevolmente ingrossate negli ultimi episodi e quindi un passo falso sarebbe altamente prevedibile.
La puntata viene costruita come una serie di flashback, presentati tramite racconto di Axe e Prince quando quest’ultimo decide di fare visita alla Axe Global, la nuova azienda di Bobby.
CRITICARE I DETTAGLI
I flashback vengono sfruttati con attenzione e cura, anche se si potrebbe discutere su alcuni dettagli alquanto discutibili in termini di sceneggiatura.
Quando Victor e Dollar Bill vengono convocati da Taylor per abbandonare Prince e riunirsi con Axe, i due trader rifiutano senza troppi indugi e tornano dal loro capo riferendo dell’incontro e della proposta.
Ora, per Victor questo tipo di atteggiamento e più che comprensibile visto l’animo da arrampicatore sociale che lo ha sempre contraddistinto. Risulta difficile pensare lo stesso di Dollar Bill, considerato il profondo legame di amicizia con Axe. Certo, quest’ultimo, informato del rifiuto, dice di comprendere i motivi della scelta (Prince che tiene in “ostaggio” i loro soldi), ma l’intera sequenza risulta abbastanza out of character per Dollar Bill.
Questa riflessione è però sintomatica della qualità (tornata a buoni livelli) di questi ultimi episodi: ritrovarsi a riflettere e criticare questo tipo di scelte narrative dimostra come il resto della scrittura, così come la storia in generale, proceda decisamente bene e riesca ad intrattenere senza troppi fronzoli ed eccessivi punti morti. Ovviamente sono tornati i dialoghi al limite della realtà, conditi da improbabili paragoni e giochi di parole, che nessuno sul pianeta terra probabilmente potrebbe mai utilizzare in un dialogo nella vita vera. Ma Billions è anche questo, si tratta di una cifra stilistica da prendere ormai come assodata.
…MA È DAVVERO FINITA?
La puntata, come detto, mette in mostra la vittoria totale di Axe nei confronti dei suoi acerrimi nemici. Anzi, una totale debacle del duo Rhoades-Axelrod che si ritrovano costretti ad accettare un cessate il fuoco proposto da Prince in quanto unica possibilità. La figura del filantropo sembra ormai inavvicinabile, protetto dai soldi, dalla fama, dal nome e anche da una certa dimestichezza con i giochi mentali.
Ma può essere davvero questa la conclusione? Difficile crederlo, anche perché le crepe nell’armatura di Prince ci sono e potrebbero giocare un ruolo fondamentale proprio per il finale. Occorre solo capire quanto a fondo riusciranno a colpire Chuck e Bobby e, soprattutto, se questo attacco richiederà qualche tipologia di sacrificio (pubblico o privato).
SETTIMA STAGIONE IN RIPRESA, FORTUNATAMENTE
Accantonati gli stravolgimenti di trama ed i vari plot twist, “Axe Global” porta in scena diverse sequenze degne di nota: la riunione per decidere il piano con cui attaccare Prince (tactical team con Orrin); Prince e la lavagna bianca che cerca di capire il gioco di Chuck; Wendy-Chuck-Bobby; incontro finale delle due squadre sedute ad un tavolo come nei veri tentativi di armistizio.
Un ottimo episodio, considerando il livello generale della stagione, anche se qualitativamente più scarno rispetto a “Enemies List” e “Game Theory Optimal”.
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Un solo episodio alla fine e c’è ancora una carriera politica, quella di Mike Prince, da distruggere. Chuck e Axe riusciranno a fare team e a “salvare il pianeta”?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.