Bosé 1×01 – LindaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione Bosé 1x01 pilotaIn Italia decisamente conosciuto, ma mai tanto famoso come nei paesi di lingua spagnola, ad esempio in America Latina, Miguel Bosé è ricordato da molti.
L’artista spagnolo ha alle spalle decenni di carriera internazionale ai massimi livelli come attore, cantante e ballerino. I suoi film e le sue canzoni si sono intrecciate con il vissuto di tanta gente. Quando succede così, si crea un particolare tipo di legame tra la star e i suoi fan. Così agli spettatori sembra di conoscere il loro idolo, perché si sentono rappresentati e coinvolti in ciò che fa ma, come è logico, però, c’è anche un lato privato, meno noto al pubblico.
Proprio questi aspetti più nascosti si propone di svelare Paramount+, con questa miniserie in sei puntate.
Il progetto abbraccia un arco di oltre trent’anni: le prime scene sono infatti ambientate durante il Papitour 2007, ma si torna subito agli anni ’70, con i brani in scaletta che ripercorrono la carriera dando i titoli ad ogni episodio.

RELAZIONI COMPLICATE


Vengono subito presentati quelli che saranno i due assi portanti della narrazione: i rapporti tesi fra il protagonista, il padre e il sesso.
Sul primo fronte, va notato come, dopo decenni di contrasti e incomprensioni, in realtà il Bosé ormai artista affermato paragoni la sua performance artistica a quella del torero. La scena della vestizione prima del concerto lo sottolinea: è un tipico artificio retorico dedicato nei film al guerriero che deve scendere in battaglia.
Sul fronte del sesso, sotto a chi tocca: a parte i baci di scena, si passa dal flirt con la molto più anziana Elsa Martinelli, al primo amore per la giovane Barbara fino ad una relazione molto intima con Marco Pannella.
José Pastor, che interpreta Miguel da giovane (e canta pure bene le canzoni che si sentono) lo dipinge con manierismi da bimbo viziato, pur lasciando intatto l’indubbio carisma del personaggio.

BARBARA


In un’intervista alla tv italiana di molto tempo fa, Domenguin esprimeva tutti i suoi dubbi: secondo lui, un nato privilegiato come il figlio difficilmente avrebbe avuto la professionalità necessaria per una carriera nel mondo dello spettacolo. A quanto pare, si sbagliava: Miguel non dimostra alcun problema di disciplina o rispetto degli orari.
Dove invece si dimostra volubile e inaffidabile è sul piano emotivo e sentimentale. Mette incinta Barbara. Certo, sono ambedue molto giovani, lui ha una carriera da curare, ma dire a una ragazza che è stata “fortunata” ad avere perso il bambino non si può sentire.
Curiosità: Barbara potrebbe essere (o non essere) Barbara d’Urso. L’età corrisponde, il fatto che lei poi si sia sposata e abbia avuto due figli con un altro pure. Potrebbe però anche essere un personaggio inventato per esigenze narrative o coprire una signora che non ha acconsentito ad essere nominata.

LA PROVA DELLE COVER


L’episodio si conclude con il debutto ufficiale di Bosé come cantante, di fronte ai suoi emozionatissimi genitori, in tregua per l’occasione. La serata è un trionfo, anche se per il momento (1977), il ragazzo è ancora alla fase cover. Per la gara degli inediti ci sarà tempo. Suo primo successo è infatti una versione di Linda, brano dei Pooh.
Le immagini degli anni ’70 si incrociano con quelle del 2007, in cui Miguel è interpretato da Ivan Sanchez. Quest’ultimo canta Linda con uno stile molto più vicino a quello di Julio Iglesias, amico – rivale di Bosé, altro cantante spagnolo dall’immenso successo internazionale, che comparirà nelle prossime puntate interpretato da Miguel Angel Muñoz.
Nonostante il colpo di scena con cui Barbara perde il bambino sia telefonatissimo, la composizione della scena, il riportare le parole della canzone al vissuto del protagonista produce un effetto emozionante e commovente. Non per niente, secondo Miguel Bosé legare il vissuto a quello che si canta è fondamentale.
A questo proposito, sentirlo parlare al compagno Nacho di come si senta pronto a diventare padre contribuisce all’emozione, pensando alla dolorosa separazione avvenuta fra i due qualche anno fa, con i quattro figli, appunto, da dividere vivendo in due continenti diversi.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • José Pastor: ha carisma e canta bene
  • Scena finale tra anni ’70 e 2007
  • Miguel bimbo viziato
  • Scena in cui Barbara perde il bambino

 

Quando si fondono fiction all’italiana (Lucia Bosé è interpretata da Valeria Solarino) e prodotto spagnolo il mare di difetti e cliché in cui si può cadere è praticamente infinito. Questa miniserie non ne va esente, c’è pure da evitare il rischio di trasformare la biografia in un santino, ma riesce a riequilibrare tutto nel finale, regalando emozioni e commozione. Per questo merita un ringraziamento.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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