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Cobra Kai 3×01 – AftermathTEMPO DI LETTURA 4 min

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COBRA KAI 3x01 recensioneNata nel non tanto lontano 2018, Cobra Kai doveva essere la serie di puntata della nuova piattaforma streaming YouTube Premium, pronta a sbaragliare la concorrenza spietata di Netflix e Prime Video. Non tutto andò come previsto e ad oggi YouTube ha perso ogni minimo interesse nei contenuti video, cedendo i diritti a Netflix di quella piccola perla prodotta da Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg.
Eppure dagli autori di alcuni film della saga di American Pie non sembrava potesse venir fuori ciò che in realtà il 2020 ha fatto scoprire al grande pubblico. Effettivamente Cobra Kai ha beneficiato dell'”effetto Boris“, venendo riscoperta dal grande pubblico in ritardo grazie alla distribuzione massiccia garantita dalla N rossa di Ted Sarandos. D’altro canto Netflix non si è fatta pregare annunciando subito una terza stagione ed una quarta in produzione.

LO YIN…


“Aftermath” riprende proprio da dove terminava il grande cliffhanger della seconda stagione. Il protagonista Johnny Lawrence si trova nuovamente al punto di partenza, annullando di fatto tutta l’evoluzione del personaggio costruita nell’arco delle prime due stagioni. Il personaggio di William Zabka, in un parallelismo con il pilot “Ace Degenerate“, si trova infatti di nuovo al centro di una rissa, venendo stavolta sconfitto. Tale sconfitta rappresenta proprio il simbolo del fallimento dell’ex-Sensei del Cobra Kai, perduto tra l’alcool ed i rimorsi.
Molto toccante il combattimento, simbolico e non, del giovane Miguel Diaz alle prese con una lotta tra vita e morte, dove ancora una volta le parole del suo amato Sensei Lawrence lo spingeranno ad una scontata ma comunque emozionante vittoria. C’è curiosità quindi su come le tante trame lasciate in sospeso si evolveranno ora che il giovane campione di karate si è risvegliato.
Viene anche presentato l’annunciato villain di stagione John Kreese, l’originale creatore del Cobra Kai. Martin Kove riprende perfettamente i panni del maestro di Johnny e si presenta minacciosamente nonostante il minutaggio limitato riservato (per ora). Il suo confronto con Daniel LaRusso lascia infatti ben sperare a riguardo e la sensazione è che nelle prossime puntate potremo addirittura vederlo in azione.
Unico buco di sceneggiatura è la facilità con cui si può accedere al reparto di terapia intensiva venendo ricoverati in un ospedale californiano.

… E LO YANG


L’altro lato della medaglia racconta la disperata ricerca intrapresa da Daniel LaRusso per Robby Keene, suo allievo ma figlio della nemesi Johnny Lawrence, unico assente della puntata. Ralph Macchio si cala sempre benissimo nei panni del suo ruolo iconico, impegnato nel difendere il karate dai pregiudizi vomitati addosso dai genitori della scuola della figlia Samantha.
La vera sfida di questa stagione infatti non si combatterà sul ring, ma nel dibattito ideologico tra chi vede il karate come fonte di violenza gratuita, ideale già ribadito dal Sensei Kreese, e i veri insegnamenti del sempre amato maestro Miyagi. Proprio l’aurora del famoso personaggio interpretato da Pat Morita è percepibile nelle parole e le azioni di Daniel LaRusso, che deve cercare di difendere e onorare la memoria del suo maestro. Ciò è sicuramente figlio di una scrittura apprezzabile che raramente si adagia sugli allori degli stereotipi e prova sempre a mischiare le carte evolvendo in situazioni originali.

Samantha LaRusso: “I thought we were the good guys”
Daniel LaRusso: “We are”

KARATE KID 2.0


Cobra Kai non si limita alla semplice “operazione nostalgia” richiamando vecchi interpreti e utilizzando opportunamente stralci di film originali e musica anni ’80 per far affezionare il pubblico. La serie targata Hurwitz-Schlossberg va oltre e si presenta addirittura come un prodotto più profondo dei film originali. Qui, come nella realtà, la distinzione tra bene e male non è così netta, e c’è un po’ di luce nell’oscurità così come viceversa.
Ogni personaggio ha una costruzione a tutto tondo e nessuno si limita a figurare come singola macchietta monodimensionale. Le situazioni cambiano e i personaggi si adeguano, cambiando di conseguenza sé stessi. Non ci sono buoni né cattivi, solo persone con i propri background e i propri obiettivi, in attesa di vedere cosa ci riserva questa terza stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La scrittura mai stereotipata
  • Il combattimento di Miguel
  • Johnny e Daniel, nemici-amici
  • Risveglio di Miguel anticipato dai trailer
  • Terapia intensiva abbastanza “accessibile”

 

Cobra Kai approfitta della visibilità garantita da Netflix per tornare in grande stile con un pilot ben costruito per una terza stagione che sa di nuovo inizio.

 

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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