“Strike Last” è un episodio che per larghi tratti sembra quasi essere il series finale. Almeno fino a quando ci si rende conto che lo scontro tra Iron Dragon e Cobra Kai andrà inevitabilmente a chiudersi con un pareggio, per dare finalmente la chance a Johnny di decidere sul tatami in prima persona un torneo, e così cancellare l’onta che lo attanaglia dal colpo della gru del 1984. La puntata chiude infatti tanti cerchi, soprattutto grazie ai passi indietro fatti da Daniel LaRusso, che gli autori hanno saggiamente deciso di far scendere dal piedistallo (tanto per lui c’è già un film in arrivo) per dare la gloria che si merita il protagonista di Cobra Kai sin dal giorno uno.
Quest’ultimo arco di stagione è infatti la meritatissima celebrazione del personaggio di Johnny Lawrence che, oltre ad aver finalmente fatto quei passi in avanti spesso e volentieri richiesti a gran voce anche su questi lidi, potrebbe addirittura chiudere il cerchio rimediando al suo peccato originale. Negli scorsi episodi c’è già stato, infatti, l’agognato chiarimento con il suo sensei Kreese, e adesso tocca alla ciliegina finale, sullo stesso tatami di tanti anni fa.
IL NUOVO COBRA KAI
Non passi il messaggio che tornare al Cobra Kai dopo tante stagioni di Eagle Fang Karate prima e Miyagi-do poi sia una cancellazione dei passi in avanti fatti dai vari personaggi. Assolutamente no. Riprendere in mano il Cobra Kai è un segno di accettazione e maturazione per Danny e Johnny, che non hanno più paura del simbolo del cobra, ma anzi ora sono consapevoli di aver tra le mani un potenziale molto importante per sconfiggere gli imponenti e apparentemente imbattibili Iron Dragon, così come Terry Silver, e riportare una pace nel mondo del karate e della Valley.
I protagonisti hanno finalmente capito la lezione su cui si basa quest’intera stagione, se non addirittura l’intero show. Non è vero che il Miyagi-do è il bene e il Cobra Kai è il male, perché anche il Maestro Miyagi ha avuto alcuni trascorsi spiacevoli (il ragazzo ucciso al Sekai Taikai durante il combattimento), così come dal Cobra Kai sono venute fuori anche cose positive (Tory e Miguel, per dirne due). La verità assoluta non è in nessuno dei due insegnamenti, ma solo unendoli e trovando un equilibrio tra loro, in un nuovo Cobra Kai, si potrà sconfiggere il nemico, sul tatami così come nella vita.
Robby: “No fu***ng mercy.”
FINALI
Parlando di Cobra Kai e Johnny Lawrence è passato finora sotto traccia che in un episodio così denso e pregno di accadimenti decisivi nella lore di Cobra Kai abbiano luogo ben due finalissime del Sekai Taikai. La finale femminile tra Tory e Zara e quella maschile tra il nuovo campione del Cobra Kai, Miguel, e Axel. Due lunghe sequenze che coprono una puntata strabordante di emozioni e avvenimenti, contraddistinti entrambi da due momenti in particolare. Per Tory è quello del bacio con Robby, che permette di chiudere finalmente la tormentata storia personale della karateka più “cazzuta” della Valley, consegnandole finalmente il premio più meritato per un personaggio che ha subito tante delusioni e amarezze.
Per quanto riguarda Miguel, invece, si va a scavare proprio nella nostalgia. Si ritorna ai momenti della prima stagione, quando Johnny allenava Miguel per combattere i bulli, un po’ come Miyagi allenava Daniel. I discorsi motivazionali di Zabka (che nelle ultime puntate si è superato) sono tutti profondamente toccanti, e ben accompagnati dai ricordi di Miguel che mostrano le scene delle precedenti stagioni, che vanno a costituire, colpo dopo colpo, l’intero bagaglio di arti marziali che nel percorso ha portato Miguel a diventare da piccolo ragazzino bullizzato un campione del mondo di karate.
REDENZIONE
Con le due inaspettate vittorie del Cobra Kai, i due dojo si trovano dunque appaiati a 160 punti, e servirà un ultimo combattimento tra i due sensei, Johnny Lawrence e Wolf (in una classifica di simpatia forse secondo solo ad Adolf Hitler…). La classica opportunità per Terry Silver di mettere in azione uno dei suoi loschi piani per imbrogliare, minacciare o fare qualsiasi altra cosa meschina per portarsi a casa la vittoria. Ma ecco che Kreese torna in scena per sistemare l’ultimo suo cruccio e redimersi completamente, sacrificandosi in un ultimo combattimento corpo a corpo con l’amico di un tempo, con cui ha da sempre nutrito un rapporto nato in maniera tossica in Vietnam, e proseguito anche peggio.
Peccato per l’età di Martin Kove, che ha costretto la produzione a utilizzare uno stuntman (anche se per una coreografia di combattimento non eccessivamente dispendiosa) non mascherato al meglio nelle riprese, e che per forza di cose fanno crollare la sospensione dell’incredulità. Una storia di redenzione emozionante purtroppo minata dalla messa in scena e anche da una discutibile CGI per l’esplosione alla Michael Bay dello yacht di Terry Silver.
THUMBS UP |
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“Strike Last” continua nella scia di episodi densissimi che stanno chiudendo tutti i cerchi costruiti nelle precedenti sei stagioni, o nei precedenti 41 anni di questo franchise. Con solo un episodio al termine ci si può consolare pensando al film che arriverà nelle sale a maggio, sempre sperando che Johnny e il suo nuovo Cobra Kai abbia un po’ di meritato spazio in questa nuova storia.
Il Cobra Kai non muore mai.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.