The Studio 1×01 – The PromotionTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Studio 1x01 recensioneÈ il 14 Novembre 2022 e Apple TV+ annuncia l’ordine per una stagione completa di un nuovo progetto senza nome scritto e interpretato da Seth Rogen, secondo progetto con Rogen protagonista oltre a Platonic. Salto temporale di un paio di anni, per la precisione due e mezzo, ed ecco che la serie ha un titolo, The Studio, e che è diretta dalla coppia Seth Rogen e Evan Goldberg ma scritta a dieci mani da Rogen, Goldberg,  Peter Huyck, Alex Gregory e Frida Perez. Forse un po’ eccessivo sulla carta ma, post-visione del pilot, completamente accettabile se questo è il risultato.
Senza dilungarsi in ulteriori preamboli, “The Promotion” promette moltissimo ma è anche una di quelle puntate che ti coglie di sprovvista, ti fa ridere, ti fa preoccupare ma soprattutto intrattiene come pochi altri episodi. E se queste sono le premesse, allora ben vengano tutto il resto della stagione.

VIBE ALLA CALIFORNICATION MISTE BORIS


Dimenticatevi di The Franchise, The Studio sembra dannatamente diversa. A partire da un ottimo Seth Rogen che interpreta Matt Remick, un dirigente di studio cinematografico perennemente frustrato che finalmente ottiene il lavoro dei suoi sogni: Head dei Continental Studios. Matt Remick si è fatto un nome sostenendo una saga originale di supereroi, MK Ultra, che ha incassato 3,9 miliardi di dollari attraverso vari film ma nel profondo, però, si considera un autentico cinefilo: sostiene registi che preferiscono girare in pellicola invece che in digitale e ama passare tempo sui set, sempre pronto a dare consigli creativi per vedere la settima arte prosperare il più possibile.
Con queste premesse alla base, “The Promotion” offre un’intrigante dinamica con il Matt Remick che deve far felice il CEO dei Continental Studios (un fantastico Bryan Cranston) realizzando un film su Kool-Aid – che deve mimare quanto fatto da Barbie -, il tutto mentre prova invece a fare un film autentico e artistico che non deve per forza essere un blockbuster. Inutile dire che una sorta di commedia degli equivoci comincia a prendere piede, e Seth Rogen ci sguazza serenamente dentro.
Chi scrive ha amato il character di David Duchovny, Hank Moody, in Californication e, pur con tutte le differenze del caso (che sono tante), c’è un po’ di Californication in questo The Studio, principalmente dal lato comico, ma c’è anche un po’ di Boris (almeno per il pubblico italiano) anche se ovviamente manca quell’italianità nel fare le cose che qui è sostituita da un tono diverso e più hollywoodiano ovviamente. E la cosa fa assolutamente piacere.

PIANI SEQUENZA COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI


A migliorare il tutto ci pensano poi Rogen e Goldberg che decidono di elevare la puntata con una serie di piani sequenza inaspettati, non necessari ma assolutamente funzionali alla storia e alla tensione che continua a salire minuto dopo minuto.
Chi scrive queste righe adora i piani sequenza e purtroppo fatica ad essere oggettivo, ma c’è veramente poco da dire contro la scelta dei due. Vi sono infatti un numero assurdo di piani sequenza, di cui il primo – con cui si apre l’episodio – dura addirittura 6 minuti e mezzo, mentre i restanti che riempiono questo episodio pilota si mantengono sulla durata di 2-3 minuti ciascuno. Una gioia per gli occhi che sembra anche andare di moda in questi giorni visto quanto fatto da Adolescence.

Ok, Steven Buscemi is absolutely the worst case scenario.

PIOGGIA DI GUEST STAR


È molto difficile da capire come abbia fatto Seth Rogen a convincere tutti questi attori a far parte di The Studio nei panni di sé stessi, ma la lista è folle e solo in questo pilot sono presenti:

Piccola nota a margine, durante l’episodio c’è un momento in cui Matt Remick è in macchina e ascolta alla radio Matthew Belloni e il suo The Town, un podcast su Hollywood, cinema e serie tv che, se non avete mai ascoltato dovreste fare. Ovviamente The Town è leggermente meno importante di Spin-Off ma è giusto comunque citarlo perchè molto ma molto valido. E poi ottimo easter egg.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Regia pazzesca con una serie di piani sequenza che fanno brillare gli occhi
  • Seth Rogen potrebbe aver trovato il ruolo della sua vita
  • Bryan Cranston fa impazzire 
  • Trama interessante e molto interessante come tutto sembra potenzialmente reale
  • Utilizzo delle guest star molto intelligente, vale sia per Martin Scorsese che per Charlize Theron, Steve Buscemi, Paul Dano o Nick Stoller (tra l’altro showrunner di Platonic)
  • Assolutamente niente

 

The Studio si presenta al pubblico con un episodio che fa bene agli occhi ma anche al cuore. Seth Rogen è probabilmente al suo apice e l’hype per le prossime nove puntate non potrebbe essere più alto di così. Siamo forse di fronte alla miglior serie comedy del 2025?

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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