The Franchise 1×01 – Scene 31A: Tecto Meets EyeTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Franchise 1x01 Recensione Pilot HBO Ancora senza una distribuzione italiana, The Franchise è il nuovo show targato HBO che vanta dalla sua un trittico di showrunner niente male. C’è Armando Iannucci, ideatore di Veep, prodotta anche da un altro degli showrunner di The Franchise, Jon Brown, anche executive di quel gioiellino pieno di Emmy chiamato Succession, e come ciliegina sulla torta un nome del calibro di Sam Mendes (Empire of Light), anche in cabina di regia per l’episodio pilota.
Anche davanti la cinepresa si annoverano volti importanti del panorama hollywoodiano e britannico, passando da Daniel Brühl a Himesh Patel, così come Richard E. Grant e tanti altri. Risulta quindi abbastanza anomalo che un progetto con nomi di questa portata, che ha avuto anche un’eco mediatica sui social piuttosto importante, non abbia ancora una data d’uscita italiana. Non resta che aspettare, speranzosi di vedere (prima o poi) le vicissitudini sul set del film Tecto: Eye of the Storm.

BORIS MADE IN U.S.A.


Sembra proprio che Brown, Iannucci e Mendes abbiano dato uno sguardo alla nostrana “fuori serie”, per le similitudini nel concept dello show, ma anche nella costruzione di questo primo episodio (con un secondo assistente alla regia al suo primo giorno di lavoro). La grande differenza sta nell’ambientazione: essendo un prodotto statunitense, segue una produzione hollywoodiana. Così come la fiction era la “spazzatura” italiana, l’equivalente americano non può che essere il franchise. Ovvero la malsana abitudine delle major nel rendere qualsiasi IP un marchio da vendere e stra-vendere, mungendo fino all’ultimo centesimo l’idea di un creativo qualsiasi.
Oggi, nel 2024, non può che essere un film supereroistico l’emblema del consumismo più sfrenato, che tarpa le ali a qualsiasi velleità artistica, col solo scopo di portare a casa un prodotto da dare in pasto ai fan affamati di vedere un nuovo spin-off. Il concept è senz’altro azzeccato e incuriosisce, soprattutto perché The Franchise promette di mettere a nudo tutte le assurdità di tali produzioni.

L’INDUSTRIA DEL CINECOMIC


Sembra evidente che ogni episodio di The Franchise si propone di raccontare le riprese di una singola scena, come per esempio la “Scene 31A: Tecto Meets Eye”. Tecto è infatti il supereroe belloccio, interpretato da un simpatico Billy Magnussen, protagonista del proprio film, che ha tuttavia scarso seguito tra i fan che attendono invece con ansia il crossover Centurios 2. La critica e la satira a questa fetta di industria cinematografica è feroce, ed esce fuori da ogni minuto di questa comedy.
Lo stile intrapreso è una sorta di iperrealismo contemporaneo. I personaggi, infatti, utilizzano spesso un linguaggio molto tecnico, magari difficile da comprendere per uno spettatore, così come si cerca di stare al passo con i tempi, menzionando la temutissima “superhero fatigue” e Ron Howard come regista “yes man” (riferimento alla produzione di Solo: A Star Wars Story), che acconsentirebbe a qualunque modifica vorrebbe la produzione, come anche solo una maggior illuminazione delle scene.

Pat (Studio Rep):Centurios 2 is out tentpole, all right? Without our tentpole, we don’t have a tent. And without a tent, we get eaten in our sleep by 9-year-old TikTok kids with superhero fatigue. Which is not a real illness, and a scam.

L’MCU RACCONTATO DA HBO


Come per ogni pilot di uno show comedy non si ride moltissimo. Lo spettatore ha infatti necessariamente bisogno di conoscere i personaggi, imparare i loro caratteri ed empatizzare con loro per ridere alle loro battute. Tuttavia, qua e là si abbozza un sorriso o una risata strozzata tra i denti. Infatti la commedia è il genere di appartenenza, ma forse non è tanto interessante quanto il soggetto della serie. Vedendo tutte le dinamiche da set messe in scena, le incoerenze e le illogicità passa in secondo piano anche la commedia.
In particolare, pare abbastanza ovvia la parodia che si fa ai Marvel Studios, che si evince dalla presenza di un “head of the Franchise” onnipresente ma mai visto sul set, che vorrebbe essere Kevin Feige. La cosa si fa ancor più interessante visto che proprio Daniel Brühl ha un ruolo attivo all’interno del Marvel Cinematic Universe come Helmut Zemo, e chissà che non abbia portato un po’ del proprio know-how ad arricchire di dettagli le vicissitudini di Tecto: Eye of the Storm.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’idea di andare a raccontare al pubblico generalista come vengono realizzati prodotti cinematografici puramente commerciali, al pari di una vera e propria industria
  • Eric, il regista eclettico di Daniel Brühl
  • Il sempre ottimo Richard E. Grant, grande attore che “deve pur pagare il mutuo
  • Il magnifico piano sequenza di avvio puntata
  • La parodia evidente dell’MCU
  • Le dinamiche di potere tra producer ed executive
  • Le battute sull’attualità
  • Se il concept poteva essere un caso, la costruzione del pilot ricorda fin troppo il primo episodio di Boris…
  • Ancora non si ride molto, ma è normale per un pilot di una comedy

 

Una buona partenza che mantiene le attese per The Franchise, anche se l’ironia su un Boris made in U.S.A. diventa sospetta dopo aver visto la costruzione di un pilota che sembra seguire pedissequamente il primo giorno di Seppia Alessandro sul set di Gli Occhi del Cuore 2.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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