Cobra Kai appartiene a quella ristretta cerchia di serie senza troppe pretese che hanno saputo costruirsi negli anni una solidissima fanbase. Lo show ambientato nell’universo di Karate Kid è per i suoi spettatori una specie di comfort zone. Una mezz’oretta di puntata che accompagna e intrattiene i suoi fan raccontando sempre nuovi intrecci, al limite del verosimile, causati da faide tra dojo di karate.
Detto così potrebbe sembrare assurdo arrivare ad una quinta stagione, invece Cobra Kai colpisce sempre ben dritto al cuore dei fan. Un caso più unico che raro di teen drama destinato però ad un pubblico cultore del pop anni ’80. Le situazioni adolescenziali non annoiano e riescono ad appassionare grazie al loro tratto originale e mai banale. I personaggi rappresentano un valore aggiunto, grazie alle convincenti performance del cast, tra cui spiccano William Zabka, Xolo Maridueña e anche un enigmatico Thomas Ian Griffith.
DADDY RIDER JOHNNY
Cobra Kai è innanzitutto Johnny Lawrence. Protagonista sin dall’inizio, e che proprio in questa quinta stagione sta vivendo una storyline bellissima, con l’arrivo di una nuova paternità. In un certo senso è anche emozionante vedere l’ex sensei dell’Eagle Fang Karate finalmente crescere, sentendo il peso della responsabilità di un nuovo figlio in arrivo. La sequenza del tutorial su YouTube è esilarante, contrapponendosi molto bene al sentimento di disappunto e preoccupazione causato dal confronto con la madre di Robby, Shannon.
La speranza è che Johnny non sprechi tutto un’altra volta, per veder finalmente evolvere un personaggio che ha avuto un suo percorso di crescita, rifiutando però ogni volta di fare quel salto di qualità, come padre, come sensei e come persona. Tuttavia, questo cambiamento importante avrà ripercussioni anche sulle dinamiche tra i due rivali Robby e Miguel, di fatto i due figli di Johnny, che dovranno imparare a convivere in una nuova famiglia.
POOL-TEEN-DRAMA
Dopo i primi tre episodi maggiormente dedicato al lato adult di Cobra Kai, impegnato con la missione di Chozen e il recupero di Miguel in Messico, ecco che torna al centro della storia anche l’intero cast di teenager. Si riprende da dove ci si era lasciati al termine della quarta stagione, con il Cobra Kai quasi totalmente abbandonato dai giovani protagonisti, eccezion fatta per Tory e il piccolo Kenny Payne. Con Robby ormai non più allievo del sensei Silver gli equilibri sono tutti da ricostruire, aspettando la nascita di un nuovo dojo capace di combattere il Cobra Kai sul tatami.
Intanto gli scontri tra i ragazzi continuano ad esserci, rendendo impossibile una convivenza pacifica tra i due macro-gruppi. Ad aggiungere maggior pepe sono però i legami personali, di amicizia o rivalità, che attorcigliano ancor di più una situazione già di per sé complessa. L’impressione è che un ruolo chiave potrebbero giocarlo i soliti quattro, con Samantha e Tory da una parte e Robby e Miguel dall’altra.
Daniel: “You better respect these bonsais.”
Silver: “Well, they do sound like a lot of work. Might just use them for mulch.“
IL PIANO DI SILVER
Dopo il drastico epilogo di “Playing With Fire“ ci si poteva aspettare un’offensiva pericolosa di Silver nei confronti di LaRusso. Invece l’acuto villain sceglie di agire con un piano ben più sottile, mostrando tutto il suo potenziale e le armi a disposizione di un antagonista ben più pericoloso e meschino del sensei Kreese. Proprio il personaggio di Thomas Ian Griffith, grande valore aggiunto della quarta stagione che iniziava a mostrare segni di cedimento, sta facendo la differenza attraverso le sue macchinazioni e i suoi misteriosi piani per il Cobra Kai. Amanda, finora sottovalutata e trascurata da un Daniel LaRusso troppo perso nelle questioni di karate, viene utilizzata sapientemente come pedina dal veterano del Vietnam. Un attacco subdolo e implicito alla famiglia LaRusso, messo a punto grazie alla ricchezza e alla credibilità costruita dal personaggio negli anni trascorsi tra film e serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Cobra Kai non mostra segni di cedimento seppur ormai giunto alla quinta stagione, anzi continua a costruire l’ennesima trama capace di coinvolgere lo spettatore in ciò che è in sostanza una faida tra dojo di karate.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.