Criminal Record 1×03 – Kid In The ParkTEMPO DI LETTURA 3 min

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Criminal Record 1x03 recensioneGiunti al terzo episodio, Criminal Record inizia definitivamente ad evolvere da più punti di vista. Da un lato c’è l’evoluzione della storia in sé, con l’introduzione di casi orizzontali tattici nel tessere i legami interni, dall’altro c’è lo sviluppo parallelo di piccoli indizi che vogliono costruire un quadro intorno alla figura enigmatica (e sempre più discordante) di Daniel Hegarty (Capaldi).
Ad unire queste due parti del racconto è ovviamente il rapporto/scontro tra i due personaggi principali magistralmente interpretati da Cush Jumbo e Peter Capaldi che in generale può essere serenamente percepito come uno dei valori aggiunti dell’intera miniserie.

SCONTRO PERPETUO


“Kid In The Park” inizia con un ottimo escamotage per unire l’ispettore capo Hegarty e il sergente Lenker. Ovviamente, rispettando il carattere cupo della serie, l’intermezzo usato non poteva che essere dei più tragici. La sparatoria nel parco che colpisce accidentalmente un bambino riesce a dare un’ulteriore vena emotiva all’intero show che finora non si è certo risparmiato da questo punto di vista.
Unire in maniera più diretta i percorsi di Hegarty e June mettendoli a lavorare sullo stesso caso è la mossa vincente per creare dinamiche imprevedibili. Detto che Jumbo e Capaldi in scena insieme regalano sempre momenti di alta capacità artistica, gli intermezzi tra i loro personaggi non sono da meno.
Ma oltre alla bellezza scenica di questi momenti, è anche la storia a progredire in maniera più consistente grazie al rapporto passivo aggressivo tra i due. Se da un lato June riesce a carpire piccoli indizi che aiutano ad ottenere qualche informazione in più su Hegarty, è quest’ultimo a mostrarsi in una veste ancora più cinica e spietata del previsto. La consapevole decisione di lasciare Lenker in pericolo, praticamente sperando nella sua dipartita, consegna al pubblico un personaggio disposto a tutto pur di mantenere intatti i suoi segreti. Segreti che sembrano essere molto più complessi di un semplice “errore di giudizio” in un vecchio caso.

TRA SEGRETI E CINISMO


Criminal Record sta svolgendo un lavoro eccellente nel raccontare questa storia sia a livello visivo che narrativo. Con una scelta registica e di fotografia di prim’ordine (ma questa non è una novità in casa Apple TV+), l’insieme presentato assume un’intonazione emotiva maggiore.
É facile così addentrarsi in maniera più peculiare nelle indagini con June che, ancora una volta, si fa carico della parte più emozionale dell’episodio. Nelle scorse recensioni si era già sottolineata la netta differenza tra i due character principali. Come detto, laddove Lenker spicca per la sua determinazione e completa dedizione ad una giusta causa, in Hegarty è il cinismo a dominare. Il carattere freddo e distaccato di Hegarty consegna così un ritratto ben preciso dell’uomo che sembra il prototipo del poliziotto ormai rassegnato e corrotto. Una descrizione che viene confermata di episodio in episodio dai suoi comportamenti e, soprattutto, dai mezzi che è disposto ad usare per mantenere salda la sua reputazione. Ma sarà davvero così?
Dopo tre episodi, gli elementi a disposizione sembrano abbastanza per iniziare ad unire qualche puntino. L’interesse di Hegarty nei confronti del figlio della vittima sembra nascondere qualcosa in più che va oltre le indagini, mentre la sua misteriosa situazione famigliare potrebbe nascondere un character più profondo di quanto emerso finora. Ma qualunque sia il risvolto futuro, Criminal Record ha già costruito delle basi solide e intriganti per un prodotto di estrema qualità.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Peter Capaldi e Cush Jumbo
  • La decisione estrema di Hegarty contro June che ne dipinge un ritratto ancora più spietato
  • Continuano ad emergere sprazzi dal passato e piccoli indizi contro il caso di Hegarty 
  • Comparto tecnico e modalità narrative
  • Per ora, nessun difetto rilevante 

 

Peter Capaldi e Cush Jumbo guidano spediti questo thriller cupo ed emozionale che si dimostra già all’altezza dei migliori prodotti del genere.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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