Criminal Record 1×08 – CarlaTEMPO DI LETTURA 3 min

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Criminal Record 1x08L’eterna lotta fra il bene e il male, qui rappresentati dai due co-protagonisti dello show, la poliziotta June Lerker (Cush Jumbo) e il detective Daniel Hegarty (un immenso Peter Capaldi), raggiunge il suo apice in un climax crescente che si risolve con un finale in cui tutto è certo, e niente è definitivo. Un finale che sceglie, in questo modo, di essere ambiguo, il che potrebbe, in un primo momento, dare un impressione di inconcludenza.
In realtà, proprio tale finale è il punto di forza di tutto l’episodio, che decide di non avere una risoluzione definitiva proprio perché, in aderenza al realismo crudo dello show, anche tale lotta non ha una fine certa. Tanto che, alla fine della visione, il risultato finale non può essere altro che un “pareggio” (per usare una metafora calcistica) fra questi due mastodontici character.

UN’ALLEANZA INSOLITA


Da un lato, infatti, viene mostrata la risoluzione del caso Errol Mathis, agganciando gli ultimi pezzi del mosaico che porteranno alla scoperta del vero colpevole per la morte di Adelaide Burrowes. In questo senso dunque si ha un lieto fine per la vicenda, con un ricongiungimento molto intenso e commovente fra Errol e il figlio Patrick e il ritrovamento di Carla (Joana Boria), la misteriosa donna della telefonata nel primo episodio che aveva dato il via a tutta l’indagine. Una sequenza molto bella in quanto si basa su un climax di tensione crescente che vede June ed Hegarty collaborare fra di loro come non mai, in un’alleanza tanto insolita e sincera quanto apprezzata dallo spettatore, che ha ormai imparato ad empatizzare con questi due personaggi, uniti da pregi (pochi) e da difetti (tanti).
Allo stesso tempo però rimane sempre un’ombra dietro tale successo, e questo si vede soprattutto nell’ultima intensa scena in cui il potere manipolatorio di Hegarty salta fuori proprio nel momento meno sospetto, e quindi più inaspettato anche per lo spettatore. Un vero e proprio colpo al cuore, che si esaurisce in un finale apertissimo, in cui lo sguardo torvo e misterioso di Capaldi si rivolge per un secondo alla camera da presa, come a dire che una vera risoluzione per il caso non c’è. Il che, volendo vederlo il bicchiere mezzo pieno, potrebbe anche essere una spia per un’eventuale (e sperata) seconda stagione.

ACAB IN SALSA INGLESE


Anche qui dunque lo show rimane fedele al suo intento di voler mostrare, con crudo realismo, uno spaccato di corruzione all’interno delle forze di polizia, all’interno di un contesto urbano profondamente spaccato e razzista. Non c’è redenzione per i protagonisti della serie (d’altro canto come nella migliore tradizione del noir metropolitano) ma solo una soddisfazione parziale. In un certo senso Criminal Record è una sorta di ACAB in salsa inglese, basato su una vicenda ovviamente inventata, ma non per questo meno incisiva. Ad esempio, la scena della “rivolta” contro la polizia nel quartiere Two Towers, oltre alla spettacolarità con cui viene mostrata, è sfortunatamente estremamente realistica e più attuale che mai.

CONCLUSIONI


Criminal Record si dimostra così un prodotto molto attaccato alla realtà odierna, ma gestito in maniera tale da non annoiare. Anzi, la forza dei suoi personaggi, così umani e tridimensionali (perfino il famigerato Hegarty ha soprattutto qui degli sprazzi di umanità incredibile), fa sì che risulti veramente impossibile prendere le parti dell’uno o dell’altro, in un gioco intellettuale veramente sopraffino.
Il tutto condito da una regia pressoché impeccabile e da dialoghi serratissimi per cui il ritmo narrativo (soprattutto qui) non cala mai. Lo show di Paul Rutman si conferma una piacevole sorpresa in questo 2024 appena iniziato e una dimostrazione della capacità di Apple TV+ di creare prodotti sempre più coinvolgenti, e che riescono sempre a toccare le corde sensibili dei propri spettatori.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scena iniziale e finale
  • Daniel e June che lavorano insieme
  • Scena onirica di Hegarty ferito
  • Peter Capaldi
  • Nulla di rilevante

 

Finale più che aperto ad interpretazioni e un climax crescente di tensione fino all’ultima scena, che portano anche quest’ultimo episodio di Criminal Record a vette di grande lirismo televisivo pur rimanendo nella crudezza e veridicità dei fatti narrati. Già solo così sarebbe perfetto ma il finale potrebbe dare adito anche ad una seconda stagione, il che non guasterebbe di certo.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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