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Dead Boy Detectives 1×01 – The Case Of Crystal PalaceTEMPO DI LETTURA 5 min

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recensione Dead Boy Detectives 1x01Dalla mente terribilmente geniale di Neil Gaiman (da cui sono state tratte American Gods e The Sandman), e grazie alla proficua collaborazione produttiva che lo lega sempre di più a Netflix e a Warner Bros, ecco Dead Boy Detectives, ulteriore tassello di quello che potrebbe sembrare un vero e proprio Sandman-verse, con questo spin-off non dichiarato, con tanto di easter egg inseriti ad hoc (come il meraviglioso cameo di  Kirby Howell-Baptiste che qui ritorna nei panni di Morte).
A differenza però della serie-madre qui troviamo un adattamento ben diverso, molto più classico e in linea con un normale teen-drama a tema soprannaturale, genere che è sempre garanzia in termini di fandom ed intrattenimento.
E soprattutto con una dose molto più elevata di humour, sfociando a più riprese nel genere comedy, anche se, vista la tematica, si tratta pur sempre di uno humour che sconfina sempre nel macabro e nel grottesco, e a suo modo si presenta come originale.

L’AGENZIA DEI “RAGAZZI DEFUNTI DETECTIVES”


D’altra parte i due personaggi co-protagonisti dello show si presentano fin da subito con un tono più che leggero e scanzonato, come dei moderni Peter Pan (non a caso, con il personaggio di Barrie hanno in comune il fatto di voler fuggire alla Morte, metafora della vita adulta).
Edwin Paine (George Rexstrew) e Charles Rowland (Jayden Revri) sono due “fantasmi” ovvero anime che sono state lasciate in sospeso (per i più disparati motivi) dalla Morte, a cui non hanno certamente fretta di ritornare. Hanno da tempo deciso di dedicarsi a “casi” come i loro, aiutandoli nei loro problemi, aprendo quindi una particolare agenzia investigativa.
I loro servizi riguardano dunque minacce di demoni, possessioni, incantesimi e qualsiasi cosa che riguardi il paranormale e tutto ciò che è a metà fra la vita e la morte. Ed è proprio uno di questi casi, la liberazione della sensitiva Crystal Palace (Kassius Nelson), posseduta da un demone chiamato David (David Iacono), a rompere l’equilibrio fra i due. Crystal infatti, in quanto sensitiva, è una delle poche persone in grado di vederli. Questa, dopo la possessione, ha perso i propri ricordi, e chiede così ai due di aiutarla a riprenderseli. Cosa che non rappresenta certo la tipologia di casi a cui il duo è abituato a lavorare essendo questa, di fatto, una “questione di vivi”.

TRIANGOLI AMOROSI E TEEN DRAMA


Buona parte di questo episodio pilota è volta dunque ad esplorare i due caratteri diametralmente opposti dei co-protagonisti, anche e soprattutto in merito a tale caso, per cui Edwin (il più preciso e pignolo dei due) è assolutamente contrario, mentre Charles è entusiasta di poter finalmente parlare con una sua coetanea viva.
In questo risulta centrale (e vincente) il lato comico della situazione, a tutti gli effetti un vero e proprio triangolo amoroso fra i character citati. Gli autori, infatti, non si fanno certo scrupoli a giocare tutto il rapporto che intercorre fra i due detectives come un possibile rapporto LGBTQ+ (sebbene non sia mai esplicitato) in cui Crystal rappresenta il terzo incomodo, scatenando la gelosia di Edwin per l’evidente rapporto di amicizia che si va a creare fra questa e Charles.
La serie, in questo senso, a parte l’aspetto paranormale, si presenta come il più classico dei teen drama, anche per smorzare il lato più horror e rendere così il pubblico della serie il più trasversale possibile. Dead Boy Detectives si presenta come uno show molto più pop e leggero rispetto alla serie-madre, perdendo però di profondità. Anche se le interpretazioni degli attori sicuramente sono di ottimo livello e si prestano bene al world-building scelto.

REGIA SCHIZOFRENICA E RISCHIO BUCHI DI SCENEGGIATURA


Quello che convince di meno è l’uso (l’abuso sarebbe meglio dire) dei poteri del duo. Sicuramente in quanto fantasmi e conoscitori dell’occulto, i detective possiedono capacità che un normale Sherlock Holmes non avrebbe. Il problema è che, per quanto riguarda i casi verticali dello show (in questo episodio, il mistero della bambina rapita dalla strega) tali poteri sembrano essere usati un po’ a cazzo di cane a caso, soprattutto per via della spettacolarità che questi possono mettere in campo. In questo modo il rischio è quello di incappare in buchi di sceneggiatura evidenti, anche se per un giudizio migliore bisognerà comunque vedere come questi verranno sviluppati nel corso dello show.
Nel frattempo, non si può certo dire che tale episodio non sia d’impatto. La regia di Lee Toland Krieger è infatti efficace come anche molto schizofrenica, piena di riferimenti fumettistici (sicuramente non a caso) che rendono il tutto molto plasticoso e finto, facendo perdere un po’ di genuinità al prodotto.
Ma si tratta comunque di un buon intrattenimento leggero, valido per una serata di binge-watching, anche se non all’altezza della serie-madre. Unica pecca: aver rinunciato all’ambientazione londinese dei fumetti (che si prestava bene ad uno show del genere) per una banale ambientazione a stelle e strisce che rende il tutto più generico

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sigla of course
  • Soggetto e sceneggiatura di Neil Gaiman
  • Easter egg dell’universo di The Sandman
  • George Rexstrew e Jayden Revri
  • Cliffhanger finale
  • Regia a volte un po’ troppo schizofrenica
  • Ancora poco chiari i veri poteri del duo (rischio buchi di sceneggiatura)
  • Ambientazione americana e non londinese come nei fumetti
  • Troppe cose tutte insieme per un pilot?

 

Dead Boy Detective è la nuova serie horror dramedy targata Netflix e Warner Bros, in cui l’universo del Sandman-verse si arricchisce con due nuovi personaggi veramente eccentrici e sopra le righe. Una serie eclettica che, grazie all’epica di Neil Gaiman, unisce horror paranormale, detective stories e (un bel po’) di english humour. Non siamo ai livelli di The Sandman, ma il marchio e la garanzia per un buon intrattenimento ci sono tutti.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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