Recensione Diabolik 2 Ginko All Attacco Film Manetti Bros
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Diabolik – Ginko All’Attacco!

Il film è un passo indietro rispetto al suo predecessore, lo stile imposto dalle scenografie e la fotografia continuano a richiamare i fumetti originali, tuttavia si consiglia solo a chi hanno apprezza l'opera precedente e attende senz'altro il terzo capitolo in uscita l'anno prossimo.

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Un piano apparentemente perfetto per Diabolik ed Eva Kant. Ma non sanno che dietro questo colpo si nasconde una trappola dell’astuto ispettore Ginko, che mette a dura prova il loro legame. Tradita dal Re del Terrore, Eva decide di vendicarsi, proponendo all’ispettore di collaborare alla cattura di Diabolik. Una decisione difficile per Ginko che deve anche affrontare l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg.

 

Nemmeno un anno fa usciva in sala Diabolik, l’attesissima pellicola diretta dai Manetti Bros. che rappresentava insieme a Freaks Out un’operazione nuova e coraggiosa per l’industria cinematografica italiana. Due progetti ambiziosi, forse fin troppo ma forse non abbastanza, penalizzati al botteghino da alcune scelte come una promozione quasi inconsistente. A tutto ciò si aggiunge poi la scellerata scelta distributiva di rilasciare il cinecomic italiano in competizione con Spider-Man: No Way Home, ovvero il più grande incasso annunciato post-covid. Il rischio che il progetto Diabolik fallisse sul nascere era quindi molto realistico, ma per fortuna 01 Distribution mise in cantiere due sequel. Due film girati back-to-back, per dare la possibilità di concludere un’operazione che rischia di rimanere una mosca bianca nel panorama cinematografico italiano.
Diabolik – Ginko All’Attacco! è stato iniziato a girare proprio mentre il suo prequel era nelle sale, e forse i risultati non proprio incoraggianti avranno spinto la produzione a stringere un po’ la cinta, con un sequel meno spettacolare ma più “fumettistico”. A Luca Marinelli succede Giacomo Gianniotti (Grey’s Anatomy) a causa di impegni sovrapposti, mentre tutto il resto del cast è confermato, così come rimane intatta la Clerville e l’atmosfera noir costruita dai Manetti Bros., dal d.o.p. Angelo Sorrentino e dalle splendide musiche di Pivio e Aldo De Scalzi.

BACK TO BACK


Per cominciare bisogna spendere due parole sul nuovo interprete del “re del terrore”. La notizia del recasting di Luca Marinelli ha diviso i fan, tra chi aveva apprezzato la performance di uno dei più limpidi talenti italiani, e tra chi invece non l’aveva trovato adatto per il physique du role. Proprio questi ultimi potrebbero rimanere piacevolmente sorpresi dalla prova dell’italo-canadese Giacomo Gianniotti. I suoi occhi di ghiaccio risaltano perfettamente il design originale calato nella maschera di Diabolik. Per quanto riguarda la caratterizzazione e i dialoghi questo sequel non tradisce il suo predecessore. Si sceglie infatti di proseguire sulla stessa strada, un po’ naïf, che è stato il principale elemento respingente per la gran parte dei detrattori del primo film.
Ormai è chiaro come i Manetti Bros. intendano ricalcare il fumetto delle sorelle Giussani in maniera quasi reverenziale. Anche a costo di non ingraziarsi un pubblico moderno e meno avvezzo alla contestualizzazione storica: Diabolik è questa roba qui, prendere o lasciare. Con tutta probabilità anche il terzo capitolo, girato contemporaneamente con il secondo ed in uscita l’anno prossimo, proseguirà su questo spartito, si spera con una componente action maggiore e con la conferma dei titoli di testa in stile 007.

Niente viene prima di Diabolik e della sua cattura.

GINKO-CENTRISMO


L’altra new-entry è Altea, la duchessa di Vallenberg, interpretata da Monica Bellucci, personaggio legato a stretto filo con l’ispettore Ginko. Come suggerisce il sottotitolo, infatti, Ginko potrebbe essere considerato alla stregua di protagonista della pellicola. Proprio a discapito del “genio del crimine”, penalizzato nello screentime da una sceneggiatura che lo vede agire soprattutto dietro le quinte da metà film in poi. Una grande occasione per Mastandrea di continuare a definire il suo ispettore come antagonista fuori dagli schemi, in quanto unico personaggio dalla morale impeccabile, per cui, tuttavia, lo spettatore si trova a fare il tifo contro.
Per quanto riguarda Diabolik, invece, la speranza è di rivederlo più al centro della storia nel futuro (e conclusivo?) capitolo. Da metà pellicola in poi la quasi totale assenza del vero protagonista pesa nell’economia del film, insospettendo anche lo spettatore nel mal celare il segreto dietro alle macchinazioni di Walter Dorian. L’intreccio sorprendente e pieno di colpi di scena del primo capitolo non viene bissato da una trama piuttosto prevedibile se non in qualche passaggio. Uno spettatore attento riuscirà a capire con largo anticipo in che direzione proseguirà il piano di Diabolik, rimanendo deluso dall’incapacità del film di sorprendere.

LA SINDROME DEL “FILM DI MEZZO”


Come già detto, il problema principale di Diabolik – Ginko All’Attacco! risiede nella sceneggiatura. Uno script che non si pone l’obiettivo di stupire e rapire, bensì di raccontare in maniera piuttosto scolastica il 16esimo albo della serie intitolato proprio “Ginko all’Attacco”. Non è tutto da buttare, in quanto ne vien fuori una pellicola molto “fumettosa”. Non solo nei personaggi e nei dialoghi, ma anche per quanto riguarda il plot e la risoluzione dell’intreccio. Tutto ciò privandosi però della spettacolarizzazione e dell’azione necessaria per un film del genere. L’opera dei Manetti Bros. soffre il confronto con il primo film, con lo spettatore che all’uscita dalla sala è già desideroso di vedere un terzo capitolo piuttosto che rivedere il secondo. Non la peggiore delle prospettive, ma nemmeno la più rosea, per un buon film che con un budget più importante poteva ambire a qualcosa in più.


Diabolik – Ginko All’Attacco! è un passo indietro rispetto al suo predecessore uscito nemmeno un anno fa. Lo stile imposto dalle scenografie e la fotografia continuano a richiamare i fumetti originali, senza tradire il lavoro svolto con il primo film. Tuttavia un intreccio più scolastico, e che non fa dell’effetto sorpresa il suo punto forte, non riesce a sfruttare a pieno le opportunità che il mezzo cinematografico offre. Promossi senz’altro Miriam Leone e Valerio Mastandrea, a cui si aggiunge un Giacomo Gianniotti che riesce a calarsi ancor meglio di Marinelli nei panni del protagonista, mentre lo stesso non si può affermare purtroppo per Monica Bellucci e il suo stravagante accento del Vallenberg. Nel complesso il film riesce a salvarsi, consigliato per coloro che hanno apprezzato l’opera precedente e che attenderanno senz’altro il terzo capitolo in uscita l’anno prossimo.

 

TITOLO ORIGINALE: Diabolik – Ginko All’Attacco!
REGIA: Manetti Bros.
SCENEGGIATURA: Manetti Bros., Michelangelo La Neve

INTERPRETI: Giacomo Gianniotti, Valerio Mastandrea, Miriam Leone, Monica Bellucci
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
DURATA: 111′
ORIGINE: Italia, 2022
DATA DI USCITA: 17/11/2022

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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