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After The Hunt - Dopo La Caccia recensione

After The Hunt – Dopo La CacciaTEMPO DI LETTURA 4 min

Il problema principale che si può imputare a After The Hunt è che, anche se Guadagnino si ispira a Woody Allen e ne viene fuori un film intrigante, purtroppo rimane irrisolto. E questo può piacere o meno, a noi è piaciuto.
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Alma (Julia Roberts) e Hank (Andrew Garfield), docenti universitari, sono grandi amici, ma anche rivali nel concorso ad una cattedra presso il prestigioso ateneo di Yale. Un giorno, la laureanda Maggie (Ayo Edebiri) accusa Hank di molestie. Questo sconvolgerà le vite di diversi personaggi, soprattutto di Alma, che sarà divisa tra l’affetto per Hank e il suo ruolo di relatrice – mentore di Maggie. 

Quando After The Hunt è stato presentato, fuori concorso, allo scorso festival del cinema di Venezia, la critica ha tracciato subito dei parallelismi fra questo film di Luca Guadagnino e l’opera di Woody Allen.
Sicuramente, questo paragone ha un senso se si guardano soprattutto le prime scene del film. C’è l’ambientazione negli Stati Uniti, fra esponenti di una classe sociale elevata, con pretese culturali, i dialoghi hanno toni mondani e salottieri.
Ci sono però anche delle differenze: per Woody Allen la vita è crudele, gratuita e procede a caso. Egli porta a riprova di ciò la sua storia personale.
Per Guadagnino, più che altro, i sentimenti delle persone interagiscono con la luminosa razionalità etica e determinano le scelte di vita. Anche quando sono sentimenti contorti, confusi e distorti come si dimostreranno quelli di Alma.

People never lie so much as after a hunt, during a war, or before an election. (Otto von Bismarck)

Attenzione però, qui non ci sono soluzioni facili e consolatorie. Persino l’amore che il marito di Alma prova per la moglie, per quanto puro e senza discussioni, lascia perplessi.

LE SPIEGAZIONI: DOVE CI SONO E DOVE MANCANO


La sceneggiatrice Nora Garrett, inoltre, ha forse temuto di trasformare la vicenda in un prodotto destinato esclusivamente ai frequentatori del dipartimento di Filosofia dell’università. Certi spunti anche molto interessanti vengono lasciati in sospeso, appena accennati. Ad esempio il discorso su Freud misogino, per dire che di completamente perfetto e impeccabile non c’è nessuno. Oppure quello sulla teoria panopticon di Foucault, per cui, quando manca una fede condivisa in un principio trascendente, ci si riduce a guardarsi addosso e controllarsi gli uni con gli altri.
Se non altro, sarebbe stato utile disporre meglio queste scene lungo la via, non lasciarle cadere un po’ a caso qua e là. Oppure bilanciarle meglio con gli “spiegoni” sulla vita personale degli individui, quelli sì piuttosto minuziosi.
Ogni moto interiore di Alma e Maggie viene attentamente analizzato al microscopio.

LO SNODO CRUCIALE


La spiegazione che tutto il pubblico aspetta, paradossalmente, c’è senza esserci.
Il motore dell’intero film, si diceva, è infatti l’accusa di molestie mossa da Maggie nei confronti di Hank.
Non esiste una scena che mostri cosa sia successo effettivamente fra i due. Semplicemente, da certi comportamenti del personaggio di Andrew Garfield si può intuire come dovrebbero essere andate le cose.
Tutto sommato, questa soluzione risulta fra le più azzeccate del film, se non la più azzeccata. Si rivela coerente con l’incertezza anche emotiva di tutta la storia.
Tecnicamente, invece, non si rivela una grande idea quella del finale protratto. Chiudere il film col dialogo fra Alma e il marito, dove lei rivela tutta la verità sul suo passato, sarebbe stato molto più incisivo. Così invece si contraddicono un po’ le premesse stesse della vicenda.

UN FILM IMPERFETTO, MA A SUO MODO CORAGGIOSO


Luca Guadagnino prosegue la sua ricognizione sull’interiorità delle persone. Mondo quanto mai complicato e misterioso.
In un film esteticamente piacevole (il marcio infatti sta sotto) sembra cogliere soprattutto la cascata della violenza.  Quella della storiella sul papà che torna a casa la sera, irritato perché il capo, contrariato per i fatti suoi, gli ha fatto una scenata sul lavoro. Urla quindi con la mamma che sgrida il bimbo. Il bimbo va a tirare la coda al gatto.
C’è una scena in cui Alma si rifà su Maggie, dicendole in faccia tutto quel che pensa di lei, dopo che il marito le ha fatto notare certe scomode verità.
Ovviamente però, lo scarica barile non finisce mai con gli esponenti delle classi più privilegiate.
Almeno il film ha il buon gusto di non proporre soluzioni ad un problema che, almeno per il momento, soluzioni non ha.

 

TITOLO ORIGINALE: After The Hunt
REGIA: Luca Guadagnino
SCENEGGIATURA: Nora Garrett
INTERPRETI: Julia Roberts, Andrew Garfield, Ayo Edebiri, Michael Stuhlbarg, Chloë Sevigny
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures (Italia)
DURATA: 138′
ORIGINE: USA, Italia, 2025
DATA DI USCITA: 16/10/2025 (Italia)

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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