Recensione Film Mission Impossible Dead Reckoning Parte Uno Tom Cruise
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Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno

Dead Reckoning - Parte Uno è un perfetto antipasto, con un villain quanto mai moderno e originale, che scava a fondo nel passato di Ethan Hunt e nel significato di essere un agente segreto. La vera missione impossibile è superare questa pellicola con la Parte Due.

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Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione. Comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

 

La saga di Mission: Impossible rappresenta un unicum all’interno del panorama hollywoodiano. Forse l’ultima grande saga di un’epoca che non esiste più, dove dominano gli universi condivisi, le narrazioni seriali, e in cui Tom Cruise riesce ancora a ritagliare un posto predominante per Ethan Hunt e la sua IMF. Potrebbe forse scuotere la sensibilità di qualche spettatore ricordare che il primo Mission: Impossible risale addirittura a 27 anni fa. Da allora tutto è cambiato e fortunatamente questo franchise ha saputo evolversi, sempre in meglio, nel corso dei decenni. Dead Reckoning, settima pellicola dedicata alla controparte statunitense di 007 (anche se forse è ormai un po’ riduttivo), è un’opera mastodontica, a tal punto da venir diviso in due parti.
Una scelta che non è una mera operazione commerciale, ma che, come nel fresco Across the Spider-Verse, serve a raccontare senza dover scendere a compromessi una storia dal grande potenziale. Un progetto in cui Paramount ci ha creduto molto, assicurando un budget tra i più alti dell’intera storia del cinema, dovuto in parte anche alle difficoltà della pandemia. Viene quindi difficile non pensare a questo binomio di film come a una chiusura, data anche l’età dell’uomo copertina Tom Cruise (che nelle scene action inizia a venir fuori, nonostante gli stunt sempre incredibili). E se così dovesse essere, probabilmente i fan potrebbero ritenersi molto più che soddisfatti.

UN NEMICO TERRIBILMENTE ATTUALE


La decisione di non rivelare con la campagna marketing il villain di questo ultimo (?) capitolo, diviso a metà, è sicuramente una scelta da analizzare. Per la prima volta vengono finalmente fatti da parte attacchi missilistici, complotti mondiali e ordigni nucleari in procinto di esplodere per affrontare un’Entità più profonda, più subdola e praticamente impossibile da sconfiggere: la specialità della casa. La scena di apertura in cui viene presentato ripropone alcune tinte paranoiche che risalgono addirittura al “tamarro” Mission: Impossible 2 di John Woo. La minaccia di Dead Reckoning è un villain tremendamente attuale, spesso al centro delle conversazioni e dei mass media. Un merito di McQuarrie, ottimo sceneggiatore sin dai tempi de I Soliti Sospetti, nell’individuare con un largo anticipo (già nel 2018) un antagonista così efficace e che sarebbe esploso mediaticamente giusto in tempo per l’uscita del film.
Ethan si trova per l’ennesima volta solo, insieme ai suoi amici, distaccato persino dall’IMF. I protagonisti non possono fidarsi di nessuno, persino dei loro mezzi e gadget, se non dei propri sensi e del caro vecchio analogico. Una situazione del tutto inedita e che si prende anche l’onere di andare a scavare nel passato dell’agente interpretato da Tom Cruise. Un passato mai esplorato nemmeno minimamente nelle precedenti sei pellicole, e che proprio nel momento più drammatico torna a galla, per mettere alla prova il protagonista. Una partita a scacchi tra Hunt e l’antagonista, capace di prevedere le sue mosse e simulare tutti i possibili futuri scenari. Ethan è infatti l’unico nemico per l’Entità, conscio del suo potenziale distruttivo e non affascinato dal suo potere.

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TANTA, TANTA ITALIA


L’ultima missione impossibile di Tom Cruise è anche un grosso motivo d’orgoglio per il Belpaese. L’Italia gioca un ruolo molto centrale nell’intricato plot messo su da McQuarrie e Erik Jendresen, itinerante come sempre, viaggiando dal Deserto Arabico ad Innsbruck, facendo però due tappe a Roma e Venezia. Le magnifiche scenografie naturali che offrono queste due città d’arte sono a pieno sfruttate dalla sceneggiatura e soprattutto dalla regia, regalando inseguimenti e scene d’azione suggestive quasi quanto i momenti riflessivi che il film si concede. C’è spazio anche per un filo di ironia, come le cattivi abitudini nel parcheggiare, monumenti storici messi in pericolo e una 500 gialla che ruba lo schermo appena entra in scena.

UN COLOSSAL SPIONISTICO


La sensazione, e qui entra in gioco anche la colonna sonora strepitosa di Lorne Balfe, è di assistere a un colossal hollywoodiano, traslato nel genere spionistico. C’è l’azione e ci sono gli stunt, come il famoso salto in moto già visto nel trailer (e che prosegue ancora meglio). Una sequenza in particolare nel terzo atto equivale a un vero e proprio giro su delle montagne russe, mantenendo in apnea lo spettatore per l’intera durata. Il budget investito si percepisce dalla prima all’ultima inquadratura, ma McQuarrie si prende anche i suoi tempi per gestire un’opera del genere.
In Dead Reckoning c’è molta riflessione, sul ruolo di agente segreto, sulle rinunce che si è disposti a fare, sulle scelte e i prezzi da pagare di fronte all’inevitabilità. C’è molta morale su cui far riflettere in quello che vuole essere qualcosa di più di un semplice popcorn movie. È forse questa la formula magica scovata da Tom Cruise che gli sta consegnando lo scettro di “re del box office“, vedasi anche Top Gun: Maverick, oltre che ad andare incontro al parere della critica. In un estate che ha visto floppare molti blockbuster, accantonato il fenomeno Marvel, è questa la strada da seguire.


Dead Reckoning – Parte Uno è solo un antipasto, ma di quelli che fa venire l’acquolina in bocca per il prosieguo. La storia avvincente, l’azione capace di sorprendere ogni volta come fosse la prima e l’inedito lato riflessivo sul passato di Ethan Hunt sono i punti di forza di una pellicola che ha tutto per essere considerata tra le migliori della saga, se non la migliore. Nonostante la suddivisione in parti il film presenta comunque un finale soddisfacente, ed è anche un buon entry point per i neofiti, nonostante sia un settimo capitolo. Adesso parte il countdown per la Parte Due, in uscita tra un anno scioperi permettendo, dato che la produzione non è stata ancora ultimata. Questa prima parte ha ben piantato tutti i presupposti per un finale sopra ogni aspettativa, sta a Tom Cruise e a Christopher McQuarrie non deludere nemmeno stavolta.

 

TITOLO ORIGINALE: Mission: Impossible – Dead Reckoning – Part One
REGIA: Christopher McQuarrie
SCENEGGIATURA: Christopher McQuarrie, Erik Jendresen

INTERPRETI: Tom Cruise, Simon Pegg, Ving Rhames, Rebecca Ferguson, Hayley Atwell, Vanessa Kirby
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
DURATA: 163′
ORIGINE: USA, 2023
DATA DI USCITA: 12/07/2023

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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