The Monkey King recensione
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The Monkey King

Tra animazione e letteratura, Netflix porta in scena uno dei romanzi classici più popolari della storia cinese. Non il migliore dei film animati ma un tranquillo passatempo soprattutto per i più piccoli.

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Una Scimmia nata in circostanze misteriose imparerà a vivere da sola apprendendo l’arte del combattimento. Con il tempo la sua forza diventerà anche la sua maledizione, spingendo la Scimmia di missione in missione per sconfiggere Demoni e Dei per conquistare l’immortalità. Il tutto senza fare i conti con il nemico più pericoloso: il proprio ego. 

Sul finire di questa calda estate, e in attesa della programmazione autunnale, Netflix aggiunge al suo catalogo un nuovo prodotto animato intitolato The Monkey King. Rilasciato lo scorso 18 agosto, questa computer-animated fantasy action comedy si è presa sin da subito un posto nella Top 10 dei film più visti sulla piattaforma streaming. Diretta da Anthony Stacchi, The Monkey King è stato precedentemente presentato al pubblico mondiale lo scorso 30 luglio, quando il film ha partecipato alla 22esima edizione del New York Asian Film Festival.
The Monkey King non passerà di certo alla storia come capolavoro animato (come può esserlo quest’altro ben più riuscito prodotto animato di Netflix) a causa di una narrazione semplicistica e ripetitiva, tuttavia, la marcia in più dell’opera è da ritrovare nel suo background storico-culturale a cui il prodotto si ispira.

TRA ANIMAZIONE E LETTERATURA


Alla base della rivisitazione animata di Netflix vi è infatti un’opera letteraria che ha caratterizzato la cultura popolare cinese e che vede tra i protagonisti Sun Wukong, alias Monkey King. La storia d’origine fa riferimento al romanzo Journey To The West, pubblicato nel XVI secolo quando a regnare in Cina era la Dinastia dei Ming.
Un’opera che fa essa stessa riferimento ad eventi storici che ne hanno permesso l’ispirazione, dando forma ad un romanzo di oltre 100 capitoli divisi in quattro parti. Ed è proprio alla prima parte, che si pone essenzialmente come introduzione, che The Monkey King di Netflix basa il suo racconto, mettendo in scena una versione animata della durata di circa un’ora e mezza.
Non propriamente un prodotto originale, dunque, considerando l’importanza che Journey To The West ricopre tra le opere letterarie cinesi, risultando il più popolare romanzo classico dell’Asia Orientale. Una fama che ovviamente, nel corso degli anni, ha preso forma attraverso altre rivisitazioni svariando tra differenti campi artistici: dalla televisione ai film, dagli spettacoli teatrali a comics e manga. E proprio per quest’ultima categoria, spicca una particolare curiosità collegata ad una saga ben conosciuta come Dragon Ball. Nel dare vita a Goku e alla sua storia, infatti, il creatore Akira Toriyama si è abbondantemente ispirato a Journey To The West e basta dare uno sguardo all’attuale rivisitazione di Netflix per scovarne tutti i collegamenti.

IL VIAGGIO DELL’ANTIEROE


Come detto, The Monkey King non spicca certo per originalità e, anche per questo, non può pregiarsi di essere uno di quei film animati che riescono a catturare la concentrazione e l’emotività di un pubblico più adulto. Come cartone animato per bambini, però, ci sono abbastanza carte in regola per funzionare, utilizzando una struttura basica unita ad un protagonista diverso dal tipico eroe che porta anche ad un finale che si discosta dal lieto fine puro e semplice.
Con una struttura lineare che vede come obiettivo una missione precisa, e personaggi secondari che vanno dall’antagonista alla custode della morale, a sviluppare concetti nuovi è la diversità del protagonista. Monkey si pone come personaggio arrogante ed egoista, pronto ad affrontare mille pericoli esclusivamente per scopi personali. Una descrizione non propriamente insolita ma che qui manca dell’epifania finale rendendo nullo l’atteso cambiamento del protagonista.
Seppur inaspettata, però, la non evoluzione di Monkey non rovina il risultato finale dell’opera, anzi, permette al racconto di assumere significati più profondi, lasciando trasparire tutta l’essenza dell’opera letteraria e degli insegnamenti che vuole lasciare dietro.


The Monkey King è un film d’animazione che porta con sé una storia antica con significati e moniti profondi ma che non riesce a renderli in pieno a causa di un’esecuzione un po’ vuota e semplicistica. La rappresentazione appare fin troppo incalzante, condita da qualche battuta comica sparsa qua e là e tante scene di combattimento. Non il migliore dei film animati ma un tranquillo passatempo soprattutto per i più piccoli. Per qualcosa in più, consigliamo comunque alle nuove generazioni di recuperare Dragon Ball.

 

TITOLO ORIGINALE: The Monkey King
REGIA: Anthony Stacchi
SCENEGGIATURA: Steve Bencich, Ron J. Friedman, Rita Hsiao

INTERPRETI: Jimmy O. Yang, Bowen Yang, Jo Koy, BD Wong, Stephanie Hsu, Jolie Hoang-Rappaport
DISTRIBUZIONE: Netflix
DURATA: 96′
ORIGINE: USA, Cina 2023
DATA DI USCITA: 18/08/2023

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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